la politica

La Giornata Parlamentare. La riunione dei volenterosi, l’Italia punta al deficit sotto 3%

di |

Meloni parteciperà da remoto alla riunione dei volenterosi. L'Italia punta al deficit sotto 3%. Per Lagarde sono “sforzi seri”. La prof candidata del post su Br agita centrosinistra in Calabria. Il Pd prova a chiudere sulla candidatura in Puglia e Campania di Decaro e Fico.

La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Meloni parteciperà da remoto alla riunione dei volenterosi

Giorgia Meloni prenderà parte da remoto al nuovo incontro dei volenterosi a sostegno di Kiev che si terrà giovedì mattina a Parigi. La riunione sarà presieduta congiuntamente dal presidente francese Emmanuel Macron e dal primo ministro britannico Keir Starmer, alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’incontro si terrà in videoconferenza per i Capi di Stato e di Governo che non saranno nella capitale francese. Tra questi, appunto, anche Meloni; negli ultimi giorni, tra le accuse di Matteo Salvini a Macron e le affermazioni del primo ministro francese Francois Bayrou, è salita la tensione tra Roma e Parigi. 

La premier, viene sottolineato da Chigi, fa parte della coalizione dei Paesi che sostengono militarmente l’Ucraina e quindi non farà mancare la sua partecipazione in una giornata in cui nel pomeriggio sarà impegnata prima con una riunione del Cdm e poi con l’incontro col Presidente della Repubblica di Polonia Karol Nawrocki. Al vertice di Parigi, che arriva dopo la missione del 18 agosto alla Casa Bianca da Donald Trump, “si discuterà del lavoro sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina svolto nelle ultime settimane e si faranno le debite conclusioni sull’atteggiamento della Russia che persiste nel rifiutare la pace”. 

La posizione del Governo italiano è nota ed è stata ribadita la scorsa settimana in occasione della riunione convocata da Meloni con i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini e il ministro della Difesa Guido Crosetto. L’Italia punta a una pace giusta attraverso un percorso che prevede robuste e credibili garanzie di sicurezza per Kiev, da elaborare insieme agli Stati Uniti e ai partner europei e occidentali. Sul tavolo resta sempre la proposta di un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington. Nessun dispiegamento militare, il piano “boots on the ground” di matrice franco-inglese non rientra tra le opzioni prese in considerazione a Chigi. L’Italia quindi non parteciperà a un’eventuale forza multinazionale da impegnare in territorio ucraino, mentre restano al vaglio ipotesi di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini solo una volta raggiunta la cessazione delle ostilità. 

L’Italia punta al deficit sotto 3%. Per Lagarde sono “sforzi seri”

L’Italia sotto il 3% di deficit già nel 2026: un accenno all’obiettivo che anticiperebbe di un anno l’uscita dalla procedura di deficit eccessivo era già stato fatto dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ora a parlarne è anche la presidente della Bce Christine Lagarde. “L’Italia in termini di bilancio oggi fa degli sforzi molto seri, e trovandosi prossimamente al 3% di deficit probabilmente uscirà dal regolamento di co-proprietà che ho appena evocato”, ha detto in un’intervista nella quale ha parlato anche delle difficoltà del governo francese

“Il costo aggiuntivo per il debito francese è aumentato ed è appena sotto quello dell’Italia, non era così qualche trimestre fa”, ha detto la presidente Bce, ricordando che la Francia è comunque un debitore “rispettato”. Niente più raccomandazioni, rilievi, interventi da realizzare che, come aveva ammesso Giorgetti, “ogni anno fanno notizia e risultano anche politicamente fastidiose”. Sarebbe per l’Italia la piena riconquista dell’agibilità sui conti pubblici. Ed è per questo che la prossima manovra economica non potrà che partire da un’attenta previsione dell’andamento delle principali grandezze macroeconomiche dell’Italia, dal Pil al debito e al deficit, proprio mentre arrivano richieste e proposte da partiti e ministeri, che andranno valutate proprio alla luce delle risorse disponibili e anche rispetto all’obiettivo ambizioso ma a portata di mano del ritorno a un deficit sotto il 3%. Le ipotesi sono tante. 

Tra calo Irpef per il ceto medio, con due punti in meno dell’aliquota tra i 28mila ei 60mila euro, e stop all’aumento dell’età pensionabile si lavora anche a una misura pro-famiglie per aiutarle nell’acquisto di libri di scuola, un intervento, che in base alle ultime valutazioni fatte, rischierebbe di uscire fuori dal perimetro previsto dal Piano Strutturale di Bilancio, concordato con l’Ue lo scorso anno, che impegna il Paese per almeno un quadriennio. Si starebbe quindi valutando un’altra ipotesi: quella di inserire l’aiuto nella card “dedicata a te” che è stata inviata ai contribuenti con un Isee sotto i 15mila euro. Per le opposizioni, invece, bisogna fare di più. Le detrazioni non bastano, afferma il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia che rilancia invece il disegno di legge avanzato dal suo partito per la gratuità dei libri di testo anche nelle scuole secondarie. 

La prof candidata del post su Br agita centrosinistra in Calabria e non solo

Polemiche del centrodestra e tensioni nel centrosinistra. La candidatura della professoressa Donatella Di Cesare come consigliera regionale in Calabria alimenta lo scontro. L’anno scorso, un suo commento social, poi rimosso, alla morte della brigatista rossa Barbara Balzerani sollevò un vespaio: “La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee”. In questi giorni, il nome della professoressa, che insegna Filosofia a La Sapienza di Roma, ha cominciato a circolare per la lista civica che sostiene il candidato governatore Pasquale Tridico, del M5S, schierato dal campo largo. È una “seriale istigatrice di odio”, ha commentato Fabio Rampelli, di FdI. Tridico l’ha subito difesa, dicendosi “stupito e sconcertato dagli attacchi di FdI” e definendola “pacifista e femminista”. 

Ma nel centrosinistra il fastidio c’è. Il più duro è stato Ernesto Maria Ruffini, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate da un po’ in campo con i comitati ulivisti “Più Uno”: “Aldo Moro e gli uomini della sua scorta furono assassinati dalle Br. Tra i protagonisti di quella pagina c’era anche Barbara Balzerani. È inaccettabile che venga proposta la candidatura di una docente che l’ha ricordata con nostalgia”. A difendere Di Cesare è stata la deputata di Avs Elisabetta Piccolotti, che ha definito ridicola la “polemica contro un’importante intellettuale pacifista e antirazzista, usando l’argomento di un vecchio post”. Nella polemica non sono entrati i leader di partito. “Severo giudice del governo ucraino e indulgente con Putin, ha reso onore alla memoria di Barbara Balzerani. La professoressa Di Cesare ci mette del suo per rendere scomoda e imbarazzante la posizione del Pd”, ha commentato la deputata Daniela Ruffino, esponente di Azione, che in Calabria non sostiene Tridico.

Il Pd prova a chiudere sulla candidatura in Puglia e Campania di Decaro e Fico

Per settimane la parola d’ordine è stata “un passo alla volta”, ma adesso il Pd non intende tirare ancora per le lunghe la discussione sulle candidature per le regionali. I democratici vogliono definire la squadra anche in Puglia e Campania, dove ancora non c’è l’ufficialità sui nomi che dovranno correre per la poltrona di presidente sostenuti dal “campo largo”. Elly Schlein si è mossa con prudenza per non compromettere quella che ritiene una priorità, tenere insieme tutte le forze di opposizione in ciascuna delle Regioni al voto. Operazione sostanzialmente riuscita, salvo lo smarcamento di Carlo Calenda in Toscana e Campania, ma che va ora completata con l’ufficializzazione di Antonio Decaro in Puglia e Roberto Fico in Campania, un passaggio che, spiega più di un parlamentare dem, la segretaria a questo punto non vorrebbe rinviare ulteriormente. 

In Puglia la Schlein arriverà tra pochi giorni per un’iniziativa pubblica e anche per questo ieri Francesco Boccia, uno degli uomini che da mesi lavorano per comporre il quadro, ha avvertito: “L’accordo unitario nel centrosinistra sarà confermato e sono convinto che con Elly Schlein alla Festa dell’unità regionale di Bisceglie ci sarà una schiarita”. Non è solo ottimismo, in queste ore si sta provando a creare le condizioni per la “schiarita”. L’ex sindaco di Bari ha detto chiaramente che non intende fare il presidente sotto tutela, con i due “past president” Michele Emiliano e Nichi Vendola in consiglio regionale. Di fatto, si confida che Emiliano possa alla fine fare un passo di lato, magari ottenendo un ruolo nazionale nel Pd che gli garantisca visibilità in attesa della candidatura in Parlamento alle prossime politiche. 

Più complessa però è la questione Vendola. Sia l’ex leader di Sel che Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno ripetuto più volte che non accettando interferenze sulla propria lista. Il no di Decaro è considerato irricevibile e nelle prossime ore si capirà se è solo una posizione negoziale per ottenere magari poi una candidatura in qualche città importante, come ipotizza qualcuno nel Pd, o se davvero su Vendola non si tratta. Di certo, appunto, il tempo ormai è poco e il discorso vale anche per la Campania. Qui praticamente nessuno dubita che il candidato sarà Roberto Fico, tanto più dopo che al presidente uscente è stato dato l’ok alla candidatura del figlio Piero alla guida del Pd regionale

Alla Camera

Nella giornata di oggi e per tutto l’arco di questa settimana l’Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori dell’Aula di Palazzo Montecitorio riprenderanno martedì 9 settembre con la ratifica di diversi trattati internazionali. Per quanto riguarda le Commissioni, giovedì, si riunirà solamente la Cultura che proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl in materia di consenso informato in ambito scolastico.

Al Senato

Nella giornata di oggi e per tutto il resto della settimana l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’aula di Palazzo Madama tornerà a riunirsi mercoledì 10 settembre per esaminare il decreto-legge per il commissariamento dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e per il finanziamento dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, il ddl per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, diverse ratifiche di trattati internazionali, il ddl per la partecipazione italiana a Banche e a Fondi multilaterali di sviluppo e il ddl di modifica dell’intesa tra il Governo della Repubblica italiana e la Tavola valdese. Per quanto riguarda le Commissioni, domani, si riunirà solamente la Giustizia per confrontarsi sul decreto-legge per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, bonifica Terra dei fuochi e assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz