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La Swatch punta sull’NFC per rendere smart i suoi modelli low cost

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I modelli di plastica del produttore svizzero pronti ad incorporare la tecnologia di pagamento wireless per contrastare l’avanzata degli smartwatch di Apple

La Swatch, che l’anno scorso ha subito un calo del 3% dei ricavi e una flessione ancor più marcata del 21% degli utili, ha deciso di puntare sulla tecnologia per render smart i suoi modelli di plastica low cost. Una mossa per contrastare il successo crescente della concorrenza da parte dello smartwatch di Apple e altri produttori di smartwatch, che stanno rapidamente erodendo quote alla casa svizzera.

Swatch Group, che possiede anche altri marchi come Omega, Longines e Tissot, ha lanciato a gennaio il suo Swatch Bellamy, lo smartwatch con funzioni di pagamento remoto tramite NFC (Near Field Communication) in Cina e l’operazione ha funzionato. Il prezzo di vendita è compreso fra 80 e 100 euro ed entro l’anno è previsto il lancio anche in Brasile e Stati Uniti.

Per il momento, l’operazione smartwatch del gruppo svizzero è limitata ai classici Swatch di plastica, più avanti si vedrà. Ma il successo dello smartwatch sarà cruciale per il futuro del produttore elvetico, che è il gruppo più danneggiato svizzero più danneggiato dall’exploit degli Apple Watch e altri player fra cui Samsung.

Secondo stime di IDC, le vendite di smartwatch nel 2016 raggiungeranno quota 34,3 milioni, a fronte delle 21,3 milioni di unità vendute nel 2015. Nel 2019 si prevedono 88,3 milioni di pezzi venduti.

La casa svizzera non sembra preoccupata dall’ingresso di nuovi player come Apple nell’arena degli orologi ma secondo gli analisti rischia di prendere sotto gamba la minaccia.

Tanto più che l’anno scorso si è registrato il primo storico sorpasso degli smartwatch nei confronti dei classici orologi svizzeri.