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Lanciatori. L’ESA seleziona cinque aziende, 850 milioni di euro per i primi razzi commerciali entro il 2028

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Dalla Germania Isar Aerospace e Rocket Factory Augsburg, dalla Francia Maiaspace, dalla Scozia Orbital Express Launch e dalla Spagna PLD space. Entro il 2030 nuovi razzi e servizi di lancio.

La gara per nuovi lanciatori: le cinque aziende selezionate da Germania, Francia, Scozia e Spagna

L’Europa vuole superare il più rapidamente possibile la sua ‘crisi dei lanciatori’, causata dai ritardi dell’Ariane 6 (tornato a volare solo a marzo 2025) e dal ritiro dell’Ariane 5 nel 2023 (dopo 117 missioni), dall’impossibilità di accedere al razzo Soyuz dopo l’invasione russa dell’Ucraina e dal lento rientro in attività del razzo più piccolo Vega C (che va comunque potenziato).

In questa direzione va l’annuncio delle cinque aziende vincitrici della gara d’appalto competitiva in due fasi “European Launcher Challenge”, lanciata dall’Agenzia spaziale europea (Esa).

Si tratta delle tedesche Isar Aerospace e Rocket Factory Augsburg, della francese Maiaspace, della scozzese Orbital Express Launch e della spagnola PLD space.

Nuovi razzi e servizi di lancio tra il 2028 ed il 2030

Ognuna di esse potrà contare su 169 milioni di euro a copertura delle attività che dovranno essere portate avanti nelle due fasi che sono:

  • lo sviluppo di servizi di lancio per Esa e altri clienti istituzionali europei da eseguire nel periodo 2026-2030;
  • la dimostrazione di potenziamento della capacità del servizio di lancio, inclusa almeno una dimostrazione di volo della capacità del servizio di lancio potenziata pianificata per essere eseguita entro il 2028.

I dettagli tecnici e finanziari del programma saranno definiti in occasione del Consiglio ministeriale (CM25) dell’ESA che si terrà a novembre 2025.

La Isar Aerospace ha già tentato un primo lancio del suo razzo Spectrum dallo spazioporto norvegese di Andoya ad inizio aprile di quest’anno, ma è andata male.

Tutte e cinque le aziende selezionate stanno portando avanti le ultime fasi di sviluppo e implementazione di nuovi lanciatori (tra una e quattro tonnellate di capacità di carico in orbita bassa terrestre o LEO) e tra l’anno prossimo e il 2027 dovrebbero effettuare i testi finali.

L’accesso allo Spazio si ottiene superando la ‘crisi dei lanciatori’

L’accesso allo Spazio dipende dalla possibilità di poter contare o meno su dei lanciatori e visto che l’Europa non può rimanere fuori da questa partita si era vista costretta a rivolgersi all’americana SpaceX e al suo Falcon9.

Una crisi che deve essere chiusa il prima possibile e che si può risolvere solo puntando con decisione ad un sistema di lancio interno, quindi del tutto europeo, che consente di rafforzare autonomia tecnologia e indipendenza infrastrutturale.

Non solo una questione di sovranità europea nel dominio spaziale, ma un vantaggio strategico unico, senza il quale non è possibile competere con nella competizione per l’accesso allo Spazio e il suo controllo (in particolare l’atmosfera terrestre per il dispiegamento dei satelliti).

Space & Underwater, il videoreportage della 1^ edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, promossa e organizzata dal giornale Cybersecurity Italia. La 2^ edizione si terrà il 3 dicembre 2025.

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