Conference call

Labriola: Iliad possibile deal. Poste Mobile, migrazione su rete Tim da gennaio 2026

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L'ad di Tim Pietro Labriola ribadisce il possibile deal con iliad, in attesa delle sinergie con Poste che si potenzieranno maggiormente nel 2026.

“Siamo a favore di un consolidamento in Italia, non abbiamo mai nascosto che Iliad potrebbe essere un possibile deal ma non sarà un incubo se ci fosse invece un consolidamento tra WindTre e iliad, nel frattempo continuiamo a lavorare sui nostri risultati”. L’ad di Tim Pietro Labriola ha risposto così a una domanda degli analisti sul tema del consolidamento durante la conference call sui dati del primo trimestre, chiuso in linea con le attese. “Siamo a favore del consolidamento in Italia” ha detto andando dritto al punto. Più complessa, per non dire impossibile per ragioni antitrust, un’operazione fra Tim e WindTre, perché la somma delle quote di mercato su fisso e mobile supererebbe il 40%-50%.

In questa simulazione, ha aggiunto l’ad, “la sinergia viene a livello di rete, non significa che a un certo punto ci possa essere una tendenza di mercato dove per esempio non sarà possibile avere una certa customer base e ci sarà una sinergia a livello di condivisione della rete, di frequenza, che potrebbe permetterci di aumentare ulteriormente l’efficienza della rete”.

“Ci sono situazioni leggermente diverse rispetto a Iliad, Iliad e Poste, però non possiamo escludere una situazione potenziale in cui la sinergia avviene da una fusione o da un deal, però senza alcun aspetto se si crea una joint venture in quanto non c’è la necessità di avere un investitore finanziario o equity perché non abbiamo bisogno di ulteriori fondi”, ha concluso Labriola. 

Più in generale, a livello europeo Labriola ha ricordato che “stiamo sperimentando un approccio diverso, tutti hanno capito che la sostenibilità del settore deriva da alcuni di questi passaggi, diamo il benvenuto al rinnovamento delle frequenze, che stiamo chiedendo anche in Italia e alla fusione tra diversi operatori”.

Labriola, Poste rafforza governance, apre preziose sinergie

L’ingresso di Poste Italiane “rafforza la nostra governance e apre preziose sinergie. Vi forniremo aggiornamenti quando queste saranno quantificate”, ha detto Labriola che ha sottolineato le potenziali sinergie con Poste anche per quanto riguarda le attività di Tim Enterprise.

L’ad di Tim si è soffermato sulla buona performance di Tim Enterprise, dove il cloud ha raggiunto il 40% dei ricavi dimostrandosi una fonte di ricavi a pieno titolo per il gruppo.

“I risultati del primo trimestre confermano che siamo sulla buona strada per raggiungere la nostra guidance per l’intero anno, sia dal punto di vista operativo che finanziario” ha aggiunto Labriola ricordando che la cessione di Sparkle dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre, con un’ulteriore riduzione della leva finanziaria di 0,2 volte rispetto all’obiettivo di fine anno.

Tim aspetta anche che si chiuda la controversia legale sulla restituzione del canone del 1998: “la tempistica dell’udienza segna un potenziale anticipo rispetto a quanto inizialmente previsto per la risoluzione di questo caso di lunga data. Vi ricordo che il riconoscimento della plusvalenza dipenderà dall’esito della sentenza finale”. “Rimaniamo concentrati sull’esecuzione (del piano, ndr), sul flusso di cassa e sulla creazione di valore” ha concluso. 

Tim, Labriola: migrazione Poste Mobile a nostra rete dal primo trimestre 2026

“Da punto di vista industriale” con Poste “ci sono diverse opportunità. Con Poste Mobile siamo in una fase avanzata di negoziazione per concedere l’accesso alla rete di Tim. La migrazione dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2026”, ha detto Labriola.

“Si trattava di un presupposto fondamentale nel nostro Piano 2025-27 che riduce significativamente i rischi rispetto alle nostre prospettive future. Oltre la telefonia mobile stiamo valutando congiuntamente partnership in aree come pagamenti energia, media, contenuti digitali e Iot”, ha aggiunto l’ad.

Labriola, ingresso di Poste atteso entro metà anno

Una volta completata l’operazione di acquisto della quota di Vivendi Poste deterrà il 24,8% delle azioni ordinarie e il 17,8% del capitale totale. “Il completamento è previsto per la metà dell’anno, previa autorizzazione dell’Antitrust” ha precisato Labriola. “Si tratta di un investimento strategico a lungo termine e che intende sostenere il consolidamento del settore telco italiano. Accogliamo con grande favore l’ingresso di Poste come nostro principale azionista” ha aggiunto sottolineando che porterà a “un maggior allineamento della governance e stabilità”.

Labriola (Tim), ‘per Amazon porte aperte, ma per ora è fantascienza’

Una partnership di Tim con Amazon nel cloud per ora è “fantascienza”. “Abbiamo partnership con grossi player che non sono secondi a nessuno” (il riferimento è all’accordo con Google per Noovle, ndr) anche se per il colosso di Jeff Bezos ci sono naturalmente “porte aperte per colloquiare su ulteriori sviluppi”. Lo precisa l’ad di Tim Pietro Labriola.

“Sulle sinergie con Poste – ribadisce – scopriremo i dettagli più in là nell’anno”, non solo per Tim Enterprise ma anche per il Consumer: “stiamo lavorando e dopo l’estate ci saranno sorprese su nuovi servizi”.

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