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La Giornata Parlamentare del 5 ottobre 2023. Giorgetti: manovra in Cdm il 16 ottobre

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In Ue arriva l’accordo sui migranti. Il Governo canta vittoria sulle Ong. Crosetto avverte che le risorse militari per l’Ucraina non sono illimitate. Schlein punta all’unità delle opposizioni.

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Giorgetti punta a portare la manovra in Cdm il 16 ottobre

La prossima legge di bilancio sarà “seria e prudente” e anche le agenzie di rating, che si esprimeranno di qui a qualche settimana, capiranno che il Governo sta facendo del suo meglio per gestire un debito sempre altissimo, e lo faranno anche i mercati che scommettono sull’Italia con “fiducia”. Giancarlo Giorgetti si prepara a portare in Cdm, il 16 ottobre, la seconda legge di Bilancio del Governo di centrodestra. Il lavoro non è semplice, perché le risorse sono poche, come ripete la premier Giorgia Meloni, che ha confermato l’intenzione di avviare con la manovra l’attuazione della delega fiscale. La ministra Elvira Calderone, al netto della conferma del taglio del cuneo contributivo anche per il 2024, sta lavorando al pacchetto sulle pensioni. Il ministro Paolo Zangrillo aspetta di capire “quante risorse ci saranno” per proseguire la stagione dei rinnovi contrattuali per la Pa, consapevole che una corsia preferenziale andrà lasciata al comparto sanità. E mentre le opposizioni si dividono sulla difesa del Servizio sanitario i governatori aspettano di capire a quali capitoli dovranno mettere mano per migliorare “l’efficienza” della spesa sanitaria. 

“Io di preoccupazione non ne ho, nella misura in cui la politica italiana, la maggioranza, capisce il momento e sostiene il Governo”, sottolinea Giorgetti mentre tiene tutti sul filo perché ancora nessuno sa, con certezza, quali delle misure troveranno effettivamente posto in manovra. Nemmeno il ministro Eugenia Roccella, nonostante la famiglia sia tra le priorità ancora non sa quali margini avrà, e nemmeno Matteo Salvini, che si aspetta di trovare i finanziamenti per la posa della prima pietra del Ponte sullo Stretto di Messina. Ma i 15,7 miliardi di extradeficit sono già quasi tutti impegnati tra rinnovo del cuneo e spese indifferibili; il resto delle coperture è ancora un rebus: si guarda alla tax compliance ma anche alla, complicatissima, revisione degli sconti fiscali. Anche il fondo, che in genere è di qualche centinaio di milioni, da destinare alle modifiche parlamentari ancora non si sa di quanto possa essere: l’idea è quella di contenerle al minimo, per evitare l’effetto dispersione, tanto che Fdi starebbe meditando di non presentare emendamenti, sempre che il Governo, e la maggioranza, mostrino uno spirito analogo.

In Ue arriva l’accordo sui migranti. Il Governo canta vittoria sulle Ong

Alla viglia del vertice di Granada l’Ue trova l’intesa sul regolamento delle crisi migratorie e può finalmente tornare a sperare di finalizzare il Patto sulla migrazione e l’asilo entro la legislatura. L’accordo è arrivato nella riunione dei rappresentanti permanenti a Bruxelles e, per raggiungerlo, è stato decisivo il declassamento del punto riguardante le Ong. “È passata la nostra linea, l’emendamento tedesco è stato ritirato”, ha sottolineato Giorgia Meloni, che potrà volare in Andalusia dopo aver incassato una vittoria politica non scontata. Il nuovo testo mantiene il punto in cui si dice che gli aiuti umanitari sono esclusi dai casi di strumentalizzazione della migrazione ma lo declassa e da un punto di vista legislativo il passaggio perde tutta la sua forza iniziale. Il testo è tornato così molto simile a quello precedente al compromesso presentato dalla presidenza spagnola giovedì scorso al Consiglio Affari Interni che all’Italia non era piaciuto né nella tempistica, né nel merito, visto che andava a enfatizzare le operazioni delle Ong proprio nei giorni dello scontro tra Roma e Berlino. 

“L’intesa è stata un successo per l’Italia, ora si può accelerare”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. L’accordo è stato salutato anche dai vertici Ue, a cominciare dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e dalla presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. Con l’ok al regolamento sulle crisi, infatti, viene a cadere anche il veto ai negoziati che l’Eurocamera aveva imposto sugli altri file del Patto e che dovrà essere concluso entro la fine della legislatura. Berlino da parte sua non ha ammesso alcuna sconfitta: in un tweet, Olaf Scholz ha parlato “di svolta storica” soffermandosi su uno dei punti più cari al governo tedesco, quello dei movimenti secondari. Il regolamento sulle crisi “limiterà efficacemente l’immigrazione irregolare in Europa e alleggerirà in modo duraturo l’onere di Stati come la Germania”. La fumata bianca, in ottica europea, restringe le possibilità che il vertice dei 27 a Granada si trasformi in un ring; di migrazione si parlerà eccome ma è improbabile che si torni sul regolamento, più realistico, invece, che si parli del Memorandum sulla Tunisia.

Crosetto avverte che le risorse militari per l’Ucraina non sono illimitate

Il nuovo pacchetto di aiuti annunciato lunedì dal vicepremier Antonio Tajani a Kiev non è ancora scritto. Anzi, specifica il ministro Guido Crosetto, anche se “la disponibilità c’è, per ora è soltanto una dichiarazione d’intenti”. Il titolare della Difesa chiarisce che si sta verificando la fattibilità di costruire l’ottavo pacchetto: “Ci sono due aspetti: uno politico, che è ciò di cui ha parlato Tajani, e poi c’è la parte tecnica, per vedere cosa si è in grado di dare senza mettere in pericolo la necessità di preservare la Difesa italiana”; “C’è una continua richiesta da parte ucraina di aiuti, bisogna verificare ciò che noi siamo in grado di dare rispetto a ciò che a loro servirebbe”. Del resto, già nel gennaio scorso si era posta la questione di un parziale svuotamento dei magazzini e di dover ripristinare le scorte che servono per la Difesa nazionale. Solo in Italia serviranno due anni per recuperare il quantitativo munizionamento, senza contare i sistemi di difesa avanzata forniti a Kiev in collaborazione con la Francia, come il Samp-T

“L’Italia ha fatto molto, ha puntato molto sui sistemi di difesa antiaerea per fermare gli attacchi che vanno sulle infrastrutture civili ed energetiche, sulle città, sulle scuole. Il problema è che non ha risorse illimitate” dice Crosetto, il quale sul contenuto di un ulteriore pacchetto stronca qualsiasi domanda: “C’è già tantissima gente che ne parla non avendone competenza, evito di parlarne io. Anche perché è secretato”. Secondo alcune ipotesi l’invio potrebbe riguardare sistemi o munizioni di contraerea e apparecchiature antidrone. Tutto dipenderà però dalle disponibilità nei depositi della Difesa. La minore disponibilità di armi non è comunque l’unico effetto portato della guerra: “Ieri abbiamo avuto una conferenza telefonica con i nostri alleati, in cui ho posto questo problema: inflazione prezzi, energia, migrazione, sono tutte conseguenze del conflitto. Impattando sui cittadini generano una resistenza o rischiano di generare una stanchezza nell’opinione pubblica. Se vogliamo difendere l’Ucraina con forza dobbiamo anche fare attenzione a queste conseguenze”; “Sostenere l’Ucraina è non solo giusto ma anche il modo migliore per difendere l’interesse nazionale”, ha ribadito Giorgia Meloni.

Schlein punta all’unità delle opposizioni ma la strada sembra in salita

L’unità va tentata sempre, costruita nonostante i fisiologici stop&go di una campagna elettorale che durerà otto mesi. Elly Schlein lo ripete da mesi nonostante le molte spaccature interne all’opposizione: ci sono le tensioni sulla Rai, il gelo calato sulla sanità pubblica, le differenze in fatto di politiche migratorie. Le divisioni? “Non ci interessa stare a fare polemiche nelle stanze della politica, ci interessa parlare a quel pezzo di Paese che ha rinunciato ad andare a votare. Lo fai puntando tutto sui temi”, dice sicura la segretaria parlando agli amministratori locali riuniti a Roma per il Festival delle città.  La giornata di Schlein inizia di buon mattino con la riunione della Segreteria al Nazareno. Dopo le parole di Giorgia Meloni sulla sanità, i dem non intendono mollare la presa su un tema che considerano decisivo e che sarà protagonista nella battaglia da fare “nelle piazze e in Parlamento” fino alla legge di bilancio. Il primo appuntamento cerchiato in rosso sul calendario è la “grande manifestazione” lanciata dalla leader dem alla festa dell’Unità, che dovrebbe svolgersi il prossimo 11 novembre. 

La data verrà ufficializzata oggi in Direzione nazionale, con la quale Schlein intende unire il partito sulle sfide condivise. Sulla sanità, e sul fronte da costruire con le altre opposizioni, comunque, la strada è in salita: comune la battaglia, infatti, ma distanti i partiti alla linea di partenza. Duro Giuseppe Conte: “A Calenda e Schlein voglio dire che se uno prima va in tv a parlare e dice queste sono le nostre proposte, non può funzionare”. Poi lancia per domenica un “firma-day sul salario minimo”. Più propositivo Carlo Calenda: “C’è spazio per una proposta comune delle opposizioni sulla sanità. Noi abbiamo fatto un piano, lo abbiamo condiviso con il Pd, poi il Pd è sparito. La distanza tra Azione e il M5S riguarda i due miliardi che nella proposta dei centristi andrebbero ai privati per smaltire le liste d’attesa del SSN; Schlein, in ogni caso, resta fiduciosa: “Stiamo dialogando con le altre forze di opposizione, come abbiamo fatto sul salario minimo, crediamo ci possano essere delle convergenze”. 

Alla Camera

Dopo che ieri è stata votata la fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per l’approvazione definitiva del decreto per la tutela degli utenti in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici. A seguire dibatterà sulle mozioni relative alle iniziative a favore del comparto della scuola e del diritto allo studio e sulla proposta di legge per la tutela della sicurezza del personale scolastico

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali terrà delle audizioni sulla pdl per l’impiego delle guardie particolari giurate per servizi di protezione all’estero. La Giustizia esaminerà le pdl sul contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica e lo schema di decreto legislativo relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca. La Esteri esaminerà diverse ratifiche di trattati internazionali. La Difesa audirà il Procuratore Generale militare presso la Corte Suprema di Cassazione Maurizio Block sullo stato giuridico del personale militare e dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la revisione dello strumento militare. La Bilancio dibatterà sul decreto sulle politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione. 

La Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale per la definizione dei requisiti e degli standard minimi per il riconoscimento e l’accreditamento degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy) e la risoluzione per la tutela delle mura delle città bastionate. La Lavoro esaminerà, in sede di comitato ristretto, le pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La Affari Sociali, con l’Agricoltura, esaminerà la pdl relativa al divieto di produzione e d’immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati e dibatterà sull’Atto Ue relativo alla fabbricazione, all’immissione sul mercato e all’utilizzo di mangimi medicati. Esaminerà lo schema di decreto legislativo sui medicinali veterinari e sullo schema di decreto legislativo per la riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità.

Al Senato

Dopo che ieri ha approvato definitivamente con voto di fiducia il decreto per il contrasto agli incendi boschivi, per il recupero dalle tossicodipendenze e sul personale della magistratura e della Pubblica amministrazione, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per discutere le interrogazioni e alle 15.00 per le interrogazioni a risposta immediata

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, sul ddl costituzionale per la revisione del procedimento di conversione in legge dei decreti-legge, sul ddl per la tutela delle vittime di reati, il ddl per l’istituzione della Giornata nazionale della meraviglia e sul ddl per la nuova denominazione della Giornata delle vittime dei disastri ambientali. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl relativo alla modifica all’ordinamento giudiziario e al Codice dell’ordinamento militare. A seguire dibatterà sul ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e sulla lite temeraria. La Industria e Agricoltura proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl di definizione della professione di guida turistica.