Inverno

La polenta: il pane dei poveri

a cura di Appetitoso.it |
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Arriva l’inverno ed è subito tempo di piatti caldi e fumanti quelli che si condividono nel focolare con la nostra famiglia. La polenta è uno di questi e, storicamente, è sempre stata l’unico sostegno alimentare per contadini e montanari soprattutto nell’Italia settentrionale. Oggi la polenta è diventata, grazie agli abbinamenti, una ricercata specialità gastronomica.

Ai tempi dei Greci e dei Romani la polenta era fatta macinando la farina di farro ma non aveva la consistenza della polenta di mais (quella utilizzata oggi) e i legionari romani erano dotati di un sacchetto di farina di farro che cucinavano sotto forma di polenta. La polenta odierna è perlopiù un impasto di farina di mais ed anche per questo nuovo cibo dobbiamo ringraziare Cristoforo Colombo che, al ritorno dal primo viaggio nel Nuovo Continente, portò con se alcuni semi di una pianta chiamata mahiz (grani d’oro, dal nome indigeno deriva anche il nome botanico della pianta, Zea mays). La polenta di mais si diffuse In Piemonte a metà del ‘700  dopo tanti, tantissimi anni in cui il mais era diventata una coltura estensiva e da subito andò ad occupare un posto di rilievo nella cucina locale.

Dopo aver deliziato i palati del signori dell’epoca, la polenta fu esclusa dal menù dei più abbienti e in seguito divenne parte della  dieta delle classi meno abbienti. All’inizio dell’Ottocento fu il piatto più consumato dai contadini, spesso scondito, perché costava meno del pane e saziava ma nutriva poco e fu la causa della diffusione di alcune malattie come per esempio la pellagra, malattia causata dalla carenza o dal mancato assorbimento di vitamine del gruppo B che provoca  demenza e dermatite.

La polenta è un piatto tipico dell’Italia settentrionale, soprattutto in Valtellina dove la polenta è taragna: una miscela di farina di mais e farina di grano saraceno, che conferisce al piatto una colorazione più scura della classica polenta di mais, è molto diffusa anche in Val Camonica, in Valle d’Aosta, nel Bresciano e nel Bergamasco. Si mangia anche in Toscana e Veneto dove viene accompagnata dai moscardini in umido ed, ovviamente, si accompagna ai formaggi tipicamente invernali come il gorgonzola, Paola Sucato AKA Ci-polla ci propone qui una sua ricetta

http://www.paolasucato.it/2012/11/29/polenta-veloce-e-gorgonzola/

A Milano la polenta e taleggio si trova da
Cicilla, Via A.Volta 7

http://www.appetitoso.it/milano/ciccilla/polenta_e_taleggio

I Mondeghili con Polenta invece da
Osteria dell’acqua bella, Via S.Rocco 11

http://www.appetitoso.it/milano/osteria_dell_acquabella/mondeghili_con_polenta

e l’ Ossobuco alla milanese con polenta
Al Matarel, Corso Garibaldi 75

http://www.appetitoso.it/milano/al_matarel/ossobuco_alla_milanese_con_polenta

A Roma i Crostini di polenta fritta e funghi porcini si trovano da
Mithos taverna dell’allegria, Piazza Scipione Ammirato 7

http://www.appetitoso.it/roma/mithos_taverna_dell_allegria/crostini_di_polenta_fritta_e_funghi_porcini

e il cinghiale alla boscaiola con polenta da
Mario, via della vite 55

http://www.appetitoso.it/roma/mario/cinghiale_alla_boscaiola_con_polenta

A Firenze invece si mangiano

i crostini di polenta fritta e funghi porcini
Da Que Ganzi, Via ghibellina 70R

http://www.appetitoso.it/firenze/da_que__ganzi/crostini_di_polenta_fritta_e_funghi_porcini

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