L'intervento

La guerra continua e l’escalation decisa dall’Occidente aumenta la preoccupazione di un ricorso alle armi nucleari

di Professor Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione” |

Inviare altri armamenti per un valore di due miliardi di dollari all’Ucraina significa aggravare ulteriormente il conflitto con la Russia. Una vera e propria escalation, che prolungherà la guerra e la crisi. L’intervento del Professor Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale.

Nella giornata di ieri, con l’intervento preponderante di Biden, si sono svolti il G7, il Consiglio europeo e il Consiglio della Nato, e si è registrata una svolta radicale nella politica militare contro la Russia.

In pratica si è deciso di inviare, per il valore due miliardi di dollari, armi cosiddette difensive (missili anti-carro, missili anti-aereo e droni difensivi) all’Ucraina (Zelensky aveva chiesto aerei e carri armati che sono armi offensive necessarie per un contrattacco), e un rafforzamento della difesa armata di quei Paesi facenti parti dell’Unione europea confinanti con la Russia. Si tratta dunque di una escalation il cui effetto sarà il prolungamento della guerra, poiché questa potrebbe finire solo con la vittoria di una delle due parti e per far vincere gli ucraini sarebbe necessario l’invio di armi cosiddette offensive.

Altro argomento da sottolineare è che nei giorni scorsi la Germania ha deciso un riarmo da 100 miliardi di euro, mentre l’Italia ha deciso un riarmo da 30-40 miliardi di euro.

Giustamente contro questa operazione si è scagliata la parola ferma e convincente di Papa Francesco, il quale ha considerato vergognoso e scandaloso il ricorso al riarmo, ponendo in evidenza che i Popoli devono essere aiutati con la ricerca della pace e, aggiungo io, devono cessare le ingerenze mostruose degli interessi economici sulle decisioni militari, i cui effetti disastrosi, micidiali e sanguinari ricadono sulle popolazioni inermi.

In questo quadro soltanto la Cina potrebbe svolgere una funzione di negoziazione, ma alle richieste dell’occidente di intervenire su Putin giustamente Xi Jinping ha risposto di voler conoscere quali sono le proposte occidentali per una trattativa di pace.

Le proposte, a mio avviso, potrebbero essere la neutralità dell’Ucraina e la libera scelta delle popolazioni di Crimea e Donbass di decidere il proprio destino politico. Ma di questo non se ne parla neppure minimamente.

Quanto all’unità di intenti dell’Europa mi preoccupa non poco il riarmo della Germania e soprattutto il fatto che, in assenza della Merkel, i nuovi dirigenti tedeschi vogliono che l’Unione imponga di nuovo il patto di stabilità, il che consentirebbe l’insorgere di un predominio tedesco all’interno dell’Europa.

A mio avviso ciò che impedisce la ricerca di una via d’uscita è, sul piano pratico, l’atteggiamento ferreo di Putin che appare come un uomo che ha il ghiaccio nel cuore, e che potrebbe quindi scatenare una guerra nucleare, che sarebbe anche l’ultima perché comporterebbe la distruzione della vita del Pianeta.

A mio sommesso avviso, poiché, come tutti affermano, siamo ad una svolta epocale, la vera via d’uscita è quella di prendere coscienza del fatto che la globalizzazione è stata una pura illusione e che la interdipendenza pacifica fra tutti gli Stati del mondo è ancora lontana.

Occorrerebbe dunque far ricorso a un sistema economico che non preveda, come richiede il pensiero unico dominante del neoliberismo, la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi magnati (siano essi russi, americani o europei), obiettivo pienamente raggiunto con le disastrose privatizzazioni russe, ma anche occidentali e soprattutto italiane, restituendo ai popoli quella parte di ricchezza nazionale che è essenziale per la costituzione e il mantenimento di uno Stato democratico.

E a ciò si perviene soltanto se il sistema economico prevede la distribuzione della ricchezza alla base della piramide sociale e l’intervento nell’economia dell’intero Popolo, come è stato per noi fino all’assassinio di Aldo Moro e come dovrebbe esserlo anche oggi in virtù dell’attuazione del titolo terzo, della parte prima, della Costituzione, dedicato ai rapporti economici.

Alla pace si arriva mediante la democrazia, perché i popoli, tranne rare eccezioni, vogliono la pace e la guerra dipende solo dalla volontà di sopraffazione di soggetti che desiderano sempre più accumulare ricchezza e cioè una parte molto limitata delle popolazioni che fa prevalere l’egoismo individuale sul bene della comunità, disgregando i popoli in tanti singoli individui e portando, come avvenuto in questo ultimo mese, tutto il mondo verso una guerra sanguinaria e fratricida.

Ricordo che gli obiettivi della nostra Costituzione sono: lo svolgimento della persona umana (che si ottiene se si assicura la libertà e l’uguaglianza di tutti), il progresso materiale e spirituale della società, la tutela della salute e la tutela dell’ambiente.

Invito, come al solito, ad attuare gli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42, 43 e 118 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.