Foundation, una startup con sede a San Francisco, ha annunciato un piano ambizioso per la produzione di 50.000 robot umanoidi entro la fine del 2027.
Questi robot, denominati ‘Phantom MK-1’, saranno impiegati in ambiti sia industriali che militari. Alti circa 1,75 metri e dal peso di circa 80 kg, sono progettati per operazioni ad alto rischio come ricognizione, disinnesco di ordigni e missioni di terra pericolose, con l’obiettivo di ridurre l’esposizione diretta dei soldati.
La società prevede un modello operativo in leasing, con un costo stimato di 100.000 dollari annui per unità, puntando su un funzionamento continuo che possa rimpiazzare più turni umani.
Il CEO Sankaet Pathak ha dichiarato che l’obiettivo è fare dei Phantom MK-1 i ‘primi corpi’ a entrare in azione, senza tuttavia renderli autonomi nelle decisioni letali: il controllo resterà umano, similmente ai droni militari.
Le tecnologie proprietarie in AI e attuatori cicloidali permettono operazioni più silenziose e sicure anche in ambienti complessi. Il design sobrio, con un volto privo di espressione e sensori integrati, richiama vagamente i droidi di ‘Star Wars’.
L’ambizione industriale è sostenuta da un team con esperienze in Tesla, SpaceX e Boston Dynamics, e punta su una strategia produttiva flessibile e non automatizzata nei primi stadi.
Tuttavia, restano incognite sull’effettiva capacità dei robot di mantenere livelli di produttività coerenti con le previsioni. Inoltre, se da un lato potrebbero ridurre i danni collaterali, dall’altro il loro impiego potrebbe abbassare la soglia politica per l’uso della forza, aumentando il rischio di conflitti armati più frequenti.
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Chrome ed Edge: estensioni per la privacy intercettano silenziosamente le chat con l’AI
Un’indagine condotta da Koi Security ha rivelato che quattro popolari estensioni per browser, apparentemente progettate per tutelare la privacy — Urban VPN Proxy, 1ClickVPN Proxy, Urban Browser Guard e Urban Ad Blocker — stanno invece raccogliendo in modo occulto le conversazioni degli utenti con strumenti AI come ChatGPT, Claude, Gemini, Microsoft Copilot, Perplexity, DeepSeek, Grok e Meta AI.
Installate da oltre 8 milioni di utenti tramite il Chrome Web Store e Microsoft Edge Add-ons, queste estensioni iniettano script all’interno delle pagine web per intercettare e trasmettere i contenuti delle interazioni.
La raccolta dei dati avviene senza il consenso esplicito dell’utente e senza possibilità di disattivazione tramite interfaccia: l’unico modo per bloccare il tracciamento è la disinstallazione completa dell’estensione. Secondo Koi Security, i dati sono inviati a server associati a BiScience, azienda già nota per precedenti attività invasive di raccolta dati.
Le estensioni sovrascrivono funzioni fondamentali del browser, come fetch() e XMLHttpRequest, per controllare ogni richiesta di rete, un metodo ritenuto particolarmente aggressivo. Inoltre, il consenso mostrato agli utenti viene formulato in modo ingannevole, presentando la sorveglianza come misura protettiva, mentre la policy sulla privacy conferma la vendita dei dati per finalità di marketing.
Il caso mette in discussione l’efficacia dei controlli del Chrome Web Store, che ha persino assegnato un badge di qualità a una delle estensioni coinvolte.
Le politiche attuali consentono eccezioni di “uso limitato” che possono essere facilmente abusate da attori malevoli. Gli esperti consigliano agli utenti che abbiano installato tali estensioni dopo luglio 2025 di considerare compromesse le proprie conversazioni con l’AI.
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