Finestra sul mondo

La Guerra dei dazi Usa-Cina, Boom di gang criminali in Gran Bretagna, L’Europa contro l’Italia sulla questione migranti

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Usa-Cina, Washington pronta a limitare investimenti ed esportazione di tecnologia

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – Il governo degli Stati Uniti si prepara a imporre limiti agli investimenti di compagnie cinesi nelle societa’ tecnologiche Usa e a bloccare l’esportazione di tecnologie ritenute sensibili in Cina. Le nuove misure, che giungono a seguito delle nuove tariffe sulle importazioni cinesi annunciate dal presidente Usa Donald Trump, hanno l’obiettivo di contrastare la politica “made in China 2025” del presidente Xi Jinping, che punta a fare della Cina la leader globale dei settori economici ad alta tecnologia entro quella data. Il dipartimento del tesoro sta approntando una serie di regole che proibiranno ad aziende con almeno il 25 per cento di capitale cinese di acquisire controparti Usa titolari di quella che la Casa Bianca ha definito “tecnologia industrialmente significativa”. Stando a fonti governative citate da “Bloomberg”, il segretario del Tesoro Usa, Steven Mnuchin, suggerira’ di affidare l’applicazione delle nuove misure emergenziali a una commissione inter-agenzia, il Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cifus).

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Gran Bretagna, 30 mila ragazzini sono affiliati a gang criminali

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – Sono piu’ di 30 mila in Inghilterra i ragazzini tra i 10 ed i 15 anni di eta’ che affermano di essere affiliati a gang criminali: lo scrive in apertura della sua prima pagina di oggi lunedi’ 25 giugno il quotidiano “The Times”, anticipando il contenuto del “Vulnerability Study” (“Stufio sulla vulnerabilita’”, ndr) che sara’ pubblicato il mese prossimo a cura dell’Office of the Children’s Commissioner for England (“Ufficio del commissario per l’Infanzia in Inghilterra”, ndr), l’ente pubblico non governativo istituito nel 2004 per promuovoere e difedere i diritti dei minori sulla base della convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei bambini. Come se non bastasse, sono circa 70 mila i giovani fino a 25 anni di eta’ in vario modo legato alle organizzazioni criminali: si tratta di dati agghiaccianti, scrive il giornale inglese, che alimentano ulteriormente le preoccupazioni per la recente ondata di violenze di strada che ha investito le principali citta’ britanniche. Appena sabato scorso un 15enne e’ stato accoltellato a morte nel quartiere orientale di Londra di Romford, la 77esima vittima nella capitale dall’inizio dell’anno; negli ultimi dodici mesi i crimini violenti sono aumentati del 22 per cento in Inghilterra ed in Galles; mentre dal 2013 sono aumentati addirittura del 69 per cento i caso di ragazzini aldisotto dei 15 anni vittime di ferite con armi da taglio. La nuova commissaria all’Infanzia Anne Longfield, che e’ in carica dal 5 maggio scorso, ha lanciato un appello alla premier Theresa May, perche’ lanci una “crociata morale” contro lo sfruttamento dei bambini da parte delle gang criminali: “Proprio come i pedofili, le organizzazioni di trafficanti di droga intrappolano le loro vittime, i bambini, con un triplo laccio di debiti, minacce ed adescamenti; e poi son pronti a sacrificarli”, ha denunciato la Longfield. Secondo lo studio insomma, criminali e trafficanti reclutano i ragazzini piu’ vulnerabili, quelli esclusi dalla scuola ed ai margini della societa’, attirandoli con prospettive di guadagno e soprattutto facendoli sentire “parte di qualcosa”: poi li tengono legati con le minacce e li utilizzano come corrieri della droga o come “soldatini” nella guerra contro le gang rivali per il controllo delle piazze di spaccio. Secondo la denuncia della commissaria all’Infanzia, succede anche che le autorita’ scolastiche, la polizia e persino i genitori spesso non credono a quello che i bambini irretiti dalle gang gli raccontano e faticano a capire l’ampiezza del fenomeno. Un fenomeno, scirve il “Times”, che chiama in causa l’intera societa’: la portavoce del Consiglio nazionale dei capi della polizia, Olivia Pinkney, ad esempio critica l’ipocrisia di quei membri della classe media che “bevono caffe’ solidale e condannano le fabbriche di vestiario e la schiavitu’ dei bambini nei paesi del Terzo mondo, e poi fanno uso di droghe a scopo ricreativo” senza rendersi conto che, cosi’ facendo, “alimentano le gang” nel nostro stesso paese e “distruggono le vite di innumerevoli bambini inglesi”.

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Usa, Trump vuole deportare chi attraversa illegalmente il confine senza l’intervento di giudici e tribunali

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e’ tornato ieri, 24 giugno, a parlare di immigrazione clandestina e della necessita’ di impedire il libero accesso nel paese da parte di quanti valicano illegalmente i confini. “Quando qualcuno entra dobbiamo immediatamente riportalo da dove viene, senza l’intervento dei giudici e di processi”, ha scritto il titolare della Casa Bianca su Twitter. Per Trump – secondo cui il sistema americano e’ una “beffa alle buone politiche di immigrazione e all’ordine pubblico” – le persone che attraversano illegalmente la frontiera degli Stati Uniti dovrebbero essere immediatamente espulse, senza processo o apparizione davanti a un giudice, avendo scelto come loro primo atto nei confronti degli Usa di violarne la legislazione. “La nostra politica dell’immigrazione, della quale tutto il mondo ride, e’ molto ingiusta nei confronti di coloro che sono arrivati legalmente e hanno atteso anni. L’immigrazione deve essere basata sul merito, abbiamo bisogno di persone che aiutino l’America a tornare di nuovo grande”, ha aggiunto Trump da Las Vegas, dove si trovava sabato scorso. Trumo ha detto ai suoi sostenitori che il sistema dell’immigrazione ha bisogno di meno giudici, entrando in conflitto con una proposta del senatore repubblicano del Texas, Ted Cruz, che invece vorrebbe espandere il numero di giudici per rendere i processi piu’ veloci.

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Immigrazione, Barcellona si offre per accogliere le navi alla deriva dopo il “no” di Salvini

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – Il sindaco di Barcellona, Ada Colau, ha offerto la capitale catalana come “porto sicuro” per accogliere i migranti rimasti alla deriva nel Mediterraneo dopo la decisione dell’Italia di chiudere i suoi porti. La notizia e’ ripresa oggi dal quotidiano “Abc” e da tutti i principali organi di stampa spagnoli. La Ong Proactiva Open Arms ha denunciato che le autorita’ di Roma hanno dato ordine di non intervenire in soccorso dei mille migranti alla deriva perche’ tale compito spetterebbe alla Guardia costiera libica. “Ci sono 1000 persone in difficolta’ su sette barconi e l’Italia pretende di lasciarle nelle mani della Libia, dove si tortura, si viola e si schiavizza”, ha scritto in un tweet indignato il primo cittadino di Barcellona. La Colau ha poi lanciato un appello al presidente Pedro Sanchez e al suo vice, Carmen Calvo, affinche’ si adoperino per aiutare la Open Arms a salvare vite. Non e’ la prima volta che Barcellona tende la mano ai naufraghi di fronte al muro alzato dal Belpaese. La Generalitat si era infatti offerta di ricevere i 629 migranti a bordo dell’imbarcazione Aquarius che, al termine di un burrascoso viaggio, e’ attraccata nel porto di Valencia. Colau rivendica per la capitale catalana il ruolo di citta’ rifugio per gli immigrati, un ruolo assunto a partire dal febbraio 2017, quando 160mila persone scesero in piazza per spingere l’allora governo presieduto da Mariano Rajoy a rispettare i propri impegni nell’accogliere i rifugiati.

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Spagna, Pedro Sanchez debutta a Bruxelles

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Spagna, Pedro Sanchez, ha debuttato ieri a Bruxelles nella sua prima riunione internazionale con gli alleati dell’Unione europea. Non si e’ trattato di un incontro formale, come quello previsto per questa settimana, ma di un minivertice per discutere dell’emergenza immigrazione. A margine del summit, Sanchez si e’ mostrato ottimista rispetto alla possibilita’ che l’Ue raggiunga un accordo comune per far fronte ai flussi migratori. Il socialista ha mostrato apertamente le sue intenzioni sin dal primo momento parlando in inglese e rivolgendosi direttamente “all’opinione pubblica europea” alla quale ha voluto “trasmettere l’attitudine alla costruzione e all’integrazione” del nuovo governo che promette di “dare soluzione e condividere le esperienze spagnole per gestire in modo efficace la realta’ migratoria”. Durante il minivertice, Sanchez ha messo l’accento sulla questione etica. “Ci appelleremo all’integrazione rivendicando i valori europei – ha detto – alla solidarieta’ fra Stati, al rispetto dei diritti umani e alla rivendicazione di una risposta europea a una sfida globale”. Il governo spagnolo, ha poi spiegato, non vuole parlare, come ha fatto il presidente francese Emmanuel Macron, di centri chiusi nei porti europei per valutare le richieste di asilo ma piuttosto di “centri controllati” per rispettare i diritti di chi raggiunge le nostre coste.

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Immigrazione, la Francia potrebbe essere la prima vittima della crisi migratoria

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – La Francia potrebbe essere la prima vittima collaterale della crisi migratoria europea. E’ quanto afferma “Le Figaro”, secondo cui il vertice che si e’ tenuto ieri a Bruxelles “e’ andato peggio del previsto”. Alla vigilia dell’incontro, il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, ha definito Macron “arrogante”. Dal canto suo, il titolare dell’Eliseo ha minacciato sanzioni nei confronti dei paesi europei che rifiutano di accogliere i migranti. Al centro del prossimo Consiglio europeo previsto per il 28 e 29 giugno ci sara’ la riforma del Trattato di Dublino III. Macron vuole rilanciare i dossier sugli hotspot, ribattezzati “piattaforme regionali”, dopo che il tentativo di installarli in Libia e’ fallito. Il quotidiano nota che l’atteggiamento dell’Italia sta cominciando a produrre i primi effetti alla frontiera franco-italiana: gli arresti di migranti irregolari da parte delle forze dell’ordine francesi sono passati da 600 a un migliaio a settimana. L’Italia non si accontentera’ di aiuti esclusivamente economici da parte dell’Europa, e per questo la Francia deve fare attenzione alle ripercussioni della crisi migratoria italiana. Intanto, il Parlamento francese continua a dibattere sulla riforma del diritto d’asilo e dell’immigrazione. Oggi tre quarti dei migranti irregolari resta in Francia nella speranza di una regolarizzazione al termine dei cinque anni.

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Ue, dibattito sul progetto di un bilancio della zona euro

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – La proposta franco-tedesca riguardante la creazione di un budget comune della zona euro e’ stata al centro di un primo dibattito durante la riunione dei ministri delle Finanze che si e’ tenuta venerdi’ a Lussemburgo. “Les Echos” sottolinea che il progetto ha riscontrato l’opposizione di alcuni Stati, ma nonostante questo Parigi e Berlino continuano sulla loro strada. Il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, e il suo omologo tedesco, Olaf Scholz, hanno presentato il progetto preparato pochi giorni prima dal presidente Macron e dal cancelliere Angela Merkel. “Le prime reazioni sono state meno radicali di quanto temevamo” ha affermato l’entourage di Le Maire. “Per quanto riguarda una capacita’ fiscale o un budget della zona euro si pone una domanda: che tipo di problema risolvera’? Non e’ chiaro per noi e non siamo favorevoli”, ha affermato il ministro dell’economia olandese, Wopke Hoekstra. “La Francia e la Germania si sono avvicinate e hanno il sostegno dei paesi del Sud. Ma persistono forti resistenze”, ha affermato una fonte del governo francese. La Polonia ha affermato che la creazione di un budget della zona euro potrebbe determinare la fine dell’Unione europea. Le Maire si e’ detto piu’ volte disponibile a spiegare le sue ragioni, sottolineando che la proposta franco-tedesca e’ “un punto di partenza” da migliorare.

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Migrazioni, il presidente del Parlamento europeo Tajani chiede sei miliardi per chiudere la rotta del Mediterraneo

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, chiede che l’Ue destini fondi sino a sei miliardi di euro per chiudere la rotta migratoria nel Mediterraneo Occidentale. “Seguendo l’esempio dell’accordo con la Turchia, grazie al quale e’ stata chiusa la rotta attraverso i Balcani, la Ue deve investire almeno sei miliardi di euro per chiudere il tragitto nel Mediterraneo”, ha scritto Tajani in un commento per il quotidiano “Die Welt”. Inoltre, secondo il presidente del Parlamento europeo l’Ue dovrebbero lavorare a piu’ stretto contatto con i paesi di transito come il Marocco, la Tunisia e l’Algeria. E’ necessaria una “strategia europea credibile”. Il politico italiano ha criticato anche l’iniqua distribuzione dei rifugiati all’interno dell’Unione europea: “Delle 650.000 domande d’asilo nel 2017, 416.000 sono state fatte in soli tre paesi: Germania, Francia e Italia”. Questa “ingiustizia evidente” e’ legata al regolamento di Dublino. Tajani ha esortato i Paesi dell’Unione, prima del loro incontro al vertice a Bruxelles di giovedi’ e venerdi’, a rendere piu’ equa la distribuzione dei rifugiati. “Abbiamo bisogno di una procedura automatica e obbligatoria per distribuire i richiedenti asilo tra gli Stati membri”, ha scritto il presidente del Parlamento europeo. Tajani si e’ inoltre opposto alla linea del cancelliere federale austriaco Sebastian Kurz, agli Stati di Visegrad e agli altri Stati membri che respingono con veemenza una distribuzione basata sulle quote nella Ue. Tajani ha sottolineato che i cittadini europei non sono piu’ disposti ad accettare un’Europa indifesa e il vertice Ue del fine settimana e’ stato “l’ultima occasione per non deludere le aspettative di mezzo miliardo di europei”.

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Vertice di Bruxelles sulle migrazioni, Francia, Spagna e Germania unite contro l’Italia

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – 15 capi di Stato e di governo si sono incontrati a Bruxelles domenica per discutere soluzioni condivise al problema dell’immigrazione. Quella iniziata come un’operazione di emergenza per disinnescare la crisi interna al governo tedesco, scrive “Handelblatt”, sta assumendo pero’ un carattere differente, con Berlino, Parigi e Madrid apparentemente decise a far fronte unito contro le istanze dell’Italia. Lo spagnolo Pedro Sa’nchez nella visita di sabato a Parigi ha dichiarato: “Sono pienamente d’accordo con le proposte del presidente Macron”. Tale proposta, concordata dal presidente francese con il cancelliere tedesco Angela Merkel, di fatto comporterebbe il respingimento di migralia di richiedenti asilo da quei paesi all’Italia, che e’ il paese di primo ingresso. Madrid, Parigi e Berlino si dicono favorevoli a una migliore protezione delle frontiere esterne e alla realizzazione di centri per i richiedenti asilo all’interno e all’esterno della Ue. Eletto da appena 2 settimane, il socialista Sanchez ha accettato d’accogliere i migranti della nave Aquarius che l’Italia aveva respinto, e lo stesso ha fatto Macron. I due leader fanno leva su questa singola apertura per accusare l’Italia di volersi sottrarre ai suoi obblighi di accoglienza. “L’Aquarius e’ stata un catalizzatore per l’Europa per rispondere ai problemi dell’immigrazione”, ha dichiarato un portavoce del ministero dell’Interno spagnolo al quotidiano tedesco “Handelsblatt”. Macron s’e’ detto favorevole a sanzioni contro i paesi che si comportino “egoisticamente”, rifiutando di accogliere il ricollocamento di migranti entro i loro confini. Dal 14 al 20 giugno in Spagna, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), si sono registrati 2.778 arrivi. Solo sabato scorso altre 570 persone sono state soccorse in mare. Madrid sospetta che l’aumento dei flussi sia una operazione deliberata del governo marocchino. Quando nel 2006 32.000 migranti sbarcarono sulle isole Canarie, Madrid concluse numerosi accordi con i Paesi di origine come la Mauritania e il Senegal. Il rapporto con il Marocco e’ particolarmente stretto. La Guardia Civil spagnola e’ in servizio con molti funzionari locali ed elicotteri in Marocco e Mauritania. Il sistema ha funzionato negli anni passati, ma ora appare in crisi. Nel frattempo, Madrid e Parigi puntano l’indice contro “i populisti” in Italia, avvertendo Roma che non puo’ pensare di muoversi in solitaria contro il volere degli altri “partner” europei. Macron in particolare, ha richiamato “tutti gli Stati membri al rispetto della legge”. Macron, Merkel e Sanchez sostengono di voler rafforzare l’aiuto finanziario, la presenza di esperti sul campo, nonche’ il supporto di capacita’ aggiuntive di aiuto, con un punto fermo: l’Italia deve far sbarcare i migranti sulle sue coste. Secondo il quotidiano tedesco “Handelsblatt”, Parigi “sta dicendo forte e chiaro che principi come lo stato di diritto, la cooperazione e la rinuncia all’unilateralismo nazionale non sono negoziabili, e lo spagnolo Sa’nchez e’ d’accordo”.

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L’Italia scombussola il “vertice per salvare la Merkel” sull’immigrazione

25 giu 10:51 – (Agenzia Nova) – Il nuovo governo populista dell’Italia ha chiesto che l’Unione Europe stracci le sue attuali regole sull’immigrazione, nel mini-summit tenuto a Bruxelles ieri domenica 24 giugno che ha messo a nudo le divisioni esistenti sulla questione ed ha acuito i problemi che stanno dividendo il governo tedesco: lo scrive il quotidiano economico britannico “The Financial Times”, commentando l’esito della riunione, che era stata battezzata “il vertice per salvare la Merkel”; era stata infatti convocata in fretta e furia appunto per approvare una serie di misure sull’immigrazione proposte dalla cancelliera tedesca per placare la furia del suo ministro dell’Interno, il leader della democrazia cristiana (Csu) della Baviera Horst Seehofer, che ha inasprito la propria posizione sul tema per battere la concorrenza dell’estrema destra nelle elezioni regionali bavaresi di settembre. Ma il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha preso tutti in contropiede chiedendo invece un “radicale cambiamento” dei cosiddetti “principi di Dublino” che assegnano ai soli paesi di sbarco dei migranti il dovere di occuparsi di loro: “Chiuque arriva in Italia, arriva in Europa”, dice il testo del piano in otto punto presentato dal premier italiano. “Dobbiamo riaffermare la nostra comunque responsabilita’ e solidarieta’, perche’ in gioco c’e’ l’area Schengen”, recita il documento riferendosi al rischio che sia minacciata la liberta’ di movimento attraverso i confini interni Ue se non venisse raggiunto alcun accordo: l’Italia ha dunque proposto che sia “spezzato” il legame tra il “porto sicuro di sbarco” dei migranti e la “competenza nell’esame del diritto dei richiedenti asilo”, coinvolgendo invece tutti i paesi membri; in pratica, si tratterebbe da un lato di inasprire i controlli alle frontiere esterne dell’Ue, e dall’altro di allargare a tutti i paesi europei l’istituzione dei cosiddetti “hot spot” per l’esame del diritto di asilo degli immigrati, attualmente presenti solo nei paesi di sbarco come Italia, Grecia e Spagna. La proposta italiana ha incontrato le obiezioni di diversi paesi, a cominciare dall’Olanda; inizialmente prevista come una riunione ristretta in vista del vertice ordinario dei capi di Stato e di governo dell’Ue in programma il 28-29 giugno prossimi sempre nella capitale belga, il mini-vertice di ieri si e’ via via allargato sempre di piu’ e ieri ben 16 paesi erano presenti a Bruxelles: e’ quindi facile immaginare, scrive il “Financial Times”, che la prossima settimana le divisioni aumenteranno invece che diminuire, dato che saranno presenti anche i paesi del cosiddetto “gruppo di Visegrad” (Polonia, Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca) che non vogliono neppure sentire parlare di accettare profughi ed immigrati. Tuttavia il primo ministro olandese, Mark Rutte, si e’ detto convinto che il fatto di aver discusso apertamente dei diversi punti di vista abbia in qualche modo fatto diminuire le tensioni: “Spero che la pressione si sia un po’ sgonfiata”, ha detto Rutte al termine della riunione di ieri; “discutendo delle proprie controversie, forse ci stiamo avvicinando ad un accordo”.

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