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La Giornata Parlamentare del 6 giugno 2023: per Meloni missione lampo in Tunisia, decreto Pa, Corte dei Conti

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Per Meloni missione lampo in Tunisia, nuova tappa verso Piano Mattei

L’obiettivo è tamponare l’emergenza migranti sfruttando la possibilità di sbloccare una parte del finanziamento da 1,9 miliardi di euro del Fmi, un contributo utile alla stabilizzazione del Paese senza la quale contenere l’esodo sarà impossibile. “La Tunisia è in difficoltà in questo momento, rischia un default finanziario. Se venisse giù il governo rischieremmo uno scenario preoccupante”, spiega la premier ospite di Quarta Repubblica. La visita segue la telefonata che Meloni ha avuto venerdì scorso con il presidente della Repubblica tunisina Kais Saied: al centro dei colloqui, ha fatto sapere Palazzo Chigi, le relazioni bilaterali anche nel settore energetico e degli investimenti e, appunto, il sostegno che l’Italia continua ad assicurare alla Tunisia nei negoziati con il Fmi e nella gestione dei flussi migratori. Alla vigilia della visita, il vicepresidente e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sentito l’omologo Nabil Ammar e con lui ha fatto il punto sui prossimi appuntamenti internazionali, anche in vista della prossima visita negli Stati Uniti dove il vicepremier incontrerà il segretario di Stato americano Antony Blinken e la direttrice del Fmi Kristalina Georgieva. Anche in queste prossime occasioni l’Italia si farà portatrice della necessità di “un impegno chiaro da parte della Comunità internazionale a sostegno della Tunisia, nel pieno rispetto della sua sovranità e calibrando le riforme strutturali alle esigenze sociali della popolazione”.

Del dossier Tunisia, Meloni ha parlato giovedì il 1° giugno nel trilaterale con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il premier dei Paesi Bassi Mark Rutte, a margine del summit della Comunità politica europea in Moldavia. Il tema migranti si intreccia con il Piano Mattei, che la prima Ministra porta avanti dall’inizio del mandato, aperto con la visita in Algeria del 22 e 23 gennaio scorsi. Nelle intenzioni del Governo, c’è di fare dell’Italia un hub energetico; alla fine di gennaio, la presidente del Consiglio ha stretto accordi anche in Libia: 8 miliardi di dollari per aumentare la produzione di gas a favore del mercato interno libico e garantire l’esportazione in Europa, oltre a un’intesa per supportare Tripoli con cinque imbarcazioni attrezzate nel campo della ricerca e del soccorso di migranti in difficoltà in mare. Con lo stesso intento, ad aprile la premier ha visitato Addis Abeba, promettendo all’Etiopia sostegno finanziario. Per conoscere nei dettagli il Piano Mattei, bisognerà attendere ottobre, quando lo presenterà in occasione del Summit intergovernativo Italia-Africa che si svolge ogni due anni. 

Il Governo pone la fiducia sul decreto Pa e tira diritto sulla Corte dei conti 

Il Governo tira dritto e, dopo le tensioni della scorsa settimana, blinda con la questione fiducia il decreto sulla Pubblica amministrazione, un provvedimento nato per potenziare la macchina della Pa, anche in chiave Pnrr, e che si è allargato, nel corso dell’iter in Commissione con l’emendamento dell’esecutivo, allo stop al controllo concomitante della Corte dei conti sul Pnrr, un controllo in itinere che può essere attivato anche dal Parlamento, e la proroga di un anno dello scudo per il danno erariale. L’innesto è fortemente contestato dalla magistratura contabile e da una parte delle opposizioni, ma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni difende a spada tratta: “Io ho capito che la sinistra è molto in difficoltà”, ha detto la premier, sottolineando che “quello che stiamo facendo sulla Corte dei Conti in rapporto ai controlli sul Pnrr non è nulla di difforme da quello che ha fatto il precedente Governo”. “La sinistra dice che sulla Corte dei Conti siamo autoritari e non è vero. La Corte dei Conti continua a fare tutti i controlli che deve, fa una relazione semestrale al Parlamento, e mi pare che nessuno le abbia messo un bavaglio. Non abbiamo modificato niente”. È stato il ministro della Pa Paolo Zangrillo ad annunciare in Aula alla Camera la richiesta della fiducia sul testo approvato giovedì dalle Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro.

Nelle stesse ore, l’Associazione dei magistrati della Corte dei conti era riunita per discutere le “iniziative conseguenti agli emendamenti sulle limitazioni” delle loro funzioni, ribadendo poi “la netta contrarietà” perché “non sono in gioco le funzioni della magistratura contabile ma la tutela dei cittadini”. “Non c’è governo più insofferente al controllo di quello di destra” afferma la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga. Il Pd contesta anche il ricorso alla decretazione d’urgenza, “ben 25 sono i decreti giunti alle Camere, per una media di 4,1 al mese, superiore a quella di tutti gli altri Governi che si sono succeduti almeno dal 2008”. Per il deputato di Avs Filiberto Zaratti “con la fiducia il Governo mette un doppio bavaglio, dopo la Corte dei conti il Parlamento”. Il Governo, attacca Giuseppe Conte, “non vuole controlli e accumula ritardi sul Pnrr”. La parola passerà oggi all’Aula; il voto è previsto a partire dalle 14.00 mentre quello finale potrebbe tenersi mercoledì, poi il testo passerà al Senato, dove si annuncia un ulteriore sprint poiché il decreto deve essere approvato definitivamente entro il 21 giugno.

La Regione Lazio revoca, tra le polemiche, il patrocinio al Roma Pride 2023

Lo scontro sull’utero in affitto incendia anche il Roma Pride. La sfilata in programma il 10 giugno per le vie della Capitale è segnata dalla decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio all’evento. L’amministrazione regionale capitanata da Francesco Rocca, ribadendo in ogni caso “il proprio impegno sui diritti civili”, non può “né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto”. La decisione sembrerebbe essere stata presa proprio contro la strumentalizzazione ideologica sulla gestazione per altri.

Immediata la condanna delle opposizioni alla scelta della Regione, Pd in testa; il sindaco Roberto Gualtieri ha assicurato il patrocinio del Campidoglio e sarà in piazza per il Pride, come previsto. La Regione Lazio definendo il Pride una “manifestazione volta a promuovere comportamenti illegali” sancisce con questo “la propria uscita dal mondo civile”, ha attaccato Ivan Scalfarotto, senatore di Azione-Italia Viva. Sulla stessa linea il deputato del Pd Alessandro Zan, responsabile diritti della segreteria nazionale dem, che definisce il ritiro del patrocinio da parte della Regione Lazio una “schizofrenia di odio e discriminazione”. Si schiera invece con la linea di Rocca il leader della Lega Matteo Salvini che twitta: “Sostegno alla propaganda dell’utero in affitto? No, grazie”. Sulla stessa linea il vicepresidente della Camera, esponente di FdI, Fabio Rampelli: “Ha fatto bene il presidente Rocca”. Mentre, per Forza Italia Giovani la “revoca” del patrocinio è errata, ed è un “grande regalo alla sinistra”.

Alla Camera

Dopo che ieri il Governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 12.30 per il voto di fiducia sul decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Esteri, con la Difesa, svolgerà delle audizioni sulla deliberazione del Cdm in merito alla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali. A seguire svolgerà delle audizioni sulla recente evoluzione della situazione politico-istituzionale in Tunisia. La Difesa svolgerà delle audizioni sulla risoluzione sul programma “Soldato sicuro”. La Cultura, assieme alla Trasporti, svolgerà delle audizioni sull’Atto Ue sulla libertà dei media. La Ambiente esaminerà il decreto siccità già approvato dal Senato. La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle pdl per la giusta retribuzione e il salario minimo. La Agricoltura svolgerà delle audizioni sull’emergenza legata alla presenza del patogeno Xylella fastidiosa nella regione Puglia, alcune sulla pdl per la disciplina dell’ippicoltura e altre sulla pdl per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina.

Al Senato

Nella giornata di oggi e per tutto l’arco di questa settimana l’Assemblea del Senato non si riunirà. I lavori di palazzo Madama riprenderanno martedì 13 giugno alle 16.30 con la discussione del decreto per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche e del decreto per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà diverse audizioni e dibatterà sui ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario e sulla pdl d’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Orlandi e Gregori. A seguire esaminerà il ddl per riconoscimento dell’italiano come lingua ufficiale della Repubblica, il ddl per l’istituzione delle circoscrizioni Sicilia e Sardegna per il Parlamento europeo, il ddl per la modifica dell’articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute, il ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle Province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci, il ddl per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti, il ddl per la detenzione delle armi da fuoco e il rilascio del porto d’armi, il ddl per l’istituzione della Giornata nazionale per il diritto al divertimento in sicurezza, il ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per i minori in comunità o istituti, il ddl d’istituzione di una Commissione di verifica degli statuti dei partiti politici, il ddl per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre, il ddl per l’istituzione del Garante per la protezione dati personali e diritti umani, il ddl relativo all’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci.

La Politiche dell’Ue esaminerà proseguirà il confronto sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea.La Finanze svolgerà delle audizioni sul disegno di legge sugli interventi a sostegno della competitività dei capitali. La Cultura ascolterà i rappresentanti di Sky, Soundreef, Assoinfluencer e Confindustria Radio sull’affare assegnato relativo ai compensi corrisposti agli artisti delle piattaforme in streaming, proseguirà le audizioni sulla povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica e dibatterà sul ddl per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e l’istituzione dei nuovi giochi della gioventù. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà il decreto per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.