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La Giornata Parlamentare del 5 settembre: per Meloni la legge di bilancio non sarà una manovra elettorale

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La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Meloni avvisa: non sarà una manovra elettorale

Giorgia Meloni riunirà domani la sua maggioranza per chiarire che la prossima legge di bilancio non sarà una manovra elettorale, perché l’orizzonte deve rimanere quello “della legislatura” e non quello delle Europee e perché i margini sono stretti, le poche risorse disponibili vanno concentrate sull’essenziale, famiglie e lavoro, e occorre agire con calma e attenzione per evitare di lasciare “macerie economiche e finanziarie”, come si sta dimostrando il Superbonus. Ciononostante, l’impegno di Palazzo Chigi e del Mef è di reperire i fondi necessari non solo a confermare il taglio del cuneo fiscale, ma anche a dare ossigeno alle famiglie che scontano il caro-vita. La premier chiama alla responsabilità i partiti della maggioranza; il tempo delle scelte però si presenta più complicato di quanto la premier sperasse, con una manovra che dovrebbe aggirarsi attorno ai 30 miliardi che però ancora mancano. Una mano arriverà dalla tassa sugli extraprofitti delle banche che potrebbe valere fino a 3,8 miliardi ma nella sostanza si capirà solo dopo il passaggio parlamentare che non si preannuncia facile. FI ha già detto che la tassa va ridimensionata e lo stesso Giancarlo Giorgetti ha aperto a modifiche. Ci sono poi gli incassi dalla lotta all’evasione che, però, sono incerti. 

Altrettanto complesso il capitolo privatizzazioni: i fari sono puntati su Mps, da cui il Mef prima o poi uscirà, ma sul come e quando ancora non si sa, come ha confermato il sottosegretario Federico Freni. L’altro tema resta quello dell’indicizzazione delle pensioni, che potrebbe essere di nuovo ridotta per gli assegni alti. La riunione servirà a chiarire il contesto in attesa che con la Nadef. Nel frattempo, il Governo si concentrerà anche sulle altre priorità, dalla gestione dei migranti (giovedì oltre al Cdm si riunirà il Cisr, convocato permanentemente) alla sicurezza. La premier ha chiesto di accelerare sul primo pacchetto di misure che rispondono, anche se indirettamente, ai fatti di Caivano: giro di vite sui reati che vedono coinvolti minorenni e, se possibile, stretta all’accesso degli under 18 ai siti pornografici. Per gli interventi di riqualificazione della zona alla periferia di Napoli servirà più tempo, così come si dovrà attendere ancora per l’approvazione del disegno di legge sul premierato: la riforma costituzionale è in dirittura di arrivo e marcerà insieme all’autonomia che nel frattempo riprenderà il suo iter in Senato.

Tajani rilancia il partenariato strategico con la Cina

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al secondo giorno della sua delicata missione in Cina, ha chiarito la strategia italiana nei rapporti con Pechino di fronte alla sempre più probabile uscita dalla Belt and Road Initiative: spingere l’acceleratore sul partenariato strategico firmato nel 2004. I passi sono concreti: “Prima della fine dell’anno sarà qui in Cina il ministro della Ricerca e Università Anna Maria Bernini, nelle prossime settimane il ministro del Turismo Daniela Santanché. Poi naturalmente ci sarà il presidente del Consiglio” Giorgia Meloni, attesa in autunno. E con l’occasione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, “il prossimo anno verrà in Cina il presidente Sergio Mattarella, a suggellare questa forte amicizia e collaborazione su temi concreti”. Quello di Tajani con l’omologo cinese Wang Yi è stato un colloquio improntato alla cordialità, nonostante il nodo della Via della Seta da sciogliere entro la fine dell’anno. Su questo tema Tajani ha esposto “le valutazioni del Governo italiano. Dovremo ascoltare il Parlamento per decidere”. Dalla missione Tajani porta a casa “un bilancio certamente positivo che vede rafforzarsi le relazioni tra Italia e Cina nel contesto del partenariato strategico”.

“L’export rappresenta il 40% del Pil, noi abbiamo il dovere di rafforzarlo” e ora “si aprono nuove opportunità in Cina”, ha evidenziato il Ministro parlando anche di “progressi nell’apertura del mercato cinese ai prodotti di eccellenza del settore agroalimentare italiano”. Attenzione è stata posta alla promozione della diplomazia culturale, il rilancio dell’interscambio turistico e la lotta all’italian sounding. Anche Wang ha parlato di “buon sviluppo delle relazioni” tra i due Paesi, a suo dire però merito anche della Belt and Road. In ogni caso, Cina e Italia “dovranno consolidare e approfondire il partenariato strategico globale”, ha affermato il ministro di Xi Jinping. E sul piano commerciale, la Cina “è pronta ad importare una maggiore quantità dei prodotti italiani” e “offrire agevolazioni alle imprese italiane che vogliano investire qui”. Tuttavia, da Pechino l’auspicio è che anche “la parte italiana possa creare un ambiente di business equo, trasparente, aperto e non discriminatorio verso le imprese cinesi”. Il colloquio tra Wang e Tajani è stato occasione per affrontare il tema della stabilizzazione dell’Africa e dei rapporti con l’Ue, “dove l’Italia è sostenitrice del dialogo con Pechino”, ha sottolineato il vicepremier, “come pure di un confronto franco e aperto su principi e valori”.

Renzi si candiderà alle europee: “il Centro siamo noi. E saremo decisivi”

Matteo Renzi scende in campo alle Europee: sarà lui il capolista de “Il Centro” nella circoscrizione Nord Ovest. E per questo l’annuncio arriva da Milano, con una conferenza stampa che delinea la strategia dell’ex premier: essere decisivi all’interno del gruppo di Renew Europe e poi da lì giocare da protagonisti la partita della prossima maggioranza europea. Per Renzi non deve cambiare: “La maggioranza Ursula non ha alternative, la maggioranza Giorgia invece non è una maggioranza, e comunque noi con i Conservatori non ci staremmo”. La scommessa di Renzi è dunque “una maggioranza che vada dal Ppe ai socialisti, senza Afd o gli estremisti di sinistra, senza Vox o i M5S. La stessa maggioranza che c’è stata adesso, portando con la nostra famiglia un contributo che faccia stare l’Europa dalla parte del tavolo e non dalla parte del menu: vogliamo svegliare l’Europa”. Il primo passo sarà superare lo sbarramento del 4%: in quel caso “grazie alle dimensioni dell’Italia eleggeremmo 4 europarlamentari, saremo decisivi nel gruppo di Renew”, assicurano i renziani; per riuscirci, “non saremo soli”, dice Renzi, ma i nomi dei non li ufficializza. Quelli che circolano sono sempre gli stessi: Beppe FioroniCateno De LucaLetizia Moratti

Per il momento Carlo Calenda non commenta mentre +Europa mostra tutta la sua freddezza: “Noi lavoriamo per una lista federalista europea partendo dalla sua piattaforma in particolare su rilancio dell’integrazione politica europea, libertà individuali ed economiche, visto che nel Parlamento Ue il gruppo di Renew Europe è stato tra i più all’avanguardia su questo fronte. Il Centro come luogo della palude politica in cui tutte le istanze riformatrici si annacquano fino a diventare irriconoscibili non ci interessa” dicono fonti del partito. L’ambizione di Renzi è dunque “svegliare l’Europa”, perché negli equilibri geopolitici “se non sei al tavolo vuol dire che sei nel menù. E l’Italia con l’Europa”. Ma per poter contare negli equilibri europei Renzi continua a giocare la sua partita in Italia, descrivendosi come “l’opposizione alla seconda”, ovvero “l’opposizione alla maggioranza”, che “non risolve i problemi ma alimenta solo i social della Meloni”, e “l’opposizione all’opposizione”. L’obiettivo è “prendere voti sia dal Pd che da Forza Italia”, nella convinzione che stavolta “c’è un pertugio per il centro”.

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 15.00 per esaminare la ratifica dell’accordo tra Unione europea e i suoi Stati membri e l’Ucraina sullo spazio aereo comune, dell’accordo Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica di Singapore sulla protezione degli investimenti e la ratifica dell’Atto di Ginevra dell’Accordo dell’Aja concernente la registrazione internazionale dei disegni e modelli industriali.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio esaminerà il rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2022 e l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2023 entrambi già approvati dal Senato. La Trasporti, con la Lavoro, ascolterà l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana SpA (RFI), Gianpiero Strisciuglio, i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL e quelli di USB, ORSA e FAST- Confsal sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori con particolare riferimento al settore del trasporto ferroviario, anche a seguito dell’incidente avvenuto lo scorso 31 agosto 2023 presso la stazione di Brandizzo (Torino).

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per l’esame della ratifica dell’Accordo tra Italia e Kosovo sulla cooperazione di polizia, della ratifica del Protocollo emendativo dell’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra Italia e San Marino, e della ratifica dell’Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra Italia e Costa Rica.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario e il ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl relativo alla modifica all’ordinamento giudiziario e al Codice dell’ordinamento militare e proseguirà il confronto sul documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sul tema delle intercettazioni. La Esteri e Difesa ascolterà i rappresentanti dello Women Advisory Board, organo consultivo dell’Inviato Speciale ONU per la Siria, sull’affare assegnato relativo alla centralità del Mediterraneo nelle priorità politiche, economiche, sociali e di sicurezza dell’Italia nel quadro dell’appartenenza all’Unione europea e alla NATO.

La Politiche dell’Ue dibatterà sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Bilancio dibatterà sull’Atto Ue sui requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri. La Finanze esaminerà il ddl sulla competitività dei capitali. La Ambiente e Lavori pubblici si confronterà sul ddl di modifica al Codice della navigazione e altre disposizioni in materia di ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo, sul ddl per l’istituzione della Capitale italiana della mobilità sostenibile e sulla proposta d’indagine conoscitiva sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e logistiche. Con l’Industria, inizierà il confronto sul decreto tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici il cosiddetto decreto asset.

La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni sull’Atto Ue per l’approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche e ascolterà i rappresentanti del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, dell’Unione delle Province d’Italia, dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, dell’Associazione nazionale comuni italiani, del Garante per la protezione dei dati personali, di Confprofessioni, di Terna, di Acquirente unico, di  Confimprese, di Confimi Industria, di Confartigianato e CNA, di Coldiretti e di Confagricoltura sulla legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. A seguire esaminerà il medesimo provvedimento e lo schema di decreto legislativo sull’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà il ddl, già approvato dalla Camera, per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’emergenza SARS-CoV-2.