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Lavoro, nell’high-tech le professioni meglio retribuite nei prossimi 30 anni (nonostante l’ascesa dell’IA)

Tecnologia e sanità, qui i posti di lavoro migliori oggi e domani

Da qui a trent’anni, quali saranno le professioni meglio retribuite? Difficile dare una risposta certa, nessuno ha la famosa palla di vetro, ma gli investitori potrebbero dare delle indicazioni utili a delineare uno scenario generale.

Stando ad un sondaggio condotto da MLIV Pulse, su quasi 700 tra investitori ed esperti di tutto il mondo, chi oggi si sta diplomando al liceo farebbe bene a seguire un percorso di studi e lavoro dedicato all’high-tech e questo nonostante l’impiego diffuso dell’intelligenza artificiale (IA) e il momento non particolarmente positivo per le grandi imprese della Silicon Valley.

Secondo il 52% degli investitori intervistati, il settore delle tecnologie innovative è quello che potrà garantire le migliori offerte lavorative, in termini quantitativi e di carriera. Il 51,3% considera il settore tech come il più promettente per chi si diplomerà nel 2023, assieme a quello dell’assistenza sanitaria (21,8%) e della finanza (17,8%).

Anche con l’ascesa dell’intelligenza artificiale, ci aspettiamo che la tecnologia e la finanza rimangano tra le carriere più redditizie per i prossimi 20 o 30 anni”, ha affermato Andrew Challenger, vicepresidente senior della società di consulenza per le risorse umane Challenger, Gray & Christmas Inc.

High-tech tutta la vita, nonostante l’ascesa dell’IA

Anche se le Big Tech hanno licenziato (o lo faranno entro i prossimi mesi) migliaia di professionisti, si è constatato che molti altri settori economici ed industriali si sono subito preparati ad accoglierli, per impiegare meglio il proprio patrimonio tecnologico e migliorare i propri risultati.

Anche lo stesso settore finanziario, ormai, ha un’elevata necessità di competenze tecnologiche.

L’IA è un’arma a doppio taglio, lo abbiamo capito ormai, da un lato garantirà miglioramenti rilevanti in termini di efficienza, produttività, competitività e ricavi, dall’altro potrebbe (almeno in un primo momento) favorire il fenomeno della disoccupazione tecnologica.

Un nuovo studio di Goldman Sachs ha messo in guardia un po’ tutti: entro il 2030 l’IA potrebbe sostituire 300 milioni di lavoratori a tempo pieno in tutto il mondo.

E per i più piccoli, quali saranno le materie su cui varrà la pena domani impegnarsi?

Guardando al futuro, comunque, gli investitori rimangono piuttosto ottimisti. Per i bambini più piccoli, che oggi sono all’asilo, i settori più promettenti in prospettiva rimangono sempre gli stessi.

Per il 39% degli intervistati, i bambini più piccoli di oggi un domani potrebbero trovare lavoro, anche ben retribuito, nel settore dell’assistenza sanitaria, sia perché la popolazione globale (in particolar modo nei Paesi occidentali) sta invecchiando rapidamente, sia perché l’IA in questo settore (quello ad alta intensità di relazioni umane) non troverà facile applicazione.

Per il 28%, però, il settore tecnologico rimarrà comunque predominante, quindi è sempre una buona scelta puntare su un percorso di studi e di formazione high-tech. Al terzo posto c’è sempre la finanza, vista dal 12,4% degli intervistati come un ottimo mercato di sbocco professionale, anche tra trent’anni.

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