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La Giornata Parlamentare del 27 settembre 2023. Il faccia a faccia Meloni-Macron

Meloni-Macron, faccia a faccia di 90 minuti dopo i funerali di Napolitano

Ormai lontani gli screzi del passato, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron mettono a fuoco la strategia anti-trafficanti per fronteggiare, insieme, l’onda di flussi in arrivo sulle coste europee. L’incontro, “lungo e cordiale”, li vede 90 minuti soli, senza delegazioni al seguito: un faccia a faccia che arriva a tre mesi dall’incontro chiarificatore all’Eliseo. Conclusi i funerali laici del Presidente emerito Giorgio Napolitano che hanno portato Macron a Roma, i due raggiungono a piedi Palazzo Chigi, uno di fianco all’altro, chiacchierando amabilmente, anche se il volto di Meloni tradisce un po’ di tensione. Insieme i due leader parlano anche delle sfide economiche che attendono l’Europa, ma è il dossier migranti il piatto forte dell’incontro, che arriva a pochi giorni dall’assist di Macron, con Parigi pronta ad “aiutare l’Italia, che sta facendo la sua parte come primo porto sicuro”. Al contrario, sulla rotta Roma-Berlino si respira aria di tempesta, la lettera al vetriolo inviata dalla premier al Cancelliere tedesco Olaf Scholz attesta il clima. Macron, al pari di Meloni, punta a “smantellare la rete dei trafficanti“, una sfida che deve coinvolgere l’intera Europa. Serve dunque un piano di contrasto e deterrenza delle partenze che coinvolga tutti, e la mano tesa all’Africa con un programma ad hoc. Si tratta di temi che verranno affrontati venerdì prossimo nel corso del vertice Euromed in programma a Malta, che torneranno sul tavolo del Consiglio europeo informale di Granada e rispetto ai quali Meloni può contare sul sostegno di Macron. Intanto però la premier deve battere sull’annunciata ‘fase 2’, perché l’emergenza migranti da cavallo di battaglia in campagna elettorale si è trasformata, ironia della sorte, nella spina nel fianco del governo. 

Nuovo DL Migranti porta a una stretta su espulsioni e chi mente sull’età

Dopo il decreto Cutro di marzo e quello della scorsa settimana che ha allungato i tempi di trattenimento nei Cpr, arriva il terzo provvedimento sui migranti del governo Meloni. In Consiglio dei ministri arriverà una nuova stretta per tentare, per quanto possibile, di arrestare il numero degli sbarchi. Il decreto, composto da 13 articoli in cui trova posto anche uno stanziamento di 20 milioni di euro annui per Polizia e Vigili del fuoco, è in fase di definizione, ma “i nodi da sciogliere sono ancora molti”, trapela da chi lavora al dossier. La bozza del dl prevede espulsioni per gravi motivi di sicurezza: via coloro che sono considerati socialmente pericolosi e per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato; in caso di indisponibilità delle strutture, i 16enni potranno essere accolti anche in centri ordinari, mentre la guardia costiera entrerà negli hotspot. Mai più centri di accoglienza che esplodono (a partire da Lampedusa), il decreto prevede dei limiti alle deroghe sulla capienza delle strutture, anche per i minori. Ma il vero pugno duro è su chi mente sulla propria identità, su chi si spaccia minore pur di non essere rimpatriato. Il dl prevede infatti l’espulsione per chi viene stanato, con accertamenti per appurare la verità, che passano anche dai raggi X, da rilievi dattiloscopici e antropometrici. C’è, infine, il rafforzamento dell’operazione Strade sicure che vede al momento 5mila militari impegnati nelle città per la vigilanza di siti sensibili: erano 7mila prima del taglio operato dal governo Conte 2. Saranno dispiegati ulteriori 400 militari per il presidio delle stazioni ferroviarie, in primis quelle di Milano, Roma e Napoli. Si tratta dunque di un nuovo passo, dopo la decisione di allungare a 18 mesi la detenzione nei centri per i rimpatri arrivata appena una settimana fa che fa seguito alle dichiarazioni di Giorgia Meloni nell’intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Nadef certifica frenata del Pil e aumento deficit per la manovra

L’economia cresce un po’ meno del previsto, ma almeno il fardello del Superbonus scaricherà tutti i suoi effetti sul 2023. È con queste premesse che il governo lima le stime sul deficit 2024 e quindi la base di partenza della prossima manovra di bilancio. Tutti i numeri saranno nero su bianco nella Nota di aggiornamento al Def attesa in Consiglio dei Ministri. Ma la direzione in cui si lavora punterebbe a ricavare proprio dalla leva del deficit un tesoretto che potrebbe aggirarsi anche sugli 8-10 miliardi. Per chiudere la stesura della Nadef il governo attendeva solo il verdetto di Eurostat sul Superbonus: i crediti fiscali relativi a quest’anno vanno classificati “come ‘pagabili’ nel 2023“, significando che l’impatto sul deficit dei bonus attivati nel 2023 sarà solo sul 2023. L’altra variabile da considerare è l’andamento dell’economia, che si è rivelata meno positiva del previsto, sia per quest’anno, sia per il prossimo, tanto che nella Nadef il governo si appresta a fissare per il 2023 un Pil in crescita solo dello 0,8%, rivedendo al ribasso il +1% indicato ad aprile nel Def. Per il 2024 il dato tendenziale, ovvero la base di partenza per calcolare la stima del Pil programmatico, si aggirerebbe invece intorno all’1%, dall’1,4% stimato nel Def. Osservato speciale è anche il debito, cui guarda con attenzione il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, preoccupato per l’effetto della stretta sui tassi e i 14-15 miliardi di interessi tolti alle possibili risorse per il prossimo anno. L’obiettivo è proseguire sul sentiero di riduzione.

La cornice della Nadef è solo il punto di partenza per la Legge di bilancio 2024. Ora parte una corsa che in poco meno di un mese dovrà portare la legge di bilancio in Parlamento. Si guarda ad una manovra leggera rispetto agli anni passati: la base di partenza sarebbe di 20 miliardi, che potrebbero arrivare a 22-23. Oltre al tesoretto in deficit la caccia alle risorse è ad ampio raggio. Si va dalla tassa sugli extraprofitti delle banche, che secondo gli analisti potrebbe dare un incasso di 1,5-2,2 miliardi, fino al Lotto, con la possibilità di una nuova gara per assegnarne la gestione che potrebbe far arrivare in cassa fino a 800 milioni. Si guarda anche alla riforma del fisco, dalla potatura delle tax expenditure che potrebbe garantire risorse fino ad 1 miliardo, al concordato preventivo biennale. Non si escludono nuove privatizzazioni, mentre rispunta l’idea di qualche condono edilizio. La spending review garantirà 300 milioni. C’è poi da valutare la sorte di plastic e sugar tax, pensate nel 2019 ma sempre rinviate: se si decidesse di farle scattare sarebbero un incasso, altrimenti finiranno alla voce costi. La mole delle risorse consentirà di definire meglio il menù delle misure, dove al momento sono sicuri il taglio del cuneo fiscale e le misure per la natalità e le famiglie: per tutto il resto, dalle pensioni alla sanità, dalla riduzione delle aliquote Irpef alla detassazione delle tredicesime, fino all’una tantum per la P.Iva, c’è da attendere. 

Alla Camera

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera si riunirà alle 9.00 per l’esame del decreto per il contrasto agli incendi boschivi, per il recupero dalle tossicodipendenze e sul personale della magistratura e della Pubblica amministrazione. Come di consueto, alle 15.00 si terrà lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni la Affari costituzionali proseguirà le audizioni sulle pdl per la separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura e sui conflitti di interesse. La Giustizia svolgerà delle audizioni ed esaminerà le pdl sul contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica. La Esteri svolgerà delle audizioni sull’accordo di partenariato strategico ed economico tra l’Ue e i suoi Stati membri e il Canada. Svolgerà delle audizioni sulla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-pacifico ed alcune sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni.

La Bilancio esaminerà il decreto sulle politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione. La Finanze ascolterà i rappresentanti del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (C.G.I.E.) sulle pdl per l’equiparazione del regime fiscale nell’applicazione dell’imposta municipale propria e dell’imposta di registro relativamente a immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. La Cultura svolgerà delle audizioni sul problema del costo dei libri di testo, alcune sulla pdl per l’abolizione del limite numerico minimo di alunni per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche e alcune sulle pdl relative all’esonero dall’insegnamento per i docenti che svolgono funzioni vicarie nelle istituzioni scolastiche affidate in reggenza.

La Ambiente proseguirà le audizioni sulle pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale ed esaminerà l’Atto Ue che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio, la pdl per il procedimento per l’individuazione dell’area destinata alla realizzazione del Parco tecnologico e del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per il conferimento dell’incarico di Commissario straordinario degli interventi infrastrutturali. La Trasporti proseguirà il ciclo di audizioni sulla pdl per la sostituzione degli automezzi e delle attrezzature azionati da motori endotermici con automezzi e attrezzature ad alimentazione elettrica, ibrida o a idrogeno negli aeroporti d’interesse nazionale. A seguire, svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni relative al trasporto pubblico locale e alcune sulle risoluzioni per la valorizzazione del sistema portuale nazionale. 

La Attività Produttive svolgerà diverse audizioni sull’intelligenza artificiale e sulle opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano e alcune sulla pdl di disciplina dell’attività di toelettatura degli animali d’affezione. Infine, esaminerà il ddl per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy e il ddl di delega al Governo in materia di revisione degli incentivi alle imprese. La Affari Sociali, con l’Agricoltura, svolgerà delle audizioni ed esaminerà la pdl relativa al divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati e dibatterà sull’Atto Ue relativo alla fabbricazione, all’immissione sul mercato e all’utilizzo di mangimi medicati. Svolgerà delle audizioni sulla pdl per l’istituzione del servizio di psicologia di base nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. 

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi domani alle 17.30 per l’esame del decreto sulla tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici, il cosiddetto decreto asset

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Giustizia, esaminerà e svolgerà delle audizioni sul decreto per il contrasto al disagio giovanile e alla criminalità minorile. Svolgerà delle audizioni e si confronterà sul ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario e dibatterà sul ddl costituzionale per la revisione del procedimento di conversione in legge dei decreti-legge. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl relativo alla modifica all’ordinamento giudiziario e al Codice dell’ordinamento militare. A seguire dibatterà sullo schema di decreto legislativo per il riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca e sullo schema di decreto legislativo che istituisce l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust). Esaminerà il ddl sulla delinquenza minorile, il ddl sulle modifiche al codice penale, procedura civile, ordinamento militare e suo codice, il ddl per il recupero dei crediti professionali, il ddl sul legittimo impedimento del difensore, il ddl sul reato di tortura, il ddl per il sequestro di strumenti elettronici, il ddl per l’elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura, il ddl sulla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci, il ddl sulla geografia giudiziaria e i ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e sulla lite temeraria.

La Esteri e Difesa esaminerà il ddl sulla Convocazione sull’inquinamento atmosferico, il ddl sui sindacali militari e di delega revisione strumento militare, diverse ratifiche di trattati internazionali, lo schema di decreto legislativo per la revisione dello strumento militare e incontrerà, in videoconferenza, la Commissione esteri dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Armenia sui recenti sviluppi del conflitto nel Nagorno Karabakh. Infine, ascolterà i rappresentanti del Centro Studi Internazionali (CESI), sull’affare assegnato relativo alla centralità del Mediterraneo nelle priorità politiche, economiche, sociali e di sicurezza dell’Italia nel quadro dell’appartenenza all’Unione europea e alla NATO). La Politiche dell’Ue dibatterà sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea e si confronterà su diversi atti europei in materia di repressione della tratta di esseri umani, lotta alla corruzione nelle istituzioni europee, in materia di diritti e assistenza alle vittime di reato e in materia di servizi di sicurezza gestiti. La Bilancio esaminerà una proposta di regolamento europeo relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale. La Finanze esaminerà il ddl sulla competitività dei capitali.

La Cultura esaminerà il ddl di sostegno al jazz, il ddl sulle imprese culturali e creative, il ddl per la promozione e tutela della danza, il ddl per la semplificazione delle procedure per la circolazione dei beni culturali e agevolazioni fiscali per oggetti d’arte e il ddl sul centenario della fondazione città di Latina. La Ambiente e Lavori pubblici, assieme alla Industria, si confronterà sugli emendamenti al decreto per la tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici, il cosiddetto decreto asset. Esaminerà il ddl sulla rigenerazione urbana, il ddl sul reddito energetico e lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per il conferimento dell’incarico di Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi infrastrutturali. La Affari Sociali e Lavoro svolgerà delle audizioni ed esaminerà sullo schema di decreto legislativo relativo ai medicinali veterinari. Dibatterà sul ddl per la protezione dei soggetti malati di celiachia e per la prevenzione e l’informazione in merito alla malattia celiaca.

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