Finestra sul mondo

La guerra dell’oppio di Trump, il governo respinge l’ultima offerta di Puigdemont, L’ascesa dell’economia italiana, Legge elettorale

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Usa, il presidente Trump ha dichiarato la crisi da oppiacei una “emergenza sanitaria pubblica”

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – Il presidente Donald Trump ha formalmente dichiarato la crisi da oppiacei una “emergenza sanitaria pubblica”. Lo riferisce il quotidiano “New York Times”, spiegando che inizialmente Trump si era impegnato a riconoscerla come un’emergenza “nazionale”. La differenza non e’ lessicale, ma riguarda piuttosto l’entita’ di fondi da stanziare che, con l’emergenza sanitaria pubblica, sara’ inferiore. L’ultima volta che le autorita’ statunitensi hanno dichiarato una emergenza sanitaria pubblica e’ stato nel 2009, in occasione dell’epidemia d’influenza aviaria. “Come americani non possiamo consentire che questo continui”, ha sostenuto Trump nel suo discorso ufficiale, “possiamo essere la generazione che mette fine all’epidemia da oppiacei”. La decisione presidenziale consentira’ di ritirare alcune norme federali consentendo cosi’ una maggiore flessibilita’ agli stati su come utilizzare i propri fondi ed estendere sistemi di cura dei pazienti a distanza. Trump, appena insediato, aveva costituito una commissione ad hoc per studiare la crisi. Il rapporto della commissione ha reso noto che nel 2015 27 milioni di persone facevano uso di sostanze stupefacenti illegali, ma solo il 21 per cento di costoro erano in cura. Da qui, la raccomandazione di accrescere velocemente le soluzioni di trattamento della tossicodipendenza anche con l’uso di brupernorfina. La commissione pubblichera’ il rapporto finale il primo novembre prossimo. Il “New York Times” riferisce che l’epidemia di oppiacei e’ la peggiore emergenza della storia americana. Uccide circa 90 persone al giorno, piu’ o meno quante ne muoiono negli incidenti stradali. Gli oppiacei, che tengono a bada il dolore, sono antidolorifici che creano una forte dipendenza. La crisi sanitaria e’ cominciata negli anni ’90 con l’eccessiva prescrizione di antidolorifici. Nei successivi dieci anni si e’ riscontrato un grave aumento della dipendenza da oppiacei. Nel 2014, poi, sono stati introdotti nel mercato oppiacei di origine sintetica. Sebbene l’emergenza sia piu’ accentuata nel Mid West, nella zona degli Appalachi e nel New England, e’ presente in tutto il paese ed e’ peggiorata negli ultimi anni a causa delle continue, eccessive prescrizioni e l’arrivo del Fentanyl, l’antidolorifico di origine sintetica, 50 volte piu’ potente dell’eroina. Eliminare tout court le prescrizioni di oppiacei, che hanno migliorato la qualita’ di vita a milioni di pazienti, in particolare coloro che sono affetti da tumore o afflitti da dolori insopportabili, e’ impensabile, sostiene il quotidiano. Ma, misure utili a ridurre la dipendenza darebbero, il controllo della distribuzione delle prescrizioni, lo stanziamento di fondi per le cure dei tossicodipendenti e la riduzione dei costi di alcuni particolari oppiacei.

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Crisi catalana, il governo respinge l’ultima offerta di Puigdemont

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – Il governo spagnolo prosegue dritto verso l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione contro la Catalogna. Il premier Mariano Rajoy non e’ disposto a fare alcun passo indietro, per questa ragione ha rifiutato ieri sera l’ultima offerta del presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, che proponeva la convocazione delle elezioni regionali nel caso in cui l’esecutivo avesse accettato di ritirare l’approvazione dell’articolo 155. L’ultima proposta formulata ieri da Puigdemont aveva inizialmente ottenuto una ricezione positiva da parte dei settori indipendentisti piu’ moderati, mentre era stata vista con sospetto e delusione da parte dei piu’ radicali, desiderosi di un confronto diretto con il governo. Lo riferiscono oggi tutti i principali quotidiani spagnoli che seguono da vicino la vicenda catalana, le cui sorti potrebbero essere decise proprio nelle prossime ore. La decisione di Puigdemont di non indire nuove elezioni e proseguire sulla strada della Dichiarazione unilaterale di indipendenza e’ stata la ragione che ha spinto il ministro catalano dell’Industria, Santi Villa, a rassegnare le proprie dimissioni. “Spero di essere stato utile al presidente e ai catalani fino all’ultimo minuto. Il dialogo e la mediazione che ho sempre difeso hanno fallito di nuovo, le mie proposte sono state respinte dalla realta’”, ha concluso Villa.

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Usa, la Camera dei rappresentanti approva il provvedimento sul bilancio e apre la strada alla riforma fiscale

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – La Camera dei rappresentanti statunitensi ha oggi approvato il primo passaggio della riforma fiscale che prevede tagli fino a 1,5 trilioni di dollari (1,28 trilioni di euro) entro i prossimi dieci anni. Sebbene con una maggioranza risicata (261 favorevoli e 212 contrari), quello di oggi e’ il segnale dell’autosufficienza del Partito repubblicano alla Camera, che potra’ varare l’intera riforma senza dover giungere a compromessi con il Partito democratico. Lo riferisce il quotidiano statunitense “Wall Street Journal”. Il presidente Donald Trump ha accolto l’approvazione twittando “grandi notizie!”. Tra i 20 parlamentari repubblicani che si sono opposti al provvedimento, quelli degli Stati di New York e New Jersey. C’e’ infatti una forte preoccupazione negli Stati a piu’ alta tassazione (inclusa la California) che temono ora l’accantonamento dei tagli alle tasse statali e a quelle locali che vedranno i singoli Stati dover sopportare il peso della riduzione delle imposte federali. Il risparmio di 1,5 trilioni di dollari per i contribuenti andra’ ad ingrossare, ricorda il “Wall Street Journal”, il deficit federale che alla chiusura dell’anno fiscale 2017 (il 30 settembre scorso) ammontava a 666 miliardi di dollari (569 miliardi di euro). Per non sforare la soglia di quanto gia’ caricato sul deficit federale le agevolazioni fiscali saranno drasticamente ridimensionate. La bozza di riforma fiscale presentata a settembre prevede la riduzione dell’imposizione dal 35 al 20 per cento sul reddito da impresa, ridimensiona a tre le aliquote per il reddito da lavoro (con tassazione al 12, 25 e 35 per cento) ed elimina la tassa sulle proprieta’ immobiliari. Con 51 voti a 49, il Senato aveva approvato lo stesso provvedimento la scorsa settimana. Il margine di manovra nella Camera alta continua ad essere molto ridotto. Sara’ infatti impossibile contare sul soccorso dei democratici che hanno votato compatti contro il provvedimento di oggi e promettono di fare altrettanto sull’intero pacchetto perche’, ripetono “non e’ una riforma fiscale, sono solo tagli ai ricchi”.

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Presidenziali Cile, ampio vantaggio di Pinera negli ultimi sondaggi

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – L’ultimo sondaggio elettorale pubblicato dal prestigioso Centro de Estudios Publicos (Cep) in vista delle elezioni presidenziali del 19 novembre in Cile assegna la vittoria al primo turno di Sebastian Pinera con il 44,4 per cento dei voti. Un numero in ascesa di ben cinque punti rispetto al sondaggio precedente ma che obbligherebbe l’ex presidente a misurarsi comunque nel ballottaggio con Alejandro Guiller, secondo con il 19,7 per cento. Solo terza, a una distanza significativa, Beatriz Sanchez, con l’8,5 per cento delle preferenze. Secondo l’inchiesta Cep, al ballottaggio Pinera otterrebbe intorno al 39 per cento dei voti, mentre Guiller, il candidato della coalizione “Nueva Mayoria” dell’attuale presidente Michelle Bachelet, si attesterebbe al 27,2 per cento delle preferenze, in discesa di quattro punti rispetto al sondaggio precedente. Secondo il rapporto del Centro studi, onesta’ e leadership sarebbero inoltre le caratteristiche di Pinera piu’ valorizzate dai votanti, secondo i quali, l’ex presidente e attuale candidato conservatore sarebbe la persona piu’ adatta ad affrontare la gestione dell’economia (47 per cento), i problemi dell’occupazione (44 per cento), la delinquenza (31 per cento) e l’educazione (31 per cento). L’inchiesta Cep ha misurato anche il grado di soddisfazione dell’opinione pubblica verso la gestione del presidente Bachelet, che registra un 53 per cento di disapprovazione contro un 23 per cento di approvazione, cio’ che rappresenta comunque un miglioramento di due punti rispetto all’inchiesta precedente.

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Gran Bretagna, gruppo neo-nazista progettava di uccidere una deputata laborista

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – Due membri di un gruppo neo-nazista sono stati arrestati ieri giovedi’ 26 ottobre a Manchester in Gran Bretagna per aver progettato di uccidere una deputata laborista: alla vicenda il quotidiano “The Times” dedica oggi il titolo di apertura della sua prima pagina ed un’analisi sul crescente pericolo rappresentato nel paese dai gruppuscoli di estrema destra. I due arrestati sono il 31enne Christopher Lythgoe, il presunto leader del gruppo neo-nazista National Action ufficialmente disciolto nel dicembre 2016, ed un suo adepto 22enne di cui non e’ stato reso noto il nome: entrambi compaiono oggi venerdi’ 27 ottobre davanti al tribunale di Westminster a Londra con l’accusa di attivita’ terroristica finalizzata ad organizzare l’omicio della deputata Rosie Cooper del Partito laborista. Insieme ad altre quattro persone i due sono anche accusati di appartenere ad un’organizzazione proibita, appunto National Action che e’ stato il primo gruppo di estrema destra mai bandito d’autorita’ nella storia del Regno Unito: “Una organizzazione razzista, antisemita ed omofobica”, lo descrisse la ministra dell’Interno Amber Rudd all’atto della sua dissoluzione. La scoperta del complotto per assassinare la deputata Rosie Cooper arriva circa un anno dopo l’omidio dell’esponente laborista Jo Cox, uccisa dal simpatizzante neo-nazista Thomas Mair mentre faceva campagna elettorale nel suo collegio dello Yorkshire. Alti ufficiali della polizia hanno dichiarato al “Times” che, benche’ le indagini di anti-terrorismo siano ovviamente focalizzate a sventare la minaccia dell’islamismo piu’ radicale, non viene affatto preso sotto gamba il rischio rappresentato dai gruppi della destra piu’ estrema, che sembrano ora orientati a passare dalla semplice propaganda di stampo razzista ad azioni potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico. L’anti-terrorismo britannico dopo lo scioglimento ha continuato a tenere d’occhio i membri di National Action, tanto che recentemente il bando e’ stato esteso a due organizzazioni, Scottish Dawn (“Alba scozzese”, ndr) e NS131 (Azione nazionale socialiste anti-capitalistica, ndr), perche’ accusate dalla ministra Rudd di essere semplici “paraventi” del gruppuscolo messo fuori legge. L’appartenenza ad un’organizzazione vietata per legge puo’ costare ai suoi aderenti fino a dieci anni di carcere, ricorda il “Times”.

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Italia, continua a sorprendere l’ascesa della fiducia economica

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – L’Italia non si ferma: sia la fiducia degli imprenditori che quella dei consumatori e’ aumentata nuovamente nel corso di questo mese, alimentando i boom di ottimismo nella terza economia dell’Eurozona; lo scrive il quotidiano finanziario britannico “The Financial Times” commentando i dati diffusi ieri giovedi’ 26 ottobre dall’Istituto nazionale di statistica (Istat). L’indice composito dell’Istat sul clima di fiducia degli imprenditori ha raggiunto in ottobre un nuovo livello massimo dopo gli anni di crisi, battendo abbondantemente anche le piu’ rosee previsioni emerse da un sondaggio dell’agenzia “Reuters”. La fiducia del mondo italiano degli affari dunque si e’ attestata a 109,1: ben un punto oltre il dato del 108,1 registrato nel mese di settembre. A trainarla e’ la crescita nei settori della manifattura, delle vendite al dettaglio e dei servizi di mercato; nel settore manufatturiero in particolare la fiducia e’ aumentata da 110,5 a 111, sfatando i timori di una battuta d’arresto e confermando invece le attese di un aumento della produzione e di una diminuzione delle scorte di magazzino. Anche la fiducia dei consumatori ha superato le piu’ ottimistiche previsioni degli analisti, raggiungendo quota 116,1 dal 115,6 di settembre. E’ vero che contrariamente allo scorso mese alcune componenti dell’indice di fiducia dei consumatori in ottobre hanno subito un leggerissima flessione, nota il “Financial Times” riferendosi in particolare alle aspettative economiche ed allo stato corrente delle condizioni personali; ma questi cali sono stati abbondantemente compensati dal significativo miglioramento delle aspettative future delle famiglie italiane in materia di inflazione.

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Francia, tre candidati alla presidenza dei Repubblicani

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – Le elezioni che designeranno il futuro presidente dei Repubblicani si giocheranno tra tre candidati: Mael de Caen, Florence Portelli e Laurent Wauquiez, quest’ultimo dato come grande favorito. Ne parla “Le Monde”, dopo che ieri la dirigenza ha annunciato la lista ufficiale dei che sono riusciti a raccogliere il numero di firme necessarie per partecipare. La campagna e’ ufficialmente “aperta”, sebbene i rappresentanti abbiano gia’ cominciato da diversi giorni un’intensa attivita’ di comunicazione. Le elezioni avverranno per via elettronica. Il primo turno comincera’ sabato 9 dicembre e durera’ 24 ore. L’eventuale ballottaggio si terra’ una settimana dopo, tra il 16 e il 17 dicembre. Secondo “Le Monde” la sfida si svolgera’ tra tre candidati e due linee politiche, vista la frattura tra il programma di Wauquiez, considerato piu’ a destra, e quello dei suoi due avversari. Secondo il quotidiano Wauquiez “continua la sua campagna come se non avesse avversari”, rimanendo “onnipresente” sui media e sul terreno, visti i tanti spostamenti che effettua in giro per il paese. Una situazione ideale per lui, che non dovrebbe avere problemi nel vincere e, al tempo stesso, ha evitato il pericolo di una candidatura unica.

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Francia, il presidente Macron in visita nella Guyana

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – Il presidente Emmanuel Macron ha cominciato ieri una visita di 48 ore in Guyana “per riaffermare l’impegno dello Stato in questo territorio immenso”. E’ quanto afferma “Le Monde”, sottolineando il “clima teso” che si respira sul posto sei mesi dopo l’ondata di proteste. Il capo dell’Eliseo e’ accompagnato dal presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e alcuni ministri. Macron dovrebbe fare degli annunci in merito alla lotta all’immigrazione illegale e la sicurezza. In Guyana il tasso di omicidi e’ dieci volte superiore rispetto a quello della Francia metropolitana. Il quotidiano parla poi della gaffe fatta dall’Eliseo, che in una nota inviata alla delegazione in partenza, metteva in allerta sui rischi di contagio del virus Zika, debellato un anno fa. “Le Figaro” riporta alcuni scontro tra manifestanti e forze dell’ordine a Cayenne. “Durante la notte, l’aria nel centro della citta’ puzzava di gas lacrimogeni” scrive il quotidiano, spiegando che i manifestanti appartengono al collettivo Pou Lagwiyann De’kole’, che aveva richiesto un appuntamento con il capo dell’Eliseo. “Le Monde” precisa che l’Eliseo non ha dato una risposta alle richieste di colloqui avanzate dal gruppo.

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Germania, la Cdu frena sull’uscita dal carbone

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – L’obiettivo della Germania di diminuire le emissioni dannose per il clima del 40 per cento al di sotto del livello del 1990 e’ lontano. Peggio ancora: nel 2016 le emissioni di CO2 non sono nemmeno diminuite, ma sono aumentate di tre milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente arrivando a 304 milioni di tonnellate. Nei colloqui esplorativi di una coalizione “giamaica”, questo probabilmente avra’ un ruolo importante. In altre parole si tratta della questione dell’energia e della questione di quanto rapidamente e come la Repubblica federale di Germania abbia raggiunto la fase successiva alla transizione energetica, e come intende abbandonare le centrali elettriche a carbone. Il primo ministro del Nord Reno-Westfalia, Armin Laschet, leader del negoziato per i cristiano democratici (Cdu) per l’energia e il clima, ha un chiaro parere su questo. “La protezione del clima e’ importante”, ha detto prima della riunione alla “Rheinische Post”, “ma solo se non mette in pericolo la posizione industriale della Germania e le migliaia di posti di lavoro ad essa legati. In questo caso non ci sara’ alcuna coalizione”, ha chiosato. I Verdi vorrebbero un’uscita immediata dal carbone con l’arresto entro il 2020 di 20 centrali elettriche, evitando cosi’ circa 90 milioni di emissioni di CO2 all’anno. Al massimo entro il 2030 e’ la richiesta massima dei Verdi. Se la politica energetica tedesca divenisse finalmente piu’ efficiente, potrebbero esserci anche prezzi competitivi a livello internazionale, dopo l’uscita dal carbone.

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Italia, parlamento approva la nuova legge elettorale

27 ott 11:10 – (Agenzia Nova) – Il parlamento italiano ha approvato rapidissimamente – forse troppo, scrive la “Sueddeutsche Zeitung” – la nuova legge elettorale in vista delle elezioni politiche, previste per la prossima primavera. La legge elettorale, soprannominata “Rosatellum” dal nome di Ettore Rosato, primo firmatario del Partito democratico alla camera dei Deputati, e’ stata approvata in via definitiva dal Senato giovedi’, con 214 voti a favore, 61contrari e due astensioni. I socialdemocratici, Forza Italia di Silvio Berlusconi e la Lega Nord hanno appoggiato il provvedimento, che a loro dire rappresentava il miglior compromesso possibile. La riforma elettorale si era resa necessaria dopo che la Corte costituzionale italiana aveva dichiarato l”Italicum” parzialmente incostituzionale. Il Presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, aveva conseguentemente invitato il parlamento a discutere ed approvare una nuova legge per entrambe le camere. Il “Rosatellum” e’ un sistema misto: il 34 per cento dei parlamentari e’ eletto secondo un sistema maggioritario, mentre il 66 per cento dei seggi e’ assegnato in base alla rappresentanza proporzionale. la legge prevede una soglia di sbarramento del 3 per cento. Il provvedimento, pero’, ammette alleanze pre-elettorali, con una soglia di sbarramento del 10 per cento. Questo punto, unito alla mancanza di un vincolo di mandato, e’ fortemente criticato dal Movimento cinque Stelle. E’ probabile che le prossime elezioni politiche italiane culmineranno in uno stallo tra tre schieramenti sostanzialmente equivalenti: socialdemocratici e centristi (circa il 30 per cento), Cinque stelle (circa il 28 per cento), e la coalizione di destra (circa il 35 per cento).

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