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La Giornata Parlamentare. Ddl Autonomia, 2400 emendamenti

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Mario Draghi ha commentato il rapporto sulla competitività europea, “la risposta alle sfide della competitività economica internazionale è stata limitata, perché la nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e i nostri finanziamenti sono progettati per il mondo di ieri”.

La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Al via il Consiglio Ue straordinario. Draghi proporrà cambiamenti radicali

La situazione in MO, dopo l’attacco dell’Iran a Israele, è entrata nell’agenda del Consiglio Ue straordinario in programma oggi e domani a Bruxelles. I leader si confronteranno sull’evoluzione della crisi dopo la riunione in videoconferenza del G7 convocata sabato scorso da Giorgia Meloni; già prima dell’attacco, però, l’Italia aveva chiesto di discutere il tema della stabilità del Libano e dell’impatto dei rifugiati siriani. Il cuore dei lavori del summit sarà il rilancio della competitività dell’economia europea con un dibattito che prenderà spunto dal Rapporto di alto livello sul futuro del mercato unico che sarà presentato da Enrico Letta; dovrebbe indicare alcune priorità di azione, tra le quali industria della difesa europea, unione dei mercati dei capitali, riduzione degli oneri amministrativi e dell’eccessiva regolamentazione, libertà di movimento e libertà di restare per contrastare la cosiddetta “fuga dei cervelli”, equilibrio tra aiuto di Stato nazionale e rischi di frammentazione del mercato unico. Proseguirà ulteriormente il confronto sugli sviluppi della guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, che ha visto negli ultimi tempi l’intensificarsi di attacchi aerei e missilistici contro i civili e le infrastrutture critiche, in particolare quelle energetiche. Infine, facendo seguito alle richieste di Italia e Germania, Michel, ha inserito in agenda una discussione strategica sulle relazioni tra Ue e Turchia.

Non è escluso che, informalmente, i leader si consultino anche sugli scenari in vista delle elezioni europee e per i successivi incarichi di vertice: presidente del Consiglio europeo, della Commissione, del Parlamento. A questo proposito non sono passate inosservate le parole di Mario Draghi, intervenuto ieri vicino a Bruxelles alla Conferenza di alto livello sul “Pilastro europeo dei diritti sociali”. L’ex presidente della Bce e premier italiano ha parlato del rapporto sulla competitività europea che gli è stato commissionato da von der Leyen e che presenterà al Consiglio di giugno. Draghi ha sottolineato che “la nostra risposta” alle sfide della competitività economica internazionale “è stata limitata perché la nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e i nostri finanziamenti sono progettati per il mondo di ieri: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in MO, prima del ritorno della rivalità tra grandi potenze. Ma abbiamo bisogno di un’Ue adatta al mondo di oggi e di domani. E quindi quello che propongo nella relazione che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale” basato su un “rinnovato partenariato tra gli Stati membri, una ridefinizione della nostra Unione che non sia meno ambiziosa di quella che fecero i Padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio”. Parole che suonano quasi come un discorso programmatico.

Tensione per lo stop alla kermesse delle destre in Ue, ira Meloni

Dopo essere stata costretta a cambiare due sedi in 48 ore, National Conservatism, la kermesse dei conservatori e dei sovranisti europei, è iniziata a Saint-Josse, una delle municipalità di Bruxelles ma poco dopo la polizia si è presentata con un mandato per mettere fine all’incontro. In sala erano attesi nomi di spicco come il premier ungherese Viktor Orban, il leader degli euroscettici britannici Nigel Farage, il francese Eric Zemmour, oltre che il meloniano Nicola Procaccini. Lo stop alla kermesse è diventato così un caso europeo. Downing Street, il governo belga e infine Giorgia Meloni hanno condannato il blitz delle forze dell’ordine, definito dalla premier e presidente di Ecr “un’odiosa oppressione della libertà di espressione”. Il blitz è arrivato con la totale copertura dell’amministrazione di Saint-Josse e del sindaco Emir Kir: “Ho emesso un’ordinanza da sindaco per vietare questo evento”, ha spiegato, “qui l’estrema destra non è la benvenuta”. L’ordine del sindaco è stato recapitato ai conservatori a metà mattinata, quando sul palco stava parlando Farage; “La richiesta della polizia è quella di evacuare la sala immediatamente a causa dell’incapacità delle forze dell’ordine di garantire la sicurezza del quartiere”, hanno spiegato.

Nel quartiere, come il sindaco la maggioranza è figlia d’immigrati. In sala le forze dell’ordine belghe hanno trovato oltre 400 spettatori e vista la nutrita platea hanno deciso di non eseguire lo sgombero immediato ma hanno bloccato gli accessi, impedendo ai nuovi relatori di entrare e lasciando che l’evento si esaurisse nel corso della giornata. Impossibilitati ad accedere, Viktor Orban e l’ex premier polacco Morawiecki hanno quindi improvvisato una conferenza stampa all’Eurocamera. Immediata è scattata l’ira dei conservatori; Giorgia Meloni, da presidente di Ecr, si è mossa in prima persona: “Siamo increduli e sgomenti, a tutte le vittime di questo ingiustificabile abuso, in particolare ai membri dell’Ecr presenti, va la mia totale solidarietà”, ha spiegato la leader di Fdi. A tarda sera lo stallo è parso sbloccarsi e la convention proseguirà oggi ma le polemiche non si sono ancora esaurite.

Sull’autonomia l’opposizione presenta 2400 emendamenti. Fi frena

Ieri è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti sul ddl autonomia in commissione Affari Costituzionali della Camera. Nonostante le tensioni il patto di maggioranza ha retto, ma sono arrivate oltre 2400 proposte di modifica dalle opposizioni, nessuno dalla maggioranza, nessuno da Fi in particolare. L’ala meridionalista del partito di Antonio Tajani, quella che fa capo al governatore della Calabria Roberto Occhiuto, però, esce allo scoperto e avverte che valuterà in Commissione le proposte presentante senza escluderne la presentazione di proprie una volta in aula. “C’è un patto e i patti si rispettano”, è la replica a stretto giro del capogruppo del Carroccio in commissione Igor Iezzi. Il patto, ridimensionato rispetto alla richiesta di approvazione entro le elezioni europee, è che il testo arrivi in aula il 29 aprile per la discussione generale, poi l’ok definitivo della Camera può anche arrivare dopo il voto dell’8 e 9 giugno, l’importante è che sia quello definitivo; tradotto: testo blindato e nessuna modifica.

È Tajani, tuttavia, a far vacillare ogni certezza: “Noi riteniamo che l’autonomia debba essere una riforma che favorisce tutta l’Italia, da Bolzano a Pantelleria. Non deve essere una riforma a vantaggio dell’uno a danno l’altro. Vigileremo su questo, lo abbiamo già fatto e continueremo a farlo nel corso del dibattito parlamentare che ci sarà nelle prossime settimane. Anche se ritengo che il voto ci sarà più in là. Vigileremo perché ci sia grande equilibrio”. Gli risponde dal Vinitaly il governatore Luca Zaia: “Mi dà un po’ fastidio sentir dire che bisogna vigilare. Non è che qui qualcuno scappa con la refurtiva”. Dalla Lega mantengono la calma: “C’è un patto da rispettare. Vediamo cosa succederà in Aula, ma il fatto che alcuni deputati presentino emendamenti non vuol dire che Fi li voti”. Silenzio da FdI, anche se la premier Giorgia Meloni si era detta “fiduciosa”, sottolineando che non conta “un giorno prima o un giorno dopo”, ma il fatto che la maggioranza stia dimostrando di “andare avanti” rimandando all’ostruzionismo dell’opposizione eventuali ritardi. L’obiettivo resta comunque che il 29 si faccia la discussione generale in Aula. L’esame in Commissione non entrerà nel vivo prima di lunedì 22, visto l’ostruzionismo in Aula sul dl Pnrr per impedire la convocazione, e la pausa per le elezioni in Basilicata.

Alla Camera

Dopo che ieri è stata votata la fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’approvazione, in prima lettura, del decreto per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Come di consueto, alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Lavoro proseguirà il ciclo di audizioni sul rapporto tra IA e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l’intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro e svolgerà delle audizioni sulle pdl per la riduzione dell’orario di lavoro. La Agricoltura esaminerà l’Atto Ue in merito allo stato di attuazione della PAC 2023 – 2027, i negoziati relativi alle eventuali modifiche che saranno proposte in sede europea e la pdl per l’istituzione dell’Albo nazionale delle imprese agromeccaniche e disciplina dell’esercizio dell’attività professionale di agromeccanico. La Politiche dell’Ue, infine, si confronterà sull’Atto Ue sulla prevenzione delle dispersioni di pellet di plastica per ridurre l’inquinamento da microplastiche. Tutte le altre Commissioni invece non terranno seduta.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame della risoluzione sulla situazione politica in Venezuela in vista delle elezioni presidenziali del 2024 e del ddl per la revisione della disciplina sulla valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà l’esame del ddl costituzionale sul premierato. A seguire, con la Esteri e Difesa, si confronterà sul ddl di revisione dell’ordinamento, dell’organizzazione e del funzionamento delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. La Giustizia esaminerà il ddl sulle intercettazioni tra l’indagato e il proprio difensore, il ddl sullo sciacallaggio, il ddl sul processo telematico e il ddl sulla diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria. Con la Finanze, dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la revisione del sistema sanzionatorio tributario e proseguirà le audizioni sul ddl relativo alla prescrizione. La Esteri e Difesa sullo schema di decreto ministeriale sui contributi ad associazioni combattentistiche e d’arma. 

La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti e quello sul quadro di sostegno per il trasporto intermodale di merci. La Finanze proseguirà il confronto sul ddl sulle agevolazioni fiscali in edilizia. La Cultura esaminerà il ddl per la promozione delle manifestazioni in abiti storici e i ddl per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. La Ambiente e Lavori Pubblici svolgerà delle audizioni sul ddl per lo sviluppo e per l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale, ascolterà i rappresentanti di Leonardo nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e logistiche esaminerà il ddl relativo alla rigenerazione urbana e il ddl di riforma del codice della strada.

L’Industria e Agricoltura esaminerà l’Atto Ue sulle buone condizioni agronomiche e ambientali, i regimi per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali, le modifiche dei piani strategici della PAC e il ddl sulla produzione e vendita del pane. La Affari Sociali esaminerà l’atto Ue per la valutazione delle sostanze chimiche, l’Atto Ue per l’istituzione del bacino dei talenti dell’Ue, il ddl sul terzo settore, il ddl per la semplificazione delle norme in materia di lavoro, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl sulla tutela della salute mentale, il ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare e il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico.