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La Polizia Postale sequestra il sito Phica.net

Un fermo immagine tratto da un video della polizia di Cagliari, 11 giugno 2020. Lo hanno convinto ad investire in cripto valute promettendogli facili e consistenti guadagni, si sono fatti inviare quasi 400mila euro e quando la vittima ha cercato di rientrare in possesso di una parte della somma investita, hanno iniziato a minacciarlo. Solo la denuncia del truffato alla polizia postale ha permesso di recuperare almeno parte della somma. Si è conclusa con due denunce e il recupero di oltre 200mila euro l'indagine internazionale condotta dal Compartimento polizia postale di Cagliari sul Financial Cyber Crime e sulle truffe relative al trading online. Accusate di truffa, abusiva attività finanziaria, riciclaggio ed estorsione due donne di nazionalità ucraina e armena, amministratrici delle società intestatarie dei conti correnti esteri in cui sono finiti i 380mila euro della vittima, un ex commerciante cagliaritano. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

La Polizia Postale e delle Comunicazioni, attraverso il Servizio centrale per la sicurezza cibernetica, sta portando a termine in queste ore le operazioni tecniche legate al sequestro della piattaforma “Phica.net”. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e mira a bloccare uno spazio online utilizzato per la diffusione di contenuti audio-video e relativi commenti, ora sottoposti a vincolo giudiziario.

Le attività si concentrano sulla messa in sicurezza e sulla conservazione del materiale digitale, che sarà reso disponibile per le successive analisi forensi da parte degli investigatori. Si tratta di un passaggio cruciale per ricostruire la portata delle condotte illecite e individuare eventuali responsabilità penali.

L’operazione, particolarmente complessa dal punto di vista tecnico, è stata condotta dal personale del Servizio Centrale della Polizia Postale, con il supporto dei Centri Operativi di Milano e Firenze. Una collaborazione che conferma la necessità di un approccio integrato e specializzato per affrontare fenomeni criminali che si muovono sul web e sfruttano piattaforme digitali sempre più sofisticate.

Cos’era Phica.net

Phica.net (poi anche noto come Phica.eu) era un forum online attivo dal 2005, con centinaia di migliaia di utenti iscritti, che si presentava inizialmente come piattaforma per la condivisione di contenuti amatoriali per adulti, con sezioni dedicate a chi voleva certificarsi come maggiorenne e pubblicare liberamente foto e video.

Col passare del tempo, però, il sito è diventato molto più di questo: molte delle immagini erano prese da profili social, pubblicate senza il consenso delle persone ritratte, in alcuni casi modificate (anche tramite intelligenza artificiale) per accentuarne la nudità.

Le donne coinvolte erano non solo personaggi pubblici come influencer, attrici, politiche, ma anche persone comuni. Le immagini venivano accompagnate da commenti sessisti, offensivi, degradanti.

Le accuse mosse contro Phica.net riguardano dunque la violazione della privacy, il “revenge porn” implicito in molte condivisioni non consensuali, la diffamazione, l’istigazione e offesa attraverso linguaggio degradante, e in certi casi la manipolazione delle immagini.

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