Il Senato approva all’unanimità il reato di femminicidio
Il femminicidio entra nel Codice penale come un reato autonomo. Viene definito in modo ampio (come un atto di discriminazione o di odio verso una persona in quanto donna o come conseguenza del suo rifiuto ad avere o continuare una relazione affettiva) ed è punito con l’ergastolo. A ratificare la svolta è il Senato che ha approvato il disegno di legge all’unanimità: 161 presenti, 161 voti favorevoli e un applauso che scoppia in aula. Il presidente Ignazio La Russa ha ringraziato i parlamentari. “Sono estremamente lieto”, dice ed evidenzia che “sui temi importanti il Senato sa esprimersi senza distinzioni di appartenenza”. Ora il provvedimento passa alla Camera per l’approvazione definitiva. Soddisfatta anche la premier Giorgia Meloni, perché “l’Italia è tra le prime nazioni a percorrere questa strada, che siamo convinti possa contribuire a combattere una piaga intollerabile”. Sembra così concretizzarsi l’appello a unire le forze lanciato da Elly Schlein colpita dalla morte di Martina Carbonaro, uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato ad Afragola. La leader del Pd chiese di “mettersi a un tavolo subito e discutere”. E l’avversaria confermò: “Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte”.
Ora Schlein va oltre: dopo la legge, “bisogna rilanciare e andare avanti, perché l’introduzione del reato purtroppo non sarà sufficiente ad affrontare il fenomeno”. In ogni caso un primo traguardo è stato raggiunto. Non facile all’inizio. Il sospetto che il testo governativo confermasse il “panpenalismo della destra”, come dice il Dem Filippo Sensi, era diffuso tra le opposizioni. E nella commissione Giustizia non sono mancate le tensioni. Poi è prevalso il gioco di squadra maggioranza-opposizione che ha portato ad alcune modifiche al testo. La più importante riguarda il perimetro del reato: per le opposizioni, la definizione era troppo vaga. Mancava l’aspetto relazionale e soprattutto il rifiuto della donna rispetto a una storia. Alla prima parte, quindi, si è aggiunto il passaggio sul “no” di una donna a “stabilire o mantenere una relazione affettiva”, ma anche a voler “subire una condizione di soggezione”.
Ciò vale anche per chi si percepisce donna, ma non lo è anagraficamente e i correttivi si estendono alle aggravanti previste per reati come maltrattamenti in famiglia, lesioni e stalking. Introdotte norme sulla formazione dei magistrati mentre sparisce il limite dei 45 giorni per le intercettazioni. Si è tentato, insomma, di superare l’approccio emergenziale ammettendo che la violenza di genere è un fatto strutturale. Altra novità, sugli orfani di femminicidio: stanziati per loro 10 milioni di euro. Il sì del centrosinistra però non nasconde lacune e critiche alla legge. Pd, Avs e M5S denunciano l’assenza di interventi e investimenti su prevenzione, cambio culturale ed educazione affettiva.
La Meloni rilancia i rapporti tra Italia e Algeria. Siglati 40 accordi
Dieci intese bilaterali siglate a livello di governo e circa trenta contratti e accordi di partenariato sottoscritti in occasione del Business Forum andato in scena nell’ambito del quinto vertice intergovernativo italo-algerino che si è tenuto a Villa Doria Pamphilj. Giorgia Meloni e Abdelmadjid Tebboune rafforzano il partenariato strategico tra Roma e Algeri, fissando già il prossimo appuntamento nel 2027, stavolta in Nord Africa. “Oggi scriviamo una nuova bella pagina della nostra storia comune, lo facciamo con la consapevolezza che i nostri destini sono strettamente legati e lo saranno ancora di più nel futuro”, afferma la premier ringraziando al termine della giornata il presidente algerino e sottolineando come i numeri del vertice “dicono due cose estremamente significative: la prima è che le ottime relazioni economiche, industriali e commerciali tra Italia e Algeria non sono mai state solide come oggi. L’amicizia tra le nostre nazioni non è mai stata così speciale. E la seconda è che c’è un comune interesse a esplorare insieme nuovi ambiti di collaborazione e a percorrere strade che finora non avevamo battuto”.
La Premier parla dell’Algeria come di “un partner assolutamente strategico” per l’Italia. Ringrazia quindi Algeri per l’aiuto dato a Roma “all’indomani dell’inizio della guerra in Ucraina nel percorso per noi necessario di affrancamento dalle forniture di gas russo”. L’energia, d’altronde, “è una delle materie più salde della nostra cooperazione”, ricorda sottolineando come il paese nordafricano svolga “da molto tempo un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza energetica nostra e d’Europa”. La Meloni ha richiamato anche l’ambizione dell’Italia “a diventare un hub di approvvigionamento energetico nel Mediterraneo, obiettivo che senza la collaborazione, la cooperazione e il prezioso sostegno dell’Algeria non potremmo riuscire a centrare”. Ecco perché, evidenzia, “continueremo a lavorare insieme nella progettazione e nella realizzazione di nuovi corridoi energetici e digitali tra Nord Africa ed Europa”.
Il partenariato, tuttavia, non si limita solo all’energia, la Meloni spostando l’attenzione sugli altri ambiti perché “l’Algeria è una nazione particolarmente dinamica, che investe molto per diversificare la sua economia, per attrarre nuovi investimenti e offrire opportunità a chi vuole investire”. “E il sistema Italia è pronto a fare la sua parte per sostenere questa nazione amica, a partire chiaramente da quegli ambiti nei quali il dinamismo, il know-how delle imprese italiane può rappresentare e rappresenta inevitabilmente un valore aggiunto. Penso all’agroindustria, all’industria della difesa, alla farmaceutica, ai trasporti, alla logistica, alle infrastrutture fisiche e digitali, all’innovazione tecnologica”. Nel corso del vertice Meloni e Tebboune hanno, inoltre, discusso di stabilità e di sicurezza dell’area mediterranea. Ecco, quindi, che tra le intese siglate a livello governativo spiccano quelle per rinnovare la cooperazione in ambito Difesa, quella per coordinare la l’azione di contrasto al terrorismo e per la collaborazione nelle rispettive aree Sar anche “per impedire la mafia dei trafficanti”.
Il centrosinistra si prepara faticosamente per le regionali. Ricci va avanti
Si ingarbuglia la partita delle Regionali per il campo largo. È ancora stallo sulla Puglia con Antonio Decaro che non scioglie la riserva mentre in Campania, nonostante il nome di Roberto Fico sia ormai praticamente deciso, il governatore uscente continua a far valere il proprio peso con dichiarazioni. Meno complessa la questione della Toscana dove manca, di fatto, solo l’ufficializzazione della corsa per il bis di Eugenio Giani. Insomma, restano ancora diverse le questioni aperte così come, d’altra parte, avviene nel centrodestra. Intanto, dopo la notizia dell’indagine nei suoi confronti, il Pd fa quadrato su Matteo Ricci. A chiudere la questione è il responsabile dell’organizzazione Dem, Igor Taruffi, che in una nota sottolinea: “Siamo fiduciosi che andrà avanti come candidato presidente nelle Marche e il Pd è pronto a fare al suo fianco la campagna elettorale”. Un sostegno che sembra fosse atteso dall’europarlamentare che in serata, anche a smentire voci di un suo ritiro che si sono rincorse nella giornata, chiarisce: “Se pensano che potranno utilizzare questa vicenda per avere un vantaggio elettorale non hanno capito che succederà l’esatto contrario: noi vinceremo e loro avranno da questa vicenda un boomerang che se lo ricorderanno per tutta la vita”.
A Ricci anche il sostegno di +Europa e Avs mentre il M5S ha chiesto di nuovo un chiarimento. Dalle parti di Campo Marzio non filtrano nuovi umori e si rimanda alla “composta attesa”, indicata nella nota del leader, per fare valutazioni. In sostanza una situazione congelata come testimonia lo stop ad alcune iniziative di campagna elettorale sul territorio. Le scelte nelle Marche in ogni caso non potranno non avere ricaschi a livello nazionale. Qualche scintilla si registra, intanto, in Campania, dove continua a farsi sentire il governatore uscente. “Non so cosa accade ora in Campania. Avrete brave persone e quindi se avrete brave persone siete fottuti”. Non esattamente una carezza nei confronti del candidato in pectore Roberto Fico. Resta poi aperta la questione pugliese con Antonio Decaro che per ora prende tempo ed Emiliano che continua a ribadire la volontà di correre per il consiglio insieme a Nichi Vendola. Visto lo stallo sarebbero addirittura stati sondati altri possibili candidati (nei rumors, ad esempio, il presidente dei senatori Francesco Boccia).
Alla Camera
Dopo che ieri ha approvato la pdl in materia di obbligo di contrarre e recesso della banca nei rapporti di conto corrente, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.15 per esaminare il decreto-legge per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi nonché ulteriori disposizioni urgenti in materia di sport.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà la pdl costituzionale per la tutela delle vittime di reato. La Cultura esaminerà il decreto-legge in materia di università e ricerca, istruzione e salute. Tutte le altre Commissioni torneranno a riunirsi la settimana prossima.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato in prima lettura il ddl per l’introduzione del delitto di femminicidio e il decreto-legge in materia di università e ricerca, istruzione e salute, nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare il Rendiconto 2024 e Assestamento 2025 e il ddl per la proroga delle deleghe in materia di spettacolo. Dalle 15.00 svolgerà le Interrogazioni a risposta immediata e alle 16.00 ascolterà l’informativa della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella sulle misure di prevenzione e contrasto dei femminicidi in età adolescenziale.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl per l’incompatibilità tra la carica di Assessore regionale e l’ufficio di Deputato regionale della Regione siciliana e sul ddl per il riconoscimento e la promozione delle zone montane. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl relativo alle disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani, si confronterà sui ddl in materia di successioni, sul ddl sulla comunicazione delle variazioni di reddito rilevanti ai fini dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, sul ddl sul processo telematico, sul ddl sull’Albo dei grafologi e sul ddl sul reato di manipolazione mentale. La Affari Esteri ascolterà Alessandro Azzoni, ambasciatore italiano presso la NATO. La Politiche dell’Ue esaminerà l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.
La Bilancio si confronterà sul decreto-legge per il finanziamento delle attività economiche e delle imprese e sullo schema di decreto legislativo in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale. La Finanze dibatterà sul decreto-legge fiscale. La Cultura, con la Affari Sociali, dibatterà sul ddl per la pratica sportiva amatoriale di persone con disabilità e sul ddl per la promozione della salute nelle scuole e sulla Giornata prevenzione e promozione di salute e corretti stili di vita. La Ambiente, con la Industria, svolgerà delle audizioni ed esaminerà il ddl per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. La Affari Sociali esaminerà il ddl sulla retribuzione dei lavoratori, il ddl per la prevenzione e cura dell’obesità, e il ddl per l’istituzione della giornata nazionale prevenzione melanoma.