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La Giornata Parlamentare. MEF ragiona su taglio Irpef, detassazioni e contributi dalle banche

Al Mef si ragiona su Irpef, detassazioni e Dta per le banche in manovra

Ridurre l’Irpef al ceto medio, detassare i premi di risultato e le tredicesime, alzare la soglia esentasse dei buoni pasto, Irpef zero per i neoassunti. C’è il tema dei salari bassi, con la necessità di attenuare il peso delle tasse, al centro di molte delle proposte recapitate al Ministero dell’economia in vista della prossima legge di bilancio. Alcune sono ipotesi di lavoro altri meri desiderata dei partiti, il cui destino verrà deciso quando sarà più chiaro il quadro delle risorse a disposizione. Una volta definite le priorità si procederà anche a decidere sull’eventuale contributo dalle banche, su cui iniziano a spuntare varie indiscrezioni su opzioni valutate nei tavoli tecnici: secondo Bloomberg il Governo punta a raccogliere ulteriori 1,5 miliardi posticipando di un altro anno la sospensione della deduzione delle imposte differite attive (Dta). 

Ma il Mef chiarisce: “È solo una delle possibili opzioni prese in considerazione e al momento non ci sono quantificazioni numeriche. Dobbiamo ancora sederci con le banche e discutere la questione”. E il Ministro Giancarlo Giorgetti aggiunge: “Lo apprendo solo adesso”. Si farà comunque una “valutazione politica”. La Lega è favorevole, con Matteo Salvini pronto a incontrare gli ad, ma gli alleati rumoreggiano. FI non arretra: “No a nuove tasse, nessuna ipotesi di tassare gli extraprofitti, le banche italiane sono già le più tassate d’Europa”, mentre FdI è cauta. Qualche indicazione sull’andamento dei conti pubblici arriva intanto dai dati della Banca d’Italia che certifica il calo a luglio del debito pubblico, diminuito, di 14,5 miliardi, a 3.056,3 miliardi. Aumentano invece le entrate tributarie, che nello stesso mese toccano i 68,3 miliardi (+13% rispetto al 2024) grazie anche agli “effetti di una disomogeneità temporale in alcune scadenze di versamento”. Nei primi sette mesi le entrate segnano un +5,3% a quota 325,6 miliardi. Al Tesoro si attende anche il quadro dei conti economici nazionali che l’Istat diffonderà lunedì 22. 

Questi numeri serviranno per definire le stime del Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), che quest’anno, in base alla risoluzione di maggioranza che dovrebbe essere votata tra mercoledì alla Camera e al Senato, dovrebbe contenere anche un primo assaggio dell’articolazione delle misure della manovra. Il taglio della seconda aliquota Irpef per dare un po’ di ossigeno al ceto medio è in cima agli intenti del Governo mentre si studia anche l’innalzamento della soglia esentasse dei buoni pasto da 8 a 10 euro. La strada sembra già tracciata per un’altra misura in chiave salari: la detassazione dei premi di produttività, più in salita la detassazione delle tredicesime, che richiederebbe uno stanziamento superiore al miliardo e che il leader azzurro Antonio Tajani non esclude di spalmare anche “in 2-3 anni”. Per “garantire stipendi più alti” soprattutto per i giovani il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi punta invece a portare in manovra l’azzeramento dell’Irpef per 5 anni ai neoassunti. 

Sul caso Almasri i Ministri si difendono: “Agito per l’interesse dello Stato”

Un atto di 23 pagine con in calce la firma dei tre indagati: il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, quello dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano. I vertici del Governo coinvolti nel caso Almasri, il comandante libico arrestato e poi rimpatriato dall’Italia nel gennaio scorso, hanno messo una memoria difensiva a disposizione della Giunta per le autorizzazioni della Camera, chiamata a vagliare la richiesta avanzata dal tribunale dei Ministri che li accusa di omissioni atti ufficio, favoreggiamento e peculato. Nel documento, che sarà discusso nella riunione di Giunta in programma domani, vengono ribaditi i concetti già espressi in Aula nel febbraio scorso da Nordio e Piantedosi, e nelle due memorie depositate a piazzale Clodio in cui in sintesi si afferma che il Governo ha agito per “difendere l’interesse dello Stato”. Nella seconda memoria, inviata il 30 luglio, si fa riferimento alla “sussistenza dello stato di necessità” come “enunciato dall’articolo 25 del Responsability of State for Internationally Wrongful Acts 2001 della International Law Commission delle Nazioni Unite” che “legittima sul piano del diritto interno le condotte di tutti i rappresentanti del Governo italiano coinvolti nel presente procedimento”. 

La stessa Giorgia Meloni nei mesi scorsi aveva fatto espresso riferimento a ragioni di “sicurezza nazionale” nella scelta di espellere il generale libico dal territorio italiano. Nell’incartamento trasmesso in Giunta un passaggio potrebbe essere dedicato a quanto stabilito all’articolo 9 della legge Costituzionale, la numero uno del 1989, in cui si afferma che l’Assemblea può “a maggioranza assoluta dei suoi componenti, negare l’autorizzazione a procedere ove reputi” e con “valutazione insindacabile” che “l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”. Il Governo aveva già cristallizzato la sua posizione nella prima memoria di febbraio che riprendeva in sintesi quanto detto da Nordio in Parlamento quando il Guardasigilli aveva respinto le accuse affermando di “non essere un passa carte” e facendo riferimento allo stato di necessità. 

Vannacci attacca sulla violenza politica. Salvini pressa per il Veneto

Il dibattito sulla violenza verbale che sfocia nell’odio politico, innescato dall’omicidio di Charlie Kirk negli Usa, domina la campagna elettorale delle Regionali con il rischio di velare le crepe (ancora aperte nel centrodestra) sulle candidature, in particolare in Veneto, dove resta conteso tra Lega e FdI il potenziale successore di Luca ZaiaMatteo Salvini è pero convinto che il prossimo governatore veneto sarà domenica a Pontida cioè tra il popolo leghista che si riunisce sul sacro pratone della Bergamasca come ogni anno e che tradizionalmente non ospita gli alleati. A Pontida il più atteso sarà Roberto Vannacci, per la prima volta sul palco non solo con la tessera da leghista ma anche come vicesegretario. In Arizona, in quelle stesse ore, ci sarà la commemorazione dell’attivista conservatore ucciso e inevitabilmente ciò peserà sugli interventi dei leghisti. Intanto, a unirsi al coro delle accuse è il vicepremier di FI Antonio Tajani, che sposa il paragone con gli anni di piombo e le Br evocato dal ministro Luca Ciriani e va oltre: “Si è iniziato col criminalizzare le persone, ricordiamo la storia del commissario Calabresi”. 

Non si sottrae nemmeno Roberto Vannacci: “È una cosa vergognosa e purtroppo devo constatare che la violenza è sempre a sinistra”, denuncia netto sottolineando che “i vari Saviano che hanno reputato la vita di Kirk dello stesso valore di altre, non vengono dalla destra”. L’eurodeputato lo dice presentando le liste del suo partito in Toscanainsieme a Matteo Salvini. Entrambi fanno muro nel respingere le voci di rivalità interne e soprattutto di tensioni interne di alcuni consiglieri toscani uscenti esclusi dalle liste. Su questo, Salvini è sbrigativo: “Io guardo avanti” e Vannacci assicura: “Nessuno è stato escluso, tutti avevano la possibilità di correre”. I due saranno nel pomeriggio al Consiglio federale della Lega, convocato per discutere della prossima manovra e dell’organizzazione di Pontida; difficile che resti fuori il tema delle Regionali. Con gli alleati, la Lega fa leva sulla continuità di amministrazione e non molla: se vale per la Calabria con un candidato di FI (Roberto Occhiuto) e per le Marche con uno di Fdi (Francesco Acquaroli), perché non dovrebbe valere per il Veneto

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi oggi alle 11.00 per lo svolgimento dele interrogazioni. Dalle 15.00 esaminerà il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati e la proposta di legge per l’istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi, si confronterà sul Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2024 e sull’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2025 (entrambi già approvati dal Senato) e sulla mozione per il finanziamento del settore del cinema e dell’audiovisivo.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl, già approvato dal Senato, per la separazione delle carriere dei magistrati e lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2026-2028. La Giustizia si confronterà sul decreto giustizia. La Bilancio si confronterà sul Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2024 e sull’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2025. 

La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo sulle disposizioni integrative e correttive in materia di IRPEF e IRES, di fiscalità internazionale, di imposta sulle successioni e donazioni e di imposta di registro, nonché di modifica allo statuto dei diritti del contribuente e ai testi unici delle sanzioni tributarie amministrative e penali, dei tributi erariali minori, della giustizia tributaria e in materia di versamenti e di riscossione, lo schema di Dlgs sull’imposta sul valore aggiunto e sullo schema di Dlgs in materia di Terzo settore, crisi d’impresa, sport e imposta sul valore aggiunto.

La Trasporti esaminerà e svolgerà delle audizioni su diverse proposte per la presidenza di diversi sistemi portuali (Mare Adriatico settentrionale, Mari Tirreno meridionale e Ionio e Mare di Sardegna). La Attività Produttive esaminerà lo schema di decreto legislativo sul codice degli incentivi e proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul settore tessile. La Affari Sociali esaminerà il decreto-legge per il commissariamento dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e per il finanziamento dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. 

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per esaminare il ddl per la partecipazione italiana a Banche e a Fondi multilaterali di sviluppo, il ddl di modifica dell’intesa tra il Governo della Repubblica italiana e la Tavola valdese, il ddl di delega per la revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica e il ddl in materia d’intelligenza artificiale

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl per la semplificazione delle attività economiche, sul ddl per l’elezione del sindaco nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti e, con la Giustizia, sul ddl sulle funzioni della Corte dei conti e la responsabilità amministrativa.

La Giustizia si confronterà sul decreto per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, bonifica della Terra dei fuochi e assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi. Esaminerà il ddl sulle disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani, il ddl sul procedimento sommario per la realizzazione del credito, il ddl sulle indagini informatiche, il ddl sul processo telematico, il ddl sulla comunicazione delle variazioni di reddito rilevanti ai fini dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, il ddl in materia di furto d’auto, il ddl per l’introduzione della figura dello psicologo forense e altre risorse per il contrasto alla violenza contro le donne e il ddl in materia di successioni. 

La Esteri e Difesa ascolterà i rappresentanti del Centro di Ricerca, Innovazione e Formazione (Cefriel) del Politecnico di Milano sull’Affare assegnato sul Global Combat Air Programme e dibatterà sulla ratifica dell’accordo Italia-Santa Sede per un impianto agrivoltaico a Santa Maria di Galeria. La Politiche dell’Ue esaminerà l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Bilancio si confronterà sullo schema di decreto legislativo in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale. La Finanze dibatterà sul ddl per la rateizzazione di carichi fiscali, sullo schema di decreto legislativo in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale.

La Cultura esaminerà il ddl sull’accesso alla docenza universitaria, proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica, si confronterà e svolgerà delle audizioni sul decreto-legge per la riforma dell’Esame di Stato. La Ambiente esaminerà i ddl per la riforma della Rai, i ddl per la tutela dei minori nella dimensione digitale, diverse proposte per la presidenza di alcuni sistemi portuali (Mare Adriatico settentrionale, Mari Tirreno meridionale e Ionio, e Mare di Sardegna), la proposta di nomina del Presidente dell’Automobile Club d’Italia – ACI e lo schema di Dpcm di conferimento dell’incarico di Commissario straordinario per le opere riguardanti la caserma «Boscariello» di Napoli e il comando dei vigili del fuoco di Barletta, Andria e Trani. 

La Industria proseguirà le audizioni e l’esame della proposta di Legge annuale su mercato e concorrenza 2025 il cui termine per la presentazione degli emendamenti scadrà lunedì 29 settembre 2025. Dibatterà sulla legge annuale sulle PMI, sull’Atto Ue sulla normativa della PAC e sul Codice degli incentivi. La Affari Sociali esaminerà il ddl per il contrasto al body shaming, il ddl per l’istituzione della giornata nazionale prevenzione melanoma, il ddl di delega al Governo sulla retribuzione dei lavoratori e i ddl in materia di tutela della salute mentale.

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