Il progetto

L’Australia accelera sulle smart cities, piano da 50 milioni di dollari

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Il premier Turnbull ha stanziato i primi fondi per trasformare la mobilità urbana con il progetto ’30 minute city dream’ e promuovere il modello smart mobility in tutto il Paese

Sarà annunciato oggi dal Primo ministro australiano Malcolm Turnbull il nuovo piano smart cities per rendere le città più vivibili, più attrattive per gli investitori e più facili da attraversare su mezzi pubblici o di condivisione.

Si tratta del progetto “30-minute-city dream”, cioè arrivare al proprio ufficio, all’università, in palestra, a scuola, al parco, all’ospedale, davanti al negozio preferito, al cinema o dove volete, entro 30 minuti dalla propria abitazione (parcheggio compreso).

Per la fattibilità dei progetti relativi alla mobilità sostenibile e ai trasporti intelligenti, il Governo ha stanziato subito più di 50 milioni di dollari. Ulteriori risorse finanziarie, ha assicurato il premier, arriveranno dai i meccanismi di “cattura del valore (value capture)”, che consentono di ricavare utili (plusvalori) generati dalla realizzazione di infrastrutture pubbliche di trasporto.

L’obiettivo è realizzare piste ciclabili nuove, corridoi pedonali sicuri, corsie preferenziali per la mobilità condivisa (car sharing, car pooling) e per i trasporti pubblici. Il Governo, infatti, oltre a ripianificare la mobilità urbana in chiave smart mobility, punta ad un abbattimento del traffico e delle emissioni di gas serra e di altri agenti inquinanti come le polveri sottili.

Ad oggi, più 15 milioni di australiani vivono in aree urbane (su una popolazione totale di circa 24 milioni di abitanti). Le economie urbane rappresentano l’80% del PIL nazionale australiano. Solo nella città di Sydney il 40% degli occupati lavora in uffici situati nel centro urbano.

I flussi del traffico da e verso e determinate aree, la concentrazione di abitanti variabile a seconda della giornata e degli spostamenti, sono fenomeni che generano sempre dati (big data), grazie a sensori digitali connessi in rete, tecnologie machine-to-machine e Internet of Things, che li raccolgono, li immagazzinano e li elaborano.

Dati che poi vanno valorizzati, trasformandoli in informazioni utili per lo sviluppo di soluzioni e servizi efficaci e di nuova generazione per migliorare la qualità della vita dei cittadini e offrire nuove opportunità di crescita per le imprese, e che Turnbull spera saranno “sempre più aperti e condivisi”, tra enti pubblici, centri di ricerca, cittadini e aziende, per evitare sprechi e ottimizzare risorse e tempi di realizzazione dei progetti.