Analisi

La strategia digitale della Ue dopo il piano Von Der Leyen

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L’obiettivo primario di questa Commissione è limitare la dipendenza della Ue da tech company straniere per rendere il settore tecnologico della Ue capace di competere con Usa e Cina.

La presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen ha presentato ieri le linee guida dell’Esecutivo europeo sulle strategie di “sovranismo digitale europeo” di lungo termine, a 5 anni, in materia di dati, Intelligenza Artificiale e regolazione delle piattaforme.

Limitare la dipendenza Ue da tech company straniere

L’obiettivo primario di questa Commissione è limitare la dipendenza della Ue da tech company straniere per rendere il settore tecnologico della Ue capace di competere con Usa e Cina. Il piano digitale, insieme al new green deal europeo, è il punto chiave delle policy di questa Commissione, che punterà in primo luogo sui dati e le applicazioni industriali business-to-business per spingere il mercato, secondo un’analisi di Politico.eu.

Riconoscimento facciale: le priorità. Nessuno stop

Sul riconoscimento facciale, è stato presentato un libro bianco che non ha alcun valore vincolante per gli Stati membri. Nei prossimi tre mesi gli Stati e i consumatori potranno dire la loro e alla fine la Commissione tirerà le somme e deciderà come procedere dal punto di vista normativo, regolando in particolare gli utilizzi più sensibili del riconoscimento faccia, e vale a dire quello che avviene da remoto per ottenere un riconoscimento di conformità con le richieste della Ue.

Tanto più che il GDPR fissa già alcune eccezioni alla regola.

Come realizzare un mercato unico dei dati?

L’ambizione della Commissione è fare dell’Europa il luogo delegato alla creazione di strumenti di AI per dati industriali di alta qualità. La Commissione prevede la creazione di spazi comuni europei dove sviluppare in maniera congiunta (il privato che aiuta il pubblico) dati. E’ previsto un nuovo “Data Act” entro il 2021.

La Commissione fisserà nuove regole per le piattaforme come Google e Facebook?

Sì, ma non prima di fine anno tramite il cosiddetto “Digital Services Act”. Nuove norme saranno emanate per regolare i cosiddetti “gatekeepers” come Google e Amazon. Alcune regole potrebbero poi valere per i soggetti che esercitano dominanza di mercato. Nuove norme riguarderanno anche il controllo dei dati da parte di piattaforme come Google, Facebook e Twitter.

Altre norme arriveranno per contrastare le fake news e la disinformazione online in particolare in politica è previsto un European Democracy Action Plan.   

Come funziona la strategia digitale con il Green Deal europeo?

La Commissione vuole raggiungere l’obiettivo di un’Europa carbon free entro il 2050. Il settore ICT produce più del 2% dei gas serra globali.

Per diminuire le emissioni, la Commissione vuole che tutti i data center diventino carbon neutral entro il 2030. Non sarà facile, visto che in paesi come l’Irlanda, che ospita le sedi europee di giganti come Facebook e Google, si prevede un incremento del 50% delle emissioni al 2030 e che il 30% di questa crescita è legata alla presenza di data center nel paese.