Finestra sul mondo

L’arroganza di Parigi nei confronti di Roma, Crollo borsa Usa, Macron a Roma per incontrare papa Francesco

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Francia-Italia, “Libe’ration”: l’arroganza ingiustificata di Parigi nei confronti di Roma

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – “Arroganza francese”. Questo il titolo, scritto in italiano, di un editoriale pubblicato dal direttore di “Libe’ration”, Laurent Joffrin, sul sito del quotidiano. “Il comportamento delle autorita’ francesi verso gli italiani offre l’esempio di cosa non bisogna fare in materia di rapporti tra nazioni vicine” scrive Joffrin, che pure definisce il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, come uno “smargiasso”. Secondo il direttore, il leader della Lega continua a “segnare” punti nella vita politica italiana grazie soprattutto all’atteggiamento della Francia. L’Italia ha avuto spesso un comportamento “esemplare” nei confronti dei migranti visto che all’inizio della crisi, nel 2015, circa 700mila persone sono sbarcate sulle coste della Penisola. L’editoriale accusa Macron di aver inasprito la polemica anziche’ placarla, anche proponendo di creare dei “centri chiusi” per gestire il flusso dei richiedenti asilo in Italia. “Mentre i leader europei continuano ad esibire le loro divisioni”, scrive Joffrin, “avanza l’idea che non ci sia una soluzione europea, e che ogni paese ha interesse a legiferare per se stesso”.

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Usa, borsa in calo per i timori di una guerra commerciale

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – La Borsa statunitense ha sofferto ieri, 25 giugno, dopo la notizia secondo cui il governo Usa avrebbe intenzione di controllare gli investimenti cinesi nelle aziende tecnologiche statunitensi e bloccare l’esportazione di tecnologie ritenute sensibili in Cina. La notizia ha infatti aumentato le tensioni tra gli Stati Uniti e i partner commerciali, facendo cadere i principali indici di Wall Street, anche se poi e’ stata smentita dal consigliere economico della Casa Bianca Peter Navarro, che ha definito “esagerata” la reazione dei mercati ai timori che l’amministrazione avrebbe limitato gli investimenti esteri come parte delle sue azioni commerciali contro la Cina e altri paesi. Navarro ha detto che l’amministrazione non ha alcun obiettivo specifico, smentendo le voci sulle norme messe a punto dal dipartimento del Tesoro per approntare una serie di regole che proibiranno ad aziende con almeno il 25 per cento di capitale cinese di acquisire controparti Usa titolari di quella che la Casa Bianca ha definito “tecnologia industrialmente significativa”. Solo a quel punto i mercati hanno ridotto le perdite accumulate in giornata. Il Dow Jones ha perso ben 497 punti prima di parare le perdite e chiudere a – 328 punti, ovvero l’1,3 per cento. L’S&P e’ sceso dell’1,4 per cento, mentre il Nasdaq ha perso il 2,1 per cento. In calo anche le azioni delle societa’ tecnologiche con Netflix in calo del 6,5 per cento, Facebook del 2,7 per cento, Amazon.com del 3,1 per cento e Nvidia in calo del 4,7 per cento.

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Usa, gli attacchi a Trump e le minacce alla sua amministrazione rafforzano la base repubblicana

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – L’ultimo sondaggio di Gallup registra una vittoria per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, attribuendogli un alto consenso tra gli elettori repubblicani, pari soltanto a quello ottenuto da George W. Bush dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001. L’esito del sondaggio, secondo la “Washington Post”, sembrerebbe dunque non risentire dei violenti attacchi politici e mediatici innescati nei giorni scorsi, a seguito dell’indurimento delle politiche contro l’immigrazione clandestina da parte dell’amministrazione presidenziale. A nuocere ai Democratici sarebbe anche il loro appoggio alle vere e proprie istigazioni alla violenza contro membri dell’amministrazione Trump da parte di personaggi e sostenitori dell’area progressista. Questi episodi, caratterizzati da proteste, contestazioni e intimidazioni, sono diventati virali sui social media, ed hanno ottenuto l’effetto di giovare al presidente, facendo radunare i repubblicani attorno alla sua bandiera. Si e’ dunque aperto un dibattito nazionale, sui media e sul social, che sta dividendo gli stessi Democratici. Molti infatti esprimono preoccupazione per la direzione sempre piu’ estremistica del “movimento di resistenza” anti-Trump, definendo la situazione un trionfo per la visione dell’America di Donald Trump, sempre piu’ divisa in due fronti tra loro incapaci di comunicare. Sulla stessa lunghezza d’onda appunto la “Washington Post”, che invita a lasciar in pace il team di Trump perche’ “questo atteggiamento non giova a nessuno”.

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Spagna-Usa, da Trump nuovi dazi su prodotti alimentari e imprese artigiane

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – I dazi su acciaio e alluminio, che avranno sulla Spagna un impatto valutato 7,7 miliardi di euro, non sono le uniche barriere che gli Stati Uniti hanno imposto ai prodotto provenienti dall’Europa. Un rapporto della segreteria di Stato per il Commercio, ripreso dal quotidiano “Cinco dias”, fa sapere che ci sono altri conflitti da sanare, oltre a quello ormai tristemente noto delle olive nere. La Spagna infatti e’ il primo paese esportatore di olive nere negli Usa e vanta un volume di affari di 58 milioni di euro. Dopo le restrizioni introdotte dal presidente Donald Trump, i contenitori con le olive vengono fermati nei porti e ispezionati, causando una perdita di circa il 5 per cento sulle vendite di 20 imprese. Altra barriera di accesso al mercato Usa e’ quella innalzata sulle bevande alcoliche. Un gruppo di 1.700 imprese spagnole ne esporta per circa 300 milioni di euro ma, ultimamente, e’ obbligato a negoziare con i distributori per arrivare alle vendite dirette invece concesse ai competitor statunitensi. Le societa’ iberiche denunciano inoltre l’impossibilita’ di accedere agli sconti fiscali previsti nell’ultima riforma per il 2018 e il 2019. Fra i prodotti piu’ colpiti dai dazi ci sono le conserve di albicocche, con una maggiorazione del 10-30 per cento; il tonno, con il 35 per cento; i ricambi per auto, con il 13 per cento; e le cipolle con l’11 per cento. Il settore piu’ in ginocchio e’ invece quello della ceramica, con 175 milioni di euro in esportazioni mentre il comparto automobilistico vede coinvolti solo ricavi per 15 milioni di euro su un totale di 1.5 miliardi.

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Spagna, imprese e sindacati si accordano per un aumento dei salari del 3 per cento

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – Le imprese e i sindacati spagnoli hanno raggiunto un principio di accordo nella contrattazione collettiva. Il patto prevede, fra le altre cose, un aumento della busta paga del 2 per cento l’anno a cui va aggiunta una variabile dell’1 per cento legata alla produttivita’, ai risultati o all’assenteismo ingiustificato. Lo rende noto il quotidiano economico “Expansion”, secondo cui le parti sociali starebbero insistendo per raggiungere un salario minimo da 14mila euro entro l’anno nel 2020. Tale risultato dovrebbe essere raggiunto in modo progressivo. L’accordo e’ stato stilato dai presidenti delle associazioni di imprenditori Ceoe e Cepyme, Juan Rosell e Antonio Garamendi, e dai segretari generali di Ugt e Cc OO, Pepe A’lvarez E Unai Sordo. Il patto sara’ ora sottoposto alla ratifica delle rispettive organizzazioni. Secondo i calcoli del gabinetto economico del Cc Oo, la misura che prevede di aumentare i salari bassi ad almeno mille euro per 14 mensilita’ entro tre anni potrebbe interessare oltre due milioni di lavoratori con contratto full time. E’ stato questo il punto chiave dei negoziati. Se infatti negli ultimi due mesi le parti sociali si sono dimostrate disposte a cedere qualcosa su determinati aspetti, sul salario minimo invece non hanno lasciato margine di trattativa.

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Gran Bretagna, i Laboristi sfidano i Conservatori sul loro terreno in materia di difesa

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – Il Partito laborista britannico ora sfida sul suo stesso terreno il rivale Partito conservatore della premier Theresa May, schierandosi apertamente a favore del mantenimento dello status della Gran Bretagna come “potenza militare di prima grandezza”: lo scrive oggi martedi’ 26 giugno il quotidiano tradizionalista “The Times”, sempre attento ai temi della difesa e della sicurezza; il quale riporta il contenuto del discorso tenuto ieri lunedi’ 25 dalla “ministra ombra” laborista della Difesa, Nia Griffith, che ha parlato ad un evento del “think-tank” Royal United Services Institute. La Griffith, riferisce il “Times”, ha dichiarato che il Partito laborista e’ a favore del mantenimento dell’intero spettro di capacita’ militari attuali delle Forze armate britanniche, da quelle convenzionali a quelle per la guerra cibernetica e fino alle armi nucleari strategiche. L’intervento della “ministra ombra” laborista si inserisce nel quadro dello scontro in corso all’interno del governo conservatore sul bilancio del ministero della Difesa, che dovrebbe essere ridefinito alla conclusione del processo di revisione delle capacita’ strategiche delle Forze armate con un documento atteso per la meta’ di luglio, dopo innumerevoli rinvii. Oggi stesso poi, ricorda il “Times”, la commissione Difesa della Camera di Comuni dovrebbe approvare una mozione che chiede all’esecutivo di aumentare le spese della Difesa avvicinandole al 3 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) dal corrente 2 per cento, allo scopo di mantenere intatta l’attuale “relazione speciale” con gli Stati Uniti in campo militare.

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Francia-Vaticano, il presidente Macron a Roma per incontrare papa Francesco

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, incontrera’ oggi in Vaticano papa Francesco per la prima volta. Lo riferisce la stampa transalpina, sottolineando che il tema dell’immigrazione sara’ al centro dei colloqui. I quotidiani ricordano che tra i due leader i rapporti “erano cominciati male”, visto che lo scorso anno, prima del ballottaggio alle elezioni presidenziali, il pontefice ammise di non conoscere il candidato di En Marche! L’incontro avviene in un momento particolarmente delicato per le relazioni franco-italiane, viste le tensioni che in questi ultimi giorni sono nate in merito alla questione migratoria. Bergoglio ha piu’ volte condannato l’atteggiamento dei paesi europei che non accolgono migranti, soprattutto dopo il caso della nave Aquarius. Macron e il papa parleranno anche di Europa e dei rischi che sta passando in questo periodo l’Unione europea. Prima dell’incontro con il santo padre, che dovrebbe durare circa mezz’ora, Macron si intratterra’ con una delegazione della Comunita’ di Sant’Egidio, associazione responsabile di creare corridoi umanitari tra la Siria e l’Europa per far scappare le popolazioni colpite dalla guerra. Il capo di Stato francese ha gia’ dato segnali di apertura al mondo cattolico durante un intervento tenuto lo scorso 9 aprile al collegio dei Bernardini di Parigi davanti ai vescovi francesi.

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Migrazioni, Oettinger chiede alla Csu piu’ tempo per Merkel

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – Il commissario Ue, il cristiano democratico Guenther Oettinger, ha chiesto alla Csu di concedere piu’ tempo al cancelliere tedesco, la cristiano democratica Angela Merkel, per trovare accordi in materia di immigrazione, anche dopo l’incontro che si terra’ giovedi’ e venerdi’ prossimo a livello europeo. “Penso che ci saranno progressi al vertice Ue di giovedi’ e venerdi’, ma non ci sara’ un accordo definitivo, come si aspettano alcuni esponenti della Csu”, ha detto Oettinger al “Reutlinger General-Anzeiger”. Il vicepremier del Nord Reno-Vestfalia, il cristiano democratico Armin Laschet, ha lanciato un appello al preservare l’integrita’ dell’Unione di centrodestra. L’eurodeputata della Csu, Monika Hohlmeier, ha dichiarato a “Focus Online” che il suo partito “non vuole rinvii e che i cittadini non lo vogliono”. L’eurodeputato della Csu Manfred Weber ha valutato in modo positivo l’incontro dei leader dei 16 Paesi Ue riunitisi domenica a Bruxelles ed ha invitato gli Stati dell’Europa orientale, assenti dalla riunione, a non rifiutare una politica comune dei rifugiati della Ue. Il leader dei Verdi europei, Reinhard Buetikofer, ha espresso indignazione per le esternazioni di Seehofer e di altri esponenti politici della Csu. “A parte le eccezioni come Manfred Weber, la Csu chiaramente non e’ piu’ consapevole della propria responsabilita’ per l’Europa”, ha dichiarato a “Focus Online”. La Csu chiede un approccio europeo entro il 1° luglio per impedire l’afflusso di immigrati all’interno della Ue. Seehofer minaccia in caso contrario di adottare iniziative autonome, il che potrebbe mettere a repentaglio il futuro della grande coalizione, ma anche la coesione nell’Unione europea.

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Migrazioni, “Faz”: voli charter diretti per ricondurre i richiedenti asilo nei paesi di primo approdo

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – Nell’Europa di Schengen non ci sono piu’ confini interni fra i paesi dell’Unione. Solo in via eccezionale possono essere ripristinati i controlli alle frontiere, come e’ avvenuto in passato ai confini meridionali della Germania. Ai sensi dell’articolo 3 del regolamento di Dublino ciascuno Stato membro della Ue deve esaminare le domande di asilo presentate nel suo territorio, comprese le zone di frontiera e le zone di transito. Il ministro dell’Interno tedesco, il cristiano sociale Horst Seehofer, sostiene che la Germania debba poter rifiutare questa procedura. Anche se ci fosse il diritto di farlo, l’effetto del rifiuto nel Paese vicino e’ piu’ che incerto. Le persone che hanno gia’ percorso migliaia di chilometri e diverse frontiere in modo illegale, non cederanno quando saranno respinte la prima volta al confine tedesco. Possono essere respinte solo se vengono consegnate alla polizia di frontiera dello Stato vicino. Berlino sembra aver concordato una soluzione analoga con il governo austriaco. Tuttavia, l’Austria attribuisce anche grande importanza al fatto di poter rimpatriare facilmente i rifugiati nei paesi di primo approdo, cui spetterebbe l’obbligo di esaminare le domande di asilo In effetti, scrive in un editoriale la “Frankfurter Allgemeine Zeitung” a firma del professore di diritto Ulrich Fastenrath, secondo le regole di Dublino, la Germania e’ di fatto responsabile delle pochissime procedure di asilo che vengono eseguite e attuate nel Paese. Le espulsioni verso i paesi di primo approdo, previsti dal regolamento di Dublino, funzionano molto male. Tali trasferimenti potrebbero essere resi piu’ efficaci dagli accordi bilaterali. D’altro canto, non vi sono obiezioni giuridiche, in quanto verrebbero effettuate secondo una procedura prevista dal regolamento di Dublino. Naturalmente rimane un problema politico e pratico. Le norme sulla competenza del regolamento Dublino sono cambiate da quando la Germania era ancora una frontiera esterna della Ue. Con l’allargamento a Est dell’Unione europea, la situazione e’ cambiata radicalmente. La Germania e’ diventata uno Stato interno. La distribuzione delle responsabilita’ per le procedure di asilo si e’ quindi spostata a scapito dei paesi meno sviluppati che si affacciano sul Mediterraneo. Il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha esortato a porre rimedio a questo squilibrio. Le frontiere marittime difficilmente possono essere controllate, sostiene il quotidiano tedesco; inoltre secondo il diritto del mare le imbarcazioni insicure vanno soccorse e i loro occupanti aiutati. Se l’Italia rifiuta l’ingresso ai suoi porti alle imbarcazioni di soccorso, l’onere ricade su altri paesi, scrive il quotidiano. “Occorre essere solidali”, predica il quotidiano, che passa pero’ immediatamente a promuovere “una procedura piu’ flessibile”, attraverso “voli charter diretti in Europa”, con una procedura di analisi del diritto di asilo piu’ snella. Cio’ “consentirebbe ai rifugiati di essere meglio distribuiti in Europa”, tenendo conto della capacita’ di trattamento delle autorita’ competenti in materia di asilo. Si saprebbe approssimativamente da dove venivano i rifugiati e si potrebbero stringere accordi con i paesi di partenza affinche’ riprendano i richiedenti asilo respinti.

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Italia, Salvini si rafforza con le vittorie nelle elezioni municipali

26 giu 10:54 – (Agenzia Nova) – La posizione di Matteo Salvini al cuore della nuova coalizione di governo dell’Italia e’ stata rafforzata dopo che i suoi candidati hanno ottenuto grandi vittorie nel secondo turno di ballottaggi delle elezioni municipali tenutosi domenica 24 giugno, tra cui spicca la conquista di un terzetto di roccaforti della sinistra in Toscana strappate al Partito democratico (Pd) di centro-sinistra: lo riporta il quotidiano economico britannico “The Financial Times”; nel reportage, il corrispondente da Roma James Politi scrive che le vittorie dell’alleanza di centro-destra guidata da Salvini nelle citta’ di Siena, Pisa e Massa dimostrano come le politiche populistiche, euroscettiche ed anti-immigrazione del 45enne nuovo ministro dell’Interno italiano stiano attraendo sempre nuovi elettori. I risultati del voto di domenica anticipano anche, riferisce il giornalista britannico, un nuovo esame di coscienza da parte del Pd, che dopo aver governato il paese per cinque anni sta soffrendo una serie di severe sconfitte elettorali ed ora si trova nella necessita’ di ricercare il modo per condurre una seria opposizione a livello nazionale. I risultati inoltre, secondo il “Financial Times”, dimostrano come il Movimento 5 stelle (M5s) stia perdendo terreno e sia stato messo in ombra da Salvini, che ha gia’ imposto i toni e l’agenda del governo di coalizione tra il suo partito, la Lega, ed appunto il M5s. Il giornale della City di Londra sottolinea infine come, nonostante il fatto che dal 1° giugno scorso la Lega di Salvini a Roma sia al governo con il M5s, per queste elezioni amministrative locali abbia presentato candidati comuni con i suoi tradizionali alleati: il partito di centro-destra Forza Italia di Silvio Berlusconi, e l’altro partito nazionalista di estrema destra Fratelli d’Italia. I successi dei candidati di centro-destra confermano le indicazioni dei sondaggi di opinione, secondo cui la lega di Salvini e’ in fortissima ascesa e sarebbe passata dal 17 per cento nelle elezioni del 4 marzo scorso all’attuale 28 per cento delle preferenze, superando persino il M5s che a marzo era uscito dalle urne come primo partito del paese. In effetti, nota James Politi del “Financial Times”, il M5s era quasi del tutto assente nei ballottaggi di domenica, a causa del debole risultato al primo turno del 10 giugno scorso; e mentre nel Nord dell’Italia a farla da padrone e’ appunto la Lega, nel Sud la scelta degli elettori si e’ orientata perlopiu’ verso il Pd: questo offre un qualche sollievo ai leader del centrosinistra alla ricerca di un’anima; ma soprattutto, scrive il “Financial Times”, e’ un campanello d’allarme per il M5s che si e’ dovuto consolare con le sole vittorie ad Imola, nel Centro-nord, e ad Avellino, nel Sud.

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