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L’Agenzia delle Entrate spegne le critiche ‘1,5 milioni di e-Fatture in 3 giorni senza intoppi’. E a prova di privacy

“Nessuna segnalazione di malfunzionamenti”. Il primissimo bilancio dell’Agenzia delle Entrate sull’avvio della fatturazione elettronica, obbligatoria dal primo gennaio anche per le partite Iva, è positivo. Non ci sono stati intoppi a livello tecnologico, ha fatto sapere l’Agenzia: “A partire dal primo gennaio 2019, sul sistema di interscambio (Sdi) sono già transitate quasi un milione e mezzo di fatture elettroniche senza che il partner tecnologico Sogei abbia rilevato alcun problema tecnico o rallentamenti. Anche i centri multicanali dell’Agenzia delle Entrate non hanno ricevuto segnalazioni di malfunzionamenti”.

Una nota e un numero importante di e-Fatture, inviate senza problemi durante le festività natalizie, sono la risposta ad alcune critiche “e-Fattura, il sito dell’Agenzia continua a dare problemi” mosse da “La Verità” e “Il Giornale”, quotidiani che sostengono sulla fatturazione elettronica la posizione di Forza Italia e Fratelli d’Italia: entrambi i partiti sono contrari all’e-Fattura anche per i privati. La novità fiscale riguarda, infatti, tutte le partite Iva, sono esclusi: i contribuenti forfettari, le farmacie e gli operatori sanitari, alcuni agricoltori e le associazioni sportive dilettantistiche. Ricordiamo che il legislatore ha previsto una moratoria sulla sanzione per l’invio ritardato.

Mentre Giorgia Meloni propone la proroga di tre anni “dell’e-Fattura per gran parte delle P.IVA. Un fardello che farà chiudere migliaia di piccoli artigiani, commercianti, ristoratori, aziende agricole. Fratelli d’Italia chiede almeno la proroga al 2022, il governo può farlo con un decreto, basta volerlo”, Galeazzo Bignami, deputato di Forza Italia, ha chiesto le dimissioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate: “Decine e decine, per non dire centinaia di operatori, ci segnalano come, in queste ore, così come avevamo preannunciato e temuto, il sistema allestito dall’Agenzia delle Entrate sia andato in tilt più volte e come si realizzino dei veri e propri blocchi dell’operatività dello strumento, rendendo così impossibile l’invio e la ricezione di fatture”. “È appena il caso di evidenziare”, ha continuato Bignami, “come questo significhi bloccare la circolazione della ricchezza nel nostro Paese, impedendo ad artigiani, commercianti, professionisti, imprese e lavoratori di emettere e ricevere fattura. In una Nazione seria questa situazione dovrebbe essere accompagnata immediatamente dalle dimissioni irrevocabili del direttore dell’Agenzia delle Entrate, che aveva invece offerto totali garanzie di funzionamento del sistema”.

Nella nota l’Agenzia delle Entrate ha in qualche modo risposto a Bignami e fornito un altro dato positivo: “Per il 97% dei documenti inviati è stata già resa disponibile la ricevuta dell’invio prima degli ordinari 5 giorni previsti dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate”.

L’e-Fattura è a prova di privacy. Perché?

L’attacco alla fatturazione elettronica sul fronte privacy arriva dalle pagine di Libero con l’articolo “La fattura elettronica serve solo a spiarci. I nostri dati personali saranno visibili sul sito del Fisco. Il che cozza clamorosamente con la tutela del diritto alla privacy”.

Facciamo fact-checking.

Il Sole 24Ore in edicola ieri a pagina 22 titola: “e-Fattura, consultazione solo su richiesta”. Nell’articolo si cita giustamente la Legge di Bilancio 2019 (articolo 1, comma 353) che stabilisce “le fatture elettroniche emesse a consumatori finali siano messe a disposizione dai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate ‘su richiesta’. Quindi non pubblicati in modo visibile a tutti sul sito dell’Agenzia. Se così fosse, come scrive Libero, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali sarebbe intervenuta prontamente, come ha fatto il 16 novembre scorso con diversi rilievi.

Dal tavolo tecnico con il Garante Privacy, l’Agenzia delle Entrate, si legge sul suo sito web, “ha messo a punto le nuove regole per la memorizzazione delle fatture elettroniche da parte dell’Agenzia e per l’utilizzo del servizio di consultazione da parte di contribuenti e intermediari”.

In sostanza l’e-Fattura è a prova di privacy e i dati sono al sicuro perché, dichiara l’Agenzia: “Saranno i contribuenti a dare l’assenso, anche tramite intermediari delegati, alla funzionalità gratuita di consultazione e download delle fatture elettroniche resa disponibile dall’Agenzia delle entrate. L’adesione sarà espressa con la firma di uno specifico accordo di servizio che verrà pubblicato nell’area riservata del sito web dell’Agenzia entro il 3 maggio 2019. In assenza di adesione, l’Agenzia memorizzerà e renderà consultabile e scaricabile l’e-fattura solo fino all’avvenuto recapito al destinatario. Una volta consegnata la fattura saranno memorizzati esclusivamente i dati rilevanti ai fini fiscali, che verranno raccolti e archiviati in una banca dati separata e trattati per le attività istituzionali. Questi dati saranno cancellati entro il 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento”.

Come funziona il servizio di consultazione e download dell’e-Fattura

Se almeno una delle parti tra emittente e destinatario aderirà al servizio facoltativo, l’Agenzia memorizzerà la fattura nella sua interezza, rendendola disponibile per la consultazione e lo scarico solo a chi avrà aderito al servizio. Potranno aderire anche i consumatori finali che quindi avranno la possibilità di accedere, all’interno della propria area riservata sul sito web dell’Agenzia, alle e-fatture ricevute.

Memorizzazione solo dei dati fiscali

Fino al 2 luglio 2019, termine ultimo per effettuare l’adesione al servizio, l’Agenzia memorizzerà temporaneamente le fatture elettroniche e le renderà disponibili in consultazione, su richiesta, all’emittente, al destinatario o a loro intermediari delegati. Se non si aderisce, l’Agenzia cancellerà le fatture elettroniche memorizzate durante il periodo transitorio e manterrà solo i dati di natura fiscale, che verranno raccolti e archiviati nella banca dati separata.

Per approfondire:

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