1° studio SU c02 dell'AI

L’AI non è green. Generare un’immagine richiede la stessa energia per ricaricare uno smartphone

di |

È la prima volta che i ricercatori calcolano le emissioni di anidride carbonica causate dall’utilizzo di un modello di intelligenza artificiale per diversi compiti. OpenAI, Microsoft, Google… quando soluzioni AI più green?

Ogni volta che usiamo l’AI per generare un’immagine, scrivere un’e-mail o fare una domanda a un chatbot, ha un costo per il pianeta.

Infatti, generare un’immagine utilizzando un potente modello di intelligenza artificiale richiede tanta energia quanto caricare completamente il tuo smartphone, secondo lo studio dei ricercatori della startup di intelligenza artificiale Hugging Face e della Carnegie Mellon University.

È la prima volta che i ricercatori calcolano le emissioni di anidride carbonica causate dall’utilizzo di un modello di intelligenza artificiale per diversi compiti. Lo studio dimostra che l’addestramento di modelli di IA massicci è incredibilmente dispendioso dal punto di vista energetico, ma è solo una parte del puzzle. La maggior parte dell’impronta di carbonio deriva dal loro effettivo utilizzo.

I ricercatori hanno anche scoperto che l’utilizzo di un modello di intelligenza artificiale per generare testo consuma meno energia elettrica. Per far generare mille volte un testo, viene consumata il 16% dell’energia di ricarica completa dello smartphone.

Con la freccia rossa indicata immagine creata da AI con maggiori emissioni CO2. In blu testo creato da AI con minore impatto CO2.

Come è stato realizzato lo studio e a cosa serve il ‘Code Carbon’

Lo studio, guidato dalla ricercatrice Sasha Luccioni, ha esaminato le emissioni associate a 10 attività di intelligenza artificiale popolari sulla piattaforma Hugging Face, come la risposta alle domande, la generazione di testi, la classificazione delle immagini, i sottotitoli e la generazione di immagini. I test stati eseguiti su 88 modelli diversi. Per ciascuno dei compiti, come la generazione di testo, Luccioni ha eseguito 1.000 richieste e ha misurato l’energia utilizzata con uno strumento che ha sviluppato chiamato Code Carbon. 

Code Carbon fa questi calcoli guardando l’energia che il computer consuma durante l’esecuzione del modello. Il team ha anche calcolato le emissioni generate eseguendo questi compiti utilizzando otto modelli generativi, che sono stati addestrati a svolgere compiti diversi.

La generazione di immagini con l’IA è l’attività con la più alta intensità energetica e di emissioni di CO2. Generare 1.000 immagini con un potente modello di intelligenza artificiale, come Stable Diffusion XL, è responsabile della stessa quantità di anidride carbonica emessa quando si guida per circa 6 km un’auto media alimentata a benzina. Al contrario, il modello di generazione testi ha meno emissioni di carbonio, ed è responsabile di tanta CO2 quanto guidare per 0,0006 miglia un’auto media alimentata a benzina. 

L’energia consumata dalle diverse attività richieste all’AI

Chiedere a OpenAI, Microsoft, Google… di sviluppare soluzioni AI più green!

La ricercatrice Luccioni spera che questo studio crei più consapevolezza negli utenti quando usano l’AI generativa e optino per modelli più specializzati e con meno emissioni di CO2, dove possibile.

Google una volta ha stimato che una ricerca online media utilizza 0,3 wattora di elettricità. Oggi, quel numero è probabilmente molto più alto, perché ha integrato modelli di intelligenza artificiale generativa nel suo motore di ricerca.

Pensate quanta energia consuma e quanta CO2 emette ChatGPT… Secondo alcune stime, chatbot di AI, come ChatGPT, hanno fino a 10 milioni di utenti al giorno, molti dei quali lo usano più di una volta.

È giunto già il momento di chiedere a OpenAI, Microsoft, Google… di sviluppare soluzioni AI più green!