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La Giornata Parlamentare. Roma rilancia i rapporti con la Turchia di Erdogan

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Meloni rilancia i rapporti con la Turchia di Erdogan. Il Governo cerca coperture sul lavoro. Mattarella parla di lavoro povero. L’Ungheria lascia la Cpi. L'Ue condanna, Matteo Salvini plaude

La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Meloni rilancia i rapporti con la Turchia di Erdogan

Il partenariato fra Italia e Turchia ha un nuovo obiettivo, 40 miliardi di dollari (35 miliardi di euro) di interscambio commerciale nel medio periodo. È il principale traguardo fissato dal quarto vertice intergovernativo, in cui Giorgia Meloni e Recep Tayyip Erdogan hanno rilanciato l’asse fra i due Paesi, con posizioni allineate sulla difesa dell’integrità dell’Ucraina, per la spinta a una soluzione della crisi a Gaza, e il rafforzamento dell’autonomia industriale europea e mediterranea. E nella dichiarazione finale c’è anche un capitolo, più delicato, in cui Roma e Ankara si dicono “impegnate a sostenere i tre pilastri del sistema delle Nazioni Unite, ovvero pace e sicurezzasviluppo e diritti umani”. Sullo sfondo c’è anche il caso dell’arresto per corruzione del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, principale oppositore di Erdogan in vista delle prossime presidenziali, una vicenda che le opposizioni in Italia hanno chiesto a più voci alla premier di sollevare e su cui, soprattutto, Bruxelles ha espresso segnali di preoccupazione e che certo non aiuta a sbloccare i negoziati di adesione all’Ue ormai congelati dal 2018. 

Sviluppare le relazioni fra Turchia e Ue è uno degli impegni stretti a Villa Pamphilj, dove Erdogan, ringraziando la premier per il suo “approccio coraggioso”, si è detto certo che Roma riconosca il “contributo” della Turchia “alla sicurezza dell’Europa e del Mediterraneo”, e che “continuerà” a sostenere il processo di adesione all’Ue” nonché “l’aggiornamento” delle regole doganali Ue che “ostacolano” gli imprenditori turchi. Il vertice conferma l’intenzione della Turchia di trovare spazio nei piani per la sicurezza europea, tanto che c’è la convinzione condivisa sulla “importanza del più ampio coinvolgimento possibile degli alleati non Ue negli sforzi di difesa dell’Ue”. Non a caso, è in materia di difesa uno dei principali accordi commerciali firmati, assieme a 9 memorandum di intesa fra i due Governi, dallo spazio alle infrastrutture. 

Si rafforza anche la collaborazione energetica, non solo sull’approvvigionamento di gas naturale via Tap ma anche su rinnovabili e idrogeno. La premier ha ringraziato Erdogan per gli sforzi con cui sono state “sostanzialmente azzerate” le partenze di migranti irregolari dalle coste turche. E ha ricevuto un invito in Turchia, esteso da Erdogan anche a Sergio Mattarella, da cui si è recato nel pomeriggio, fra la fine del vertice e il business forum con oltre 500 aziende. Oltre alla visione sull’Ucraina e una certa condivisione sugli sforzi per “una soluzione anche a Gaza”, nello scacchiere geopolitico i due Paesi hanno visioni convergenti anche sulla stabilizzazione della Libia e sulla transizione in Siria

Il Governo cerca coperture sul lavoro. Mattarella parla di lavoro povero

Un segnale in vista della Festa del Lavoro è quello che Giorgia Meloni punta a dare e per il quale è a caccia di risorse da destinare in primis alla sicurezza. Il Governo starebbe lavorando a un intervento, come accadde nel 2023 con il decreto Primo Maggio e il ddl collegato lavoro: in particolare punterebbe allo sblocco di alcuni fondi per alcune centinaia di milioni, la cui destinazione sarebbe poi decisa in seguito a un confronto con le parti sociali al momento non ancora in calendario. Si cercano, dunque, le risorse, che, potrebbero arrivare da avanzi di bilancio Inail ma la questione coperture sarebbe, dunque, ancora aperta. Oltre ai fondi per interventi mirati, tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di un’intensificazione dei controlli, del resto quella delle morti sul lavoro è una questione ormai quotidiana. Ma, oltre alla questione della sicurezza, i dati raccontano anche di un lavoro sempre più povero: “Le famiglie stentano, i salari sono insufficienti”, ha sottolineato il Capo dello Stato Sergio Mattarella

Le retribuzioni, dicono i numeri dell’Istat, sono ancora inferiori dell’8% rispetto a quelle di gennaio 2021. E proprio a partire da questi dati e dalle parole del Presidente della Repubblica che le opposizioni compatte tornano in pressing perché il salario minimo torni al centro del dibattito mentre la Lega fa sapere che è pronta a presentare una propria proposta. “Grazie al Capo dello Stato che si rende conto della realtà in cui vivono gli italiani”, commenta da Avs Nicola Fratoianni. Il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli chiede un cambio di rotta”. Ad andare all’attacco è anche la segretaria Dem Elly Schlein: “Sotto i 9 euro non è lavoro ma sfruttamento”, e noi “continueremo a insistere su lavoro dignitoso, giuste retribuzioni, salario minimo”. 

“I nostri salari” dice Giuseppe Conte “sono sempre più bassi, ma il Governo se ne disinteressa, non vuole il salario minimo legale per tutti ma solo il piano di riarmo”. E ribadisce la necessità di un salario minimo anche il leader di Azione Carlo Calenda: sul punto nella maggioranza si smarca Noi Moderati: “Non sia un tabù”, dice il coordinatore politico Saverio Romano; quello dei salari poveri “è un tema che per la Lega è prioritario e al centro della nostra azione politica” dice la responsabile lavoro del partito” Tiziana Nisini, annunciando una prossima iniziativa della Lega. È ancora ferma, intanto, in Senato, dopo l’ok della Camera, la legge delega in materia, diventata di maggioranza dopo lo stop a quella delle opposizioni: da capire se il centrodestra vorrà riprenderlo in mano.

L’Ungheria lascia la Cpi. L’Ue condanna, Matteo Salvini plaude

Prima l’annuncio con al suo fianco Benjamin Netanyahu, poi l’ufficializzazione parlamentare: in meno di un mese l’Ungheria fa un ulteriore passo di lato al diritto internazionale e formalizza il ritiro dalla Corte dell’Aja. Il primo ad annunciarlo, con tanto di attacco alla Corte Penale Internazionale, è stato il Ministro degli Esteri Peter Szijjártó su X: “Con questa decisione, ci rifiutiamo di far parte di un’istituzione politicizzata che ha perso la sua imparzialità e credibilità”, ha scritto. La mossa di Budapest ha fatto seguito alla visita del premier israeliano nella capitale mitteleuropea: davanti ai giornalisti, Orban e Netanyahu hanno messo a punto un attacco incrociato ai giudici dell’Aja. L’arrivo del capo del governo israeliano era stato segnato dalle polemiche visto il rifiuto, da parte delle autorità ungherese, di eseguire il mandato di arresto, così come ordinato dalla Cpi. Poi, lo strappo del leader di Fidesz, una mossa facilitata dalla sponda offertagli, con le sue posizioni, da Donald Trump

La reazione dell’Assemblea dei 125 Stati parte dello Statuto di Roma è servita a poco: dopo meno di un mese il ritiro dell’Ungheria dalla Cpi è stato formalizzato. La decisione del Parlamento ungherese era attesa a Bruxelles, dove cresce il pressing di partiti e Paesi membri per sospendere il diritto di voto di Budapest in seno al Consiglio Ue. La Commissione ha ribadito il suo sostegno alla Cpi e che “ai sensi dell’articolo 24, dei Trattati l’Ungheria è obbligata a sostenere attivamente e senza riserve la politica estera e di sicurezza dell’Unione, in uno spirito di lealtà e solidarietà reciproca, e a conformarsi all’azione dell’Unione in questo ambito”. La questione, insomma, non è chiusa e potrebbe infiammare presto anche l’Eurocamera. Ma, sulla mossa di Budapest, si è consumato anche l’ennesimo scontro all’interno della maggioranza di governo: “Scelta di giustizia e libertà, di sovranità e coraggio”, ha esultato Matteo Salvini alla notizia del ritiro dell’Ungheria dalla Cpi; “Quella di Salvini è la sua opinione. Io non credo che dovremmo uscire dalla Cpi, l’Italia deve rimanere nella Cpi”, ha replicato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Valencia per il Congresso del Partito Popolare Europeo

Alla Camera

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori dell’aula di palazzo Montecitorio riprenderanno venerdì alle 9.30 con lo svolgimento delle interpellanze urgenti. Per quanto riguarda le Commissioni nella giornata di oggi e per tutto il resto della settimana non terranno seduta. 

Al Senato

Nell’arco di questa settimana l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di Palazzo Madama è riconvocata per martedì alle 16.30 per la discussione sul decreto-legge relativo alle disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni il cosiddetto decreto Pa.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl relativo all’ordinamento giurisdizionale e alla Corte disciplinare, sul ddl d’istituzione della Giornata in memoria delle vittime degli stupri di guerra 1943-44, sul decreto per la gestione delle esequie del Santo Padre, il ddl per la semplificazione delle attività economiche e il decreto cittadinanza.

La Giustizia proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl per il contrasto alla violenza sulle donne e sul ddl in materia di oralità e contraddittorio nel giudizio penale di appello. A seguire, dibatterà sui ddl relativi ai reati contro gli animali, sul ddl in materia di successioni, sui ddl in materia di attribuzione del cognome ai figli, sul ddl sulla responsabilità degli avvocati, sul ddl in materia di oralità e contraddittorio nel giudizio penale di appello, sul ddl sull’Albo dei grafologi, sul ddl per il processo telematico e sui ddl relativi ai consulenti tecnici d’ufficio.

La Affari Esteri esaminerà lo schema di dm di approvazione del programma pluriennale per la progressiva implementazione di suite operative “Multi-Missione Multi-Sensore” (MMMS) su piattaforma condivisa Gulfstream G550 “Green” base JAMMS. Dibatterà su diverse proposte di nomine al Ministero della Difesa e su diverse ratifiche di trattati internazionali e convenzioni. Le altre Commissioni nella giornata di oggi e per tutto il resto della settimana non terranno seduta.

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