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La ‘X’ di Elon Musk è già registrata da Mark Zuckerberg per servizi social networking di Meta

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Il rebranding di Twitter rischia una valanga di denunce per furto di marchio registrato. Sono centinaia le aziende negli Stati Uniti che usano già la parola X come brand, fra queste anche Meta e Microsoft.

C’è un 100% di possibilità per Twitter di essere citata in giudizio per furto di marchio registrato. A sostenerlo sono gli esperti di marchi, secondo cui Elon Musk ha fatto i conti senza l’oste con la sua decisone di rinominare Twitter ‘X’. Tanto più che oltre a Meta anche Microsoft potrà far parte dell’esercito di aziende che già hanno registrato il brand ‘X’ per la loro attività di business. Aziende che detengono di conseguenza i diritti di proprietà intellettuale sulla X.  

Rebranding di Twitter a rischio?

L’eccentrico miliardario ha rinominato Twitter lunedì scorso, nove mesi dopo aver rilevato il social di microblogging per la somma di 44 miliardi di dollari. Adesso, se clicchi www.x.com esce Twitter.

Il cambio di nome rientra nella più ampia strategia di riposizionamento per trasformare la piattaforma in un “app per qualunque cosa”, che offrirà servizi simili a WeChat in Cina e PayTM in India.

La Ceo di X Linda Yaccarino ha detto che la società vuole trasformare la piazza globale integrando pagamenti, servizi bancari e creando un marketplace globale di idee, merci, servizi e opportunità.

Prima di raggiungere questo obiettivo, però, gli avvocati specializzati mettono in guardia Musk dalla valanga di ricorsi e cause legali che dovrà affrontare da parte della concorrenza.

900 marchi attivi negli Usa contengono X

Tanto più che negli Stati Uniti soltanto ci sono circa 900 marchi attivi registrati che contengono la lettera X.

Questi includono Meta di Mark Zuckerberg, che possiede un marchio federale per una lettera “X” blu e bianca relativa a “servizi di social networking nei settori dell’intrattenimento, dei giochi e dello sviluppo di applicazioni”.

Microsoft ha anche marchi registrati per la lettera “X” relativa alla sua console per videogiochi Xbox. Nessuna delle due società ha ancora commentato.

Dominio X.com registrato per la prima volta da Musk nel 1999

Elon Musk è entrato in possesso per la prima volta del dominio X.com nel 1999, quando fondò una società di servizi finanziari che in seguito divenne PayPal. Ha riacquistato il dominio nel 2017 dopo aver stretto un accordo con la sua ex azienda, prima di twittare nell’ottobre 2022 che l’acquisto di Twitter è stato “un accelerante per la creazione di X, l’app di tutto”.

Non è chiaro se Musk abbia richiesto un marchio per X, ma se riuscisse ad ottenerlo potrebbe ancora incontrare difficoltà nel proteggere i diritti registrati contro altri marchi che utilizzano la lettera.

“L’essenza stessa della registrazione del marchio è ottenere un diritto esclusivo sul marchio registrato”, ha detto a The Independent Matthew Harris, un avvocato specializzato in marchi presso Pinsent Masons.

“Potrebbe essere difficile ottenere per Elon Musk il rebranding ‘X’, per non parlare della difficoltà, se dovesse ottenere protezione registrata, nel tentativo di far valere qualsiasi diritto registrato in ‘X’ contro altri marchi che utilizzano un nome simile”.