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La Giornata Parlamentare. Mozione di sfiducia per la Santanchè, le possibili interferenze sul voto di giugno nell’Ue

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Respinta la mozione di sfiducia a Matteo Salvini, oggi in mattinata si attende quella su Daniela Santanchè. Tajani e Metsola parlano delle possibili interferenze sul voto di giugno.

La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Bocciata la mozione di sfiducia a Salvini. Oggi c’è quella su Santanchè

La strategia sembra chiara: blindare i due Ministri senza dare altro spazio alle “tesi abbastanza infondate” delle opposizioni. Le parole del capogruppo di FdI Tommaso Foti spiegano la mossa con cui la maggioranza ha deciso di invertire l’ordine dei lavori della Camera per arrivare subito in serata alla votazione sulla mozione di sfiducia a Matteo Salvini e poi, in mattinata, a quella su Daniela Santanchè. La prima è stata respinta con 211 voti contrari e 129 favorevoli, e sembra scontata la bocciatura anche della seconda, anche se le due vicende hanno risvolti politici diversi, pure all’interno dello stesso centrodestra. La situazione più spinosa, anche per Giorgia Meloni, riguarda la ministra del Turismo. Fra i deputati della maggioranza, nessuno ha dubbi che per la seconda volta verrà respinta la sfiducia, come il 26 luglio al Senato, quando votarono a favore solo M5S, Pd e Avs. Questa volta anche Azione ne chiede le dimissioni, alla luce di quanto emerso sulle società Visibilia, Bioera e Ki Group, non Italia viva

L’atmosfera di gelo intorno alla ministra di FdI è resa dalla discussione generale sulla mozione: aula semideserta, ai banchi del Governo a tratti solo la Ministra dell’Università Anna Maria Bernini. La sottosegretaria per i Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano esorta a non “usare a intermittenza” la separazione dei poteri, perché si “rischia di attribuire alla magistratura la funzione di comporre e scomporre i Governi”. Per giorni il centrodestra ha valutato l’ipotesi di far slittare il voto, sfruttando la congestione di provvedimenti alla Camera ma a metà giornata si decide l’accelerazione. In ogni caso, nei prossimi giorni è attesa la chiusura dell’inchiesta su Visibilia per false comunicazioni sociali, e poi la Procura si avvia alla richiesta di rinvio a giudizio. Se dovrà affrontare un processo, “la Ministra farà le sue riflessioni”, il refrain nel centrodestra; “Siamo garantisti” chiarisce il vicesegretario leghista Andrea Crippa, “Meloni, che è premier e leader di FdI, deciderà di fronte a un rinvio a giudizio”. 

Dalla Costa d’Avorio Mattarella lancia la sua preoccupazione sul Medio Oriente

Cresce l’allarme per le condizioni della popolazione a Gaza e la preoccupazione si consolida per l’espansione del conflitto in MO. Sergio Mattarella esce preoccupato dopo un colloquio con il presidente ivoriano Alassane Ouattara con il quale ha a lungo analizzato la crisi israelo-palestinese ed è stato informato delle pesanti ripercussioni che sta avendo nel continente, dove crescono i sentimenti anti-israeliani. Ne esce un allarme condiviso che il presidente della Repubblica esplicita con chiarezza, senza nascondere quanto l’immagine di Israele sia pericolosamente a un bivio: “Siamo preoccupati per la situazione in MO dopo la nefasta giornata di vergogna del 7 ottobre, un giorno di onta, con attacchi di Hamas contro inermi cittadini, bambini, donne e anziani e poi con la reazione di Israele con sofferenze gravissime per la popolazione di Gaza”, premette il capo dello Stato condannando gli orrori compiuti da Hamas in territorio israeliano. Ma aggiunge una sottolineatura che ben rende quanto ormai il Governo israeliano sia richiamato dal mondo occidentale a un comportamento diverso rispetto alla popolazione palestinese: si tratta di “una condizione che rischia di creare ostacoli anziché agevolare la prospettiva di sicurezza di Israele e la possibilità di costruire uno Stato palestinese, per cui resta solo una soluzione, quella dei due popoli due stati”. 

Ma, al di là del focus sulle crisi internazionali, la prima visita di un presidente italiano in Costa d’Avorio è stata accolta dal Paese dell’Africa occidentale con grandissimo interesse e amicizia, e come un segnale di “grande attenzione” da un Paese che in Africa esprime da anni una democrazia stabile e un’economia dinamica, e dove la presenza dell’Eni è radicata. In quest’area ancora di forte emigrazione verso l’Europa il piano Mattei viene osservato con attenzione come dimostrano le parole del presidente Ouattara: “Dobbiamo dare nuovo slancio alla collaborazione con il governo italiano guidato dalla signora Giorgia Meloni. Nel primo vertice Italia-Africa è stato lanciato il piano Mattei ed è stato lanciato su diversi settori tra i quali istruzione, sanità formazione alimentare, energia e infrastrutture”. Gli ha fatto eco il presidente Mattarella: “Il piano Mattei deve essere uno strumento di comune lavoro per lo sviluppo del continente africano. Contiamo molto sulla collaborazione per iniziative concrete”.

Tajani e Metsola parlano delle possibili interferenze sul voto di giugno

Una settimana dopo la denuncia del premier belga Alexander De Croo sugli eurodeputati assoldati dal Cremlino per diffondere la sua propaganda anti-Ue e anti-Kiev, Roberta Metsola prende per la prima volta la parola a Bruxelles: ammette che la “minaccia” è reale, ma assicura che sotto la sua guida l’Eurocamera “non ha paura” e sa “come lavorare” per scacciare lo spettro delle trame russe dal voto europeo. La linea è condivisa dal vicepremier Antonio Tajani, convinto che la guerra ibrida di fake news e manipolazione “non condizionerà” l’appuntamento alle urne cruciale per il futuro dei Ventisette. La rassicurazione sul lungo periodo però non basta: per contrastare gli euroscettici, è il monito congiunto, l’Unione dovrà riformarsi. Le indiscrezioni sui deputati, soprattutto del gruppo di Identità e democrazia, che avrebbero ricevuto soldi dal network propagandistico Voice of Europe si rincorrono; il nome più bersagliato è quello del candidato di estrema destra di Alternative fuer Deutschland (AfD) Petr Bystron, che in patria si difende dalle accuse. Ma se l’inchiesta per il momento resta nelle mani dei servizi d’intelligence di sette Paesi, il timore di un terremoto politico è vivo. 

Al voto mancano ormai “poco più di sessanta giorni e sappiamo qual è la posta in gioco, lo sanno anche quegli attori che si spingeranno non so fino a quale punto per cercare di interrompere il nostro processo democratico”, è l’avvertimento della Metsola, una minaccia già affrontata “in passato” riconosce la presidente dell’Assemblea: parole che richiamano i primi momenti dello scoppio del Qatargate, quando l’inchiesta sembrava potesse mettere a rischio la tenuta dell’intera architettura Ue. Quel che è certo però, è il richiamo di Tajani, è che “in tanti cercano di condizionare l’opinione pubblica, e ci saranno tentativi anche per le Europee”. Anche per questo, scandisce il vicepremier, servirà “più Europa, da un punto di vista politico e militare”, ma anche legislativo, dando all’Eurocamera “lo stesso potere che hanno gli altri Parlamenti del mondo”. Un tavolo di riforme che potrà partire, nella visione di Metsola, solo convincendo gli elettori a recarsi alle urne e a scegliere la sponda europeista

Salvini annuncia l’avvio della procedura contro l’Austria per i blocchi al Brennero

È partita la procedura d’infrazione contro l’Austria per i divieti ai Tir introdotti da Vienna, e l’8 aprile prossimo si terrà un’audizione in contraddittorio davanti alla Commissione europea; entro il 15 maggio Bruxelles dovrà prendere una decisione. Ad annunciarlo è il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini durante il question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione: “I divieti unilaterali dell’Austria sono inaccettabili e insostenibili perché bloccano il principale asse di collegamento tra il sud e il nord Europa e a fronte dell’inerzia della Commissione pluriennale, che è vergognosa, dopo quattro anni di attesa di una soluzione negoziata, che non è arrivata, insieme al presidente Meloni e al Ministro Fitto e agli altri Ministri competenti, abbiamo deciso per la prima volta nella storia di attivare formalmente la procedura prevista dall’articolo 259 del Trattato Istitutivo dell’Ue”, dice Salvini in Aula, sottolineando che si tratta “di un gesto forteinusuale ma necessario”. 

Il Ministro fa presente che è “la prima volta che l’Italia utilizza questo strumento per cui appare difficile dire quali saranno gli esiti”. Tuttavia “ci aspettiamo che i diritti di tutti gli operatori economici vengano finalmente rispettati”, afferma Salvini, sottolineando che “a Bruxelles dovranno scegliere se siamo in una comunità di uguali oppure in una unione economica al servizio degli interessi e delle lobby di alcuni”. Ma sulla procedura d’infrazione si dice scettica proprio la Commissaria europea ai Trasporti Adina Valean. “So che l’Italia vuole portare l’Austria in tribunale, vedremo che cosa farà la Corte di Giustizia europea, è il modo più rapido per risolvere la questione. Una sentenza è molto più rapida di qualsiasi procedura d’infrazione”, spiega. Quindi ricorda che la questione Brennero “va avanti da tempo” e fa notare che come Commissione Ue “abbiamo esaurito tutte le nostre possibilità” di agire “per trovare una soluzione”. 

Alla Camera

Dopo che ieri è stata respinta la mozione di sfiducia nei confronti del Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, nella giornata oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per la discussione della mozione di sfiducia nei confronti del Ministro del turismo Daniela Garnero Santanchè, del disegno di legge sugli enti del Terzo settore e della pdl sui costi di produzione per la fissazione dei prezzi nei contratti di cessione dei prodotti

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, si confronterà sulla pdl relativa alle funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e di responsabilità per danno erariale e a seguire svolgerà delle audizioni sulla pdl sull’autonomia differenziata. La Giustizia esaminerà le pdl sui reati contro gli animali. La Esteri, con la Difesa, svolgerà delle audizioni sul ddl, già approvato dal Senato, sulle nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento e proseguirà quelle sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2024. Riprenderà il ciclo di audizioni sulla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-pacifico. 

La Difesa ascolterà il Gen. Sq. AAran Sergio Antonio Scalese, Comandante del Comando per le operazioni in rete (COR), sulla difesa cibernetica. La Cultura esaminerà la pdl per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. La Ambiente, con la Attività Produttive, svolgerà delle audizioni sulla proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC). Successivamente, ascolterà i rappresentanti di Copagri, dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), della Confederazione italiana agricoltori (CIA) e di Confagricoltura sulle pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità. 

La Lavoro dibatterà sulla pdl di delega al Governo per il riordinamento della carriera dei funzionari della professionalità giuridico-pedagogica dell’amministrazione penitenziaria, sulle pdl per favorire la riduzione dell’orario di lavoro e le pdl per favorire l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere e delle vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sulla risoluzione sulla definizione di linee guida in materia di disforia di genere. La Agricoltura esaminerà le pdl per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.

Al Senato

Nell’arco di questa settima l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di Palazzo Madama tornerà a riunirsi martedì 9 aprile per l’esame del ddl sull’ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e per l’istituzione dei relativi albi professionali.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl costituzionale sul premierato. La Giustizia esaminerà il ddl sulle intercettazioni tra l’indagato e il proprio difensore, il ddl per il conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da Ordini e Collegi professionali e il ddl sul processo telematico. Successivamente svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e il ddl sulla preiscrizione e, con la Affari Sociali, dibatterà sul ddl sulla morte volontaria medicalmente assistita. 

La Affari Sociali si confronterà sull’Atto Ue per l’istituzione del bacino dei talenti dell’Ue, sul ddl per il riconoscimento e la promozione della mototerapia, sul ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, sul ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare, sul ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico e ascolterà i rappresentanti delle associazioni sul ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale.