Key4biz

La Giornata Parlamentare: le minacce Houthi all’Italia, accordo in maggioranza sul premierato, il caso Sgarbi

Tajani ribatte alle minacce Houthi: “Non ci intimidiscono”

L’Italia, ha ribadito Antonio Tajani, è pronta a un impegno nella missione Ue nel Mar Rosso per proteggere i mercantili dagli assalti degli Houthi, ma il messaggio del Ministro degli esteri è soprattutto una risposta alle minacce dirette del movimento sciita filoiraniano. La premier Giorgia Meloni ha rimarcato quanto sia “utile e doveroso” partecipare alla task force europea. L‘Iran intanto ha annunciato che a marzo condurrà esercitazioni navali con Russia e Cina con l’obiettivo di “rafforzare la sicurezza regionale”: “Le forze navali dell’esercito iraniano hanno il dovere di proteggere la navigazione iraniana e di aiutare i Paesi che hanno bisogno di sostegno per essere sicuri e protetti”, ha dichiarato il comandante della Marina iraniana Shahram Irani. Intanto gli Houthi hanno inserito anche l’Italia tra i potenziali obiettivi della sua rappresaglia: “Sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen, il suo coinvolgimento sarà considerato un’escalation”, ha avvertito uno dei leader degli Houthi in un’intervista a Repubblica, chiedendo a Roma di “restare neutrale”. La replica non si è fatta attendere: “Non ci facciamo intimidire da nessuna dichiarazione degli Houthi, che sono un’organizzazione terroristica”, ha sottolineato Tajani. 

“Non attacchiamo nessuno ma non vogliamo essere attaccati da nessuno. C’è una libera circolazione marittima: se ci saranno degli attacchi risponderemo difendendo le navi mercantili italiane”, ha chiarito il vicepremier, ricordando il mandato di Aspides: “Non saranno missioni di accompagno, ma di difesa operativa”, con “regole di ingaggio di reazione militare ad attacchi con missili o marittimi”. Proprio all’Italia, tra i promotori della missione Ue, è stato affidato il comando tattico in mare, con un suo ammiraglio al vertice (mentre il quartier generale sarà dislocato a Larissa, in Grecia). Tajani ha reso noto verrà inviato “il cacciatorpediniere Caio Duilio, che si aggiungerà alle altre fregate già impegnate nelle missione antipirateria Atalanta”, per un raggio d’azione “da Hormuz fino a Suez”. Aspides, dopo il via libera politico dell’Ue, attende ora l’ok per diventare operativa; la data prevista è il 19 febbraio, in occasione del prossimo Consiglio Affari Esteri. 

C’è l’intesa sulla norma antiribaltone anche se la Lega non commenta

La maggioranza trova l’accordo sul premierato. Sono i leader Meloni, Salvini e Tajani a sciogliere il nodo sui poteri del presidente del Consiglio eletto e quelli dell’eventuale secondo premier. Cambia quindi, ancora una volta, l’art.4 del disegno di legge costituzionale, che nella ultima versione, depositata in commissione Affari costituzionali del Senato attraverso un emendamento del Governo, prevede che “in caso di revoca della fiducia al Presidente del Consiglio eletto, mediante mozione motivata”, il Presidente della Repubblica sciolga le Camere. La possibilità è contemplata anche se il premier eletto si dimette volontariamente, perché “previa informativa parlamentare, può proporre, entro sette giorni, lo scioglimento delle Camere al Presidente della Repubblica, che lo dispone”. Solo se questo non avviene e nei casi di morteimpedimento permanentedecadenza, il Capo dello Stato “può conferire, per una sola volta nel corso della legislatura, l’incarico di formare il Governo al Presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento con il Presidente del Consiglio”. Giorgia Meloni, dal Giappone, ribadisce la linea: “La democrazia funziona se risponde alla volontà dei cittadini

E se FI benedice l’intesa e la Ministra Elisabetta Casellati si dice soddisfatta, è il silenzio della Lega a fare rumore. Dentro la maggioranza è ancora una volta il presidente emerito del Senato Marcello Pera a evidenziare le criticità della modifica messa nero su bianco: “C’è ancora lavoro da fare”. In ogni caso, dal momento che la proposta di modifica è stata depositata dal Governo, si aprirà il termine per depositare eventuali subemendamenti, che andrebbero a sommarsi ai circa 1853 presentati dalle opposizioni. I gruppi di minoranza si dividono tra chi sceglie di presentare solo alcune proposte di modifica di merito, come il M5S che ne presenta 12, Azione 8 e Iv 16 e Pd e Avs che rilanciano anche sul fronte dell’ostruzionismo rispettivamente con 817 e oltre mille emendamenti. I dem delineano una proposta che guarda al modello tedesco e chiedono alla maggioranza “un confronto vero”, annunciando comunque battaglia. 

Sgarbi non si dimette. Botta e risposta con la Meloni 

Dopo la delibera dell’Antitrust che dichiara nei fatti l’incompatibilità tra le attività svolte da Vittorio Sgarbi e il suo incarico di sottosegretario alla Cultura, quello che si apre tra il critico d’arte e il Governo è una “trattativa” in piena regola. Dopo la dichiarazione della premier Giorgia Meloni, che da Tokyo dice senza esitazione di voler “accogliere” le sue dimissioni, la vicenda sembrava avviata all’epilogo e invece lui rilancia: va bene, “mi dimetto”, assicura, ma “in due tempi”, cioè solo dopo la pronuncia del Tar “al quale sicuramente ricorrerò” per contestare la delibera dell’Antitrust (che “non è definitiva”, visto che consente “di presentare ricorso”) che non solo considera “sbagliata”, ma che, a suo dire, andrebbe estesa ad altri esponenti del Governo. “Non per ritorsione ma per rispetto delle istituzioni alle cui decisioni io mi sono rimesso”. Sgarbi chiede, quindi, a Giorgia Meloni di farsi “garante dell’integrità del Governo quanto a possibili incompatibilità”.

La premier replica a stretto giro: “Mi auguro che Sgarbi, che ha potuto contare su un Governo che attendeva degli elementi oggettivi, non si aspetti che quello stesso Governo decida per altri con elementi che non sono oggettivi, perché sarebbe obiettivamente eccessivo”. Insomma, quella che Sgarbi lancia a Meloni ha tutto il sapore della “sfida”: dice di volerla “incontrare al più presto per chiarire la sua posizione” e di essere pronto a dimettersi non appena lei glielo chiederà, ma intanto non fa alcun passo ufficiale, annuncia solo “un’autosospensione”. Nell’attesa, Matteo Salvini sottolinea come una lettera formale di dimissioni ancora non ci sia, mentre l’opposizione attacca e sollecita l’intervento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “rimasto sinora silente”. 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11.00 per l’esame delle interrogazioni. Dalle 15.00 esaminerà il ddl sugli interventi a sostegno della competitività dei capitali e di delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali, il cosiddetto ddl capitali. A seguire dibatterà sulla pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche, sulla pdl per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode, dell’ambiente e del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricolturae sulla proposta di legge per la promozione della conoscenza della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata nelle giovani generazioni. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia svolgerà delle audizioni e si confronterà sulle pdl per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali, esaminerà lo schema di decreto legislativo per il riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili e lo schema di decreto legislativo per la riforma ordinamentale della Magistratura. La Esteri ascolterà Aurelio Insisa, “Jean Monnet Fellow” presso il Centro Robert Schuman per gli studi avanzati dell’Istituto universitario europeo, sulle tematiche relative alla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-pacifico, e con la Difesa dibatterà sul decreto per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina. 

La Finanze ascolterà i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, UGL e del CNCU sui fenomeni di evasione dell’IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti. La Cultura, assieme alla Trasporti, svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo di modifica del testo unico dei servizi di media audiovisivi. Proseguirà le audizioni per l’istituzione dello psicologo scolastico nelle scuole di ogni ordine e grado. La Ambiente svolgerà delle audizioni sul decreto per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7. La Trasporti esaminerà gli emendamenti al ddl per la revisione del Codice della strada e proseguirà le audizioni sull’Atto Ue sulle comunicazioni elettroniche. 

La Attività Produttive proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale. La Lavoro proseguirà le audizioni sul ddl governativo in materia di lavoro. La Affari Sociali esaminerà la pdl sulle politiche sociali e degli enti del Terzo settore e la pdl d’istituzione della Giornata nazionale per la prevenzione veterinaria. La Agricoltura dibatterà sulla pdl per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio e dibatterà sulla proposta di Andrea Rocchi a presidente del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA). 

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 14.00 per l’esame sul ddl di modifica al Codice penale, al Codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al Codice dell’ordinamento militare

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Esteri, concluderà l’esame del ddl per la ratifica protocollo tra Italia e Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, provvedimento su cui ascolterà l’ambasciatore d’Italia a Tirana Fabrizio Bucci. A seguire, esaminerà i ddl sull’esercizio del diritto di voto in un Comune situato in una regione diversa da quella di residenza, il ddl per la modifica al Titolo V della Costituzione e il decreto sulle consultazioni elettorali dell’anno 2024. La Esteri e Difesa ascolterà la vicepremier e Ministra degli Affari Esteri e della Diaspora della Repubblica del Kosovo Donika Gervalla Schwarz ed esaminerà alcune ratifiche di trattati internazionali. 

La Politiche dell’Ue dibatterà sull’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti. La Finanze dibatterà sul decreto relativo alle agevolazioni nell’edilizia ed esaminerà lo schema di decreto legislativo per il riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza. La Cultura svolgerà delle audizioni sul ddl per la promozione e tutela della danza ed esaminerà il ddl per la promozione e valorizzazione dei cammini d’Italia. La Ambiente e Lavori Pubblici dibatterà sullo schema di decreto legislativo correttivo sulle comunicazioni elettroniche, sullo schema di decreto legislativo sugli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, sullo schema di decreto legislativo sui servizi di media audiovisivi e sullo schema di decreto legislativo sui servizi di media audiovisivi in considerazione dell’evoluzione delle realtà del mercato. 

L’Industria svolgerà delle audizioni e dibatterà sul decreto per l’amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico. La Affari Sociali ascolterà i rappresentanti della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell’efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute e, con la Giustizia, esaminerà il ddl di delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

Exit mobile version