la politica

La Giornata Parlamentare. Il Consiglio d’Europa accusa la Polizia italiana di razzismo. Ira di Meloni

di |

È scontro tra l'Italia e il Consiglio d'Europa. Dopo la lettera con cui la settimana scorsa Roma e Copenaghen hanno contestato alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo in materia di migranti, questa volta a finire nel mirino della commissione contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri) sono state le forze dell'ordine italiane.

La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Il 3 giugno Meloni e Macron si chiariranno dopo le tensioni

La notizia arriva quando Giorgia Meloni è da poco ad atterrata a Samarcanda per la sua prima visita ufficiale in Asia centrale: martedì 3 giugno la presidente del Consiglio riceverà a Roma il presidente francese Emmanuel Macron. Al centro del colloquio i principali temi dell’agenda bilaterale, europea e internazionale. È ben chiaro che non si tratta di un semplice appuntamento di agenda ma di un tentativo di tregua da parte di due leader che non si sono mai amati e che, nelle ultime settimane, non hanno fatto niente per nascondere la reciproca antipatia. Prima c’è stata l’iniziativa dei volenterosi, mai apprezzata dalla premier e che peraltro sembrava averla sopravanzata nel rapporto “speciale” con Donald Trump. Quindi l’incontro fra il Presidente americano e Volodymyr Zelensky a margine dei funerali di papa Francesco, con la foto a quattro insieme al francese e al premier britannico Keir Starmer. Episodi che avevano alimentato l’irritazione di Meloni che aveva deciso di non recarsi a Kiev con gli altri leader il 10 maggio, limitandosi a un videocollegamento. 

Successivamente, al summit della Comunità politica europea di Tirana, la presidente del Consiglio era stata esclusa dal vertice con Zelensky, a cui avevano preso parte oltre a Emanuel Macron e Keir Starmer, il polacco Donald Tusk e il tedesco Friedrich Merz (con Trump al telefono). La premier, in una dichiarazione in cui era apparsa molto infastidita, aveva detto che l’Italia non partecipava a riunioni sull’invio di truppe e il francese l’aveva smentita. Quindi la Meloni aveva organizzato l’incontro a Roma tra J.D Vance e Ursula von der Leyen. Un livello di tensione troppo alto tra due Paesi fondatori dell’Ue, in una fase di difficoltà per lo stallo nelle trattative per una soluzione della crisi in Ucraina e mentre non decollano i negoziati Usa-Ue sui dazi. Per questo Meloni e Macron pochi giorni fa si sono sentiti al telefono, concordando un chiarimento. Fissato adesso il 3 giugno. 

Il Consiglio d’Europa accusa la Polizia italiana di razzismo. Ira di Meloni

È scontro tra l’Italia e il Consiglio d’Europa. Dopo la lettera con cui la settimana scorsa Roma e Copenaghen hanno contestato alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di migranti, questa volta a finire nel mirino della commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) sono state le forze dell’ordine italiane. A innescare la polemica è stata la richiesta del presidente dell’Ecri, Bertil Cottier, al governo italiano di “condurre al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nell’operato delle sue forze di polizia”. Parole che hanno subito suscitato una reazione decisa da parte delle istituzioni italiane. La premier Giorgia Meloni ha definito le accuse “vergognose”, attribuendole a “un approccio ideologico” e a “pregiudizi evidenti”. Ha quindi richiamato l’attenzione sui “numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell’ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari”. 

In serata anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto, attraverso una nota del Quirinale, invitando per giovedì mattina il capo della Polizia, Vittorio Pisani, con l’intento di “riconfermare la stima e la fiducia della Repubblica nelle Forze dell’ordine, la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione”. La maggioranza è subito andata al contrattacco: la Lega, attraverso un post su X, ha definito il Consiglio d’Europa “un ente inutile da sciogliere”. Il vicepremier Antonio Tajani ha bollato le osservazioni come “talmente astruse che, se non fossero offensive, sarebbero ridicole”, respingendole al mittente e sottolineando come la polizia e le forze dell’ordine italiane siano “tra le più rispettose delle minoranze”. Una linea condivisa anche dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha giudicato le accuse “sorprendenti e inaccettabili”. Intanto le opposizioni sono partite all’attacco aumentando il livello di tensione.

Tensione alla Camera sull’informativa di Tajani su Gaza

A inizio seduta c’è stato un minuto di silenzio chiesto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani “per le vittime israeliane e palestinesi” e osservato da entrambi gli schieramenti. Comincia così, nell’Aula della Camera, l’informativa su Gaza. Tajani ribadisce una posizione decisa: “La legittima reazione del Governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. Torna a chiedere che Israele ponga fine ai bombardamenti e sottolinea: “L’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile”. Poi la tensione dialettica tra maggioranza e opposizione sale. Il vicepremier si rivolge alle opposizioni e affonda: “chi dice che il Governo sta ignorando la crisi di Gaza, offende la verità”. Dai banchi di Pd e M5S si leva qualche protesta. Il ministro viene interrotto, poi incalza: “dico anche a chi fomenta l’antisemitismo per piccole, miopi convenienze di bottega ‘Fermatevi! Fermatevi ora!’“. 

La parola passa al dem Giuseppe Provenzano. Il responsabile Esteri del Pd accusa con veemenza Tajani di usare “parole timide, imbarazzate e imbarazzanti”. “Erano forse buone 19 mesi fa, 50mila morti fa, ora non bastano più. C’è bisogno di azioni concrete”. Al di là delle singole prese di posizione sulla situazione in Medi Oriente, non si placa in Aula lo scambio di accuse reciproche tra centrodestra e centrosinistra. Il deputato di FdI Salvatore Caiata si rivolge direttamente alle opposizioni: “Moderiamo i toni, la retorica incendiaria è pericolosa. Il ghetto ebraico di Roma non può vivere nel terrore. Contestiamo chi usa queste scene di guerra drammatiche per condannare il governo Meloni: una squallida operazione di speculazione politica non è accettabile”. Sulla stessa linea Deborah Bergamini, deputata di Fi. “La sinistra accusa il governo addirittura di complicità e strizza l’occhio con i suoi slogan al popolo pro-pal. Attorno al quadrante mediorientale si snoda un rischio anche per noi europei occidentali, quello di vedere scorrere nel fondamento delle nostre società di nuovo l’incubo dell’antisemitismo”. 

Ai riferimenti sull’antisemitismo, risponde Nicola Fratoianni: “Basta con quell’allusione nei confronti di chi in questi mesi ha detto no al genocidio in corso”. A parlare di “genocidio” in Aula è anche il capogruppo M5S Riccardo Ricciardi. Al fianco del capogruppo, siede Giuseppe Conte. Che, dopo l’informativa, insiste sulla “complicità” del governo e punta il dito verso il ministro: “Da Tajani nessuna condanna del genocidio a Gaza”. L’attacco al vicepremier giunge anche da Elly Schlein “Il governo non ha espresso una condanna dei crimini che il governo di estrema destra di Netanyahu sta portando avanti. Non l’ha fatto oggi il ministro Tajani, che non è riuscito nemmeno a nominare Netanyahu”. Monta così il pressing dei leader di PdM5S e Avs in vista della manifestazione del 7 giugno. 

Meloni vola in Asia centrale: a Samarcanda intese su energia, industria, ambiente e acqua

Dopo l’appello degli industriali per i costi insostenibili dell’energia, Giorgia Meloni continua a stringere alleanze per aumentare l’indipendenza strategica dell’Italia. Vola per la prima volta in Asia Centrale, in missione in Uzbekistan e in Kazakhstan. A Samarcanda la Meloni incontra il presidente della Repubblica, Shavkat Mirziyoyev, e adotta una dichiarazione congiunta per rafforzare il partenariato strategico e consolidare la cooperazione tra le due Nazioni, con un focus su settori prioritari: energia, industria, ambiente e risorse idriche, sicurezza e difesa, governo dei flussi migratori, materie prime critiche, agricoltura sostenibile, supporto alle Pmi, connettività e infrastrutture di trasporto, nonché istruzione superiore, cultura, ricerca e innovazione. Nel corso della visita vengono sottoscritti accordi governativi e intese commerciali. Domani, ad Astana, la premier prenderà parte all’Astana International Forum, intervenendo in una sessione dedicata. 

Tema dell’edizione 2025 è Connecting Minds, Shaping the Future. Il forum, piattaforma di dialogo su scala regionale e internazionale, sarà strutturato attorno a tre direttrici tematiche: politica estera e sicurezza internazionale; energia e cambiamento climaticoeconomia e finanza. In agenda c’è anche un bilaterale con il Presidente della Repubblica, Kassym-Jomart Tokayev. Nel corso della missione, ci saranno bilaterali anche con il presidente del Kirghizistan, Sadir Japarov, il presidente del Tagikistan, Emomali Rahmon e il presidente del Turkmenistan, Serdar Berdimuhamedow. Colloqui che offriranno l’opportunità di approfondire le relazioni bilaterali e di esplorare nuove aree di cooperazione in ambito politico, economico e regionale. Il 30 maggio, ad Astana, si terrà il Vertice tra l’Italia e i cinque Paesi dell’Asia Centrale: Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per proseguire il dibattito per l’approvazione in prima lettura del decreto-legge in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario

A seguire dibatterà sulla proposta di legge per l’acquisizione di dati relativi al traffico telefonico e telematico per esigenze di tutela della vita e dell’integrità fisica del soggetto interessato, nonché istituzione della Giornata nazionale dedicata alle persone scomparse, sulla pdl di ratifica dell’accordo tra Italia e Moldova in materia di sicurezza sociale, sulla ratifica dell’accordo tra Italia India sulla cooperazione nel settore della difesa, sulla ratifica dell’accordo tra Italia ed Egitto sul trasporto internazionale di merci e sulla pdl per l’istituzione della Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone (body shaming). Nella giornata di oggi nessuna Commissione terrà seduta.

Al Senato

Dopo che ieri è stato approvato il ddl sulla Croce Rossa italiana e il ddl per il riconoscimento del relitto del regio sommergibile «Scirè» quale sacrario militare subacqueo, nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame del ddl sui reati contro gli animali. Come di consueto svolgerà le interrogazioni e alle 15.00 le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali dibatterà sul ddl relativo all’ordinamento giurisdizionale e alla Corte disciplinare e sul ddl sull’elezione del sindaco nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. La Giustizia proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl per il contrasto alla violenza sulle donne. Dibatterà sul decreto-legge per il differimento del termine in materia di responsabilità erariale, sul ddl sul procedimento sommario per la realizzazione del credito, sui ddl in materia di attribuzione del cognome ai figli, sul ddl per la determinazione del valore dell’immobile espropriato, sul ddl in materia di oralità e contraddittorio nel giudizio penale di appello, sulla proposta d’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla morte di Pasolini, sul ddl in materia di responsabilità dei revisori legali, sul ddl in materia di successioni, sul ddl sull’Albo dei grafologi e sul ddl sul processo telematico.

La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sul ddl sulla medicina di genere. Esaminerà il ddl sui fondi di solidarietà bilaterali, i ddi sulla prevenzione e cura dell’obesità, il ddl sui permessi per lavoratori affetti da malattia oncologica, invalidante e cronica, il ddl sulla sicurezza del lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, i ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, il ddl sulla retribuzione dei lavoratori, i ddl sulla salute mentale, i ddl per l’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico, i ddl relativi ai disturbi del comportamento alimentare e il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale. Dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, il dlgs sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz