Mark Zuckerberg sta delineando una nuova era digitale in cui l’AI diventa una presenza dominante nella vita quotidiana, superando persino le relazioni umane.
In una serie di podcast, interviste pubbliche e conferenze recenti, il CEO di Meta ha illustrato il suo progetto di creare un ecosistema di ‘amici AI’, terapeuti virtuali e agenti commerciali intelligenti capaci di sostituire figure umane tradizionali nei ruoli di supporto, consulenza e interazione sociale.
La proposta si fonda sulla constatazione che molte persone oggi hanno pochi amici stretti, ma un bisogno latente di connessioni più numerose e significative, che secondo Zuckerberg le AI potrebbero soddisfare meglio.
La visione include l’uso di chatbot sempre più personalizzati, presenti su app social come Facebook e Instagram, ma anche integrati in dispositivi come gli occhiali intelligenti Ray-Ban. Secondo Zuckerberg, questi agenti conversazionali non dovranno solo rispondere a comandi, ma comportarsi come veri amici, con una comprensione profonda della vita dell’utente. Già oggi, ha dichiarato, circa un miliardo di persone interagisce mensilmente con Meta AI.
Non mancano però le critiche: alcuni ex dirigenti di Meta sostengono che le stesse piattaforme responsabili della crescente solitudine sociale stiano ora proponendo soluzioni basate sull’AI come rimedio, in un paradosso inquietante. Anche esperti di psicologia avvertono che, sebbene gli assistenti virtuali possano offrire supporto in assenza di alternative, non potranno mai sostituire completamente il valore delle relazioni umane autentiche.
Zuckerberg sembra tuttavia deciso a investire massicciamente su questa nuova direzione, nella speranza di trasformare le dinamiche sociali globali attraverso la tecnologia.
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L’AI predirà le malattie future analizzando i dati dei pazienti del NHS
Nel Regno Unito ha preso il via uno studio pionieristico che impiegherà l’AI generativa per prevedere le malattie future attraverso l’analisi dei dati sanitari anonimizzati di 57 milioni di cittadini inglesi.
Il progetto, denominato ‘Foresight’, mira a riconoscere i segnali precoci di deterioramento della salute al fine di intervenire preventivamente e ridurre l’incidenza di eventi critici come infarti o ospedalizzazioni. Funzionando in modo simile a ChatGPT, il modello apprende da pattern storici per anticipare le condizioni cliniche potenzialmente emergenti.
Sviluppato da ricercatori dell’University College London e del King’s College London, Foresight utilizzerà informazioni sanitarie come accessi al pronto soccorso, ricoveri e vaccinazioni. L’innovazione risiede nella possibilità di sfruttare la previsione automatizzata per personalizzare le cure e ottimizzare i trattamenti.
L’obiettivo non è soltanto terapeutico ma preventivo: un passaggio strategico che il Governo britannico considera essenziale per trasformare il sistema sanitario nazionale da reattivo a proattivo.
Le autorità assicurano che la privacy è al centro del progetto: i dati trattati sono completamente de-identificati e custoditi all’interno del Secure Data Environment del NHS England. Nonostante le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati dopo la recente polemica sull’accesso cinese a informazioni mediche tramite UK Biobank, gli sviluppatori sottolineano la rigorosità delle misure di protezione adottate.
Il ministro della salute Wes Streeting e il segretario alla scienza Peter Kyle ribadiscono che il ricorso all’AI rappresenta una svolta decisiva per un NHS più efficiente e tecnologicamente avanzato.
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