nota diplomatica

La Ue ‘da grande’

di James Hansen |

I singoli paesi membri non sembrano avere nessuna voglia di sciogliersi in uno stato unitario sovranazionale. Cosa diventerà l’Unione europea tra cinquant’anni?

È maledettamente imbarazzante che il Regno Unito—che doveva essersi ‘tagliato la gola’ con la Brexit—ora abbia l’economia più performante d’Europa. Tutto ciò mentre il ‘motore economico’ dell’Unione, in prospettiva la Germania, pare essersi seriamente inceppato.

James Hansen

Come se lo scialbo andamento economico non bastasse, a causa della perdurante emergenza legata all’immigrazione illegale, è stata velocemente—seppure silenziosamente—abbandonata un’altra grande conquista dell’Ue, la ‘libera circolazione’. L’euro poi, a livello internazionale non è riuscito nei fatti a guadagnare grandi spazi rispetto al dollaro e nemmeno al renminbi cinese. Ah, fra le altre cose non doveva anche essere eletto ‘semi-popolarmente’ il Presidente dell’Unione? Se n’è mai più parlato dopo la non-brillante esperienza Juncker? Qualcuno ha mai votato per Ursula von der Leyen? Per non fare solo un irritante elenco di ‘doglianze’, forse è bene semplicemente chiedersi dove l’Unione Europea intenda andare da qui in avanti.

L’idea sembrerebbe essere quella di porsi come una sorta di ‘governo continentale’ per poter trattare alla pari con le grandi potenze mondiali. Già nascono delle ‘ambasciate europee’ attorno al globo come se l’Ue fosse un vero paese. Queste, presumibilmente, dovrebbero avere il compito di gestire i rapporti che corrispondono alla politica estera dell’Unione nei confronti del resto del mondo. Forse è irrispettoso dirlo, ma se davvero l’Ue ha una politica estera capace di andare oltre al ‘volemose bene’, non si vede.

Una questione simile riguarda la ricorrente proposta di creare un ‘esercito europeo’, una force de frappe in grado di evitare imbarazzanti e politicamente improponibili richieste d’aiuto alla Nato nel caso qualcosa andasse seriamente storto. L’idea torna a galla ogni paio d’anni, l’ultima volta nell’autunno del 2021, quando venne nuovamente annunciata la prossima creazione della forza UE, questa volta con la giustificazione di poter disporre di una ‘arma’ in grado di risolvere eventuali attacchi proprio alle ambasciate extraeuropee dell’Unione.

Alla fine non se ne fece niente, in parte per il crollo di influenza del suo promotore più entusiasta, il Presidente francese Macron, ma anche a causa della notevole crescita della potenza militare polacca. La Polonia è uno stato membro dell’Unione, ma è tacciata di grave impurezza ideologica da Bruxelles ed è pertanto ‘irricevibile’ in una forza mista europea.

Il predecessore dell’Ue, il ‘Mercato Comune’, è sembrato andare abbastanza bene finché è durato. Se non altro, aveva uno scopo specifico. Le incertezze attuali nascono dal tentativo di farne un’entità politica quando, parlando chiaramente, i singoli paesi membri non sembrano avere nessuna voglia di sciogliersi in uno stato unitario sovranazionale. Cosa dovrebbe essere l’Unione Europea tra cinquant’anni? Cosa farà da grande?