Key4biz

La rete rimanga in capo a TIM. È l’unica soluzione possibile

Il tavolo a un punto morto?

L’ennesimo tavolo sul tema della rete è arrivato a compimento del suo percorso di investigazione non giungendo ad alcun punto preciso. Un nulla di fatto che conferma la validità dell’unica soluzione percorribile, a partire dal prerequisito da cui non si può prescindere: ovvero che la rete rimanga in capo a TIM e che Open Fiber sia incorporata dentro TIM, come peraltro previsto dal Progetto Minerva.

Non si può continuare a sbattere la testa contro il muro

Il perché della inconcludenza degli incontri di queste settimane è pertanto molto semplice e da ricondurre al fatto che lo scorporo della rete di TIM è impraticabile. E lo è per una serie di ragioni:

E allora cosa fare?

Fintantoché Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Vivendi continueranno a richiedere lo scorporo della rete di TIM, non si farà alcun progresso, si perderanno preziose settimane e la situazione continuerà a peggiorare. 

TIM potrebbe arrivare a dichiarare lo stato di crisi aziendale, come spesso anticipato dallo stesso AD Pietro Labriola che ha sottolineato di essere nella condizione di non poter fare alcun investimento e di trovarsi sul punto di essere affogato dai costi dell’energia, e Open Fiber si ritroverebbe sommersa dai ritardi che ha accumulato. Con tutti gli altri operatori di telecomunicazioni (VodafoneWindTreIliadFastwebSky ItaliaRetelit ecc.), che qualcuno ha voluto colpevolmente tener fuori dall’intera vicenda, attestando paradossalmente l’impegno di mediazione del governo della Repubblica in una “trattativa tra privati” impegnati nella compravendita di un asset che difficilmente, come è sotto gli occhi di tutti, potrà passare di mano. 

Tempo scaduto

Ma la campanella sta per suonare. Forse è venuto il momento della fine della ricreazione e diventa improcrastinabile la necessità di cambiare radicalmente direzione e voltare finalmente pagina. Siamo al momento delle assunzioni di responsabilità. 

I proponenti del MoU e lo stesso vertice di Open Fiber se ne facciano una ragione.

Exit mobile version