La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.
I referendum non raggiungono il quorum. Esulta il centrodestra
Niente da fare per i 4 referendum sul lavoro e per quello sulla cittadinanza. L’affluenza si ferma poco oltre il 30% per tutti e cinque i quesiti, 20% sotto il quorum necessario. Esulta il centrodestra che si vede rafforzato dall’esito della prova delle urne; averlo trasformato in un test politico sull’esecutivo Meloni, evidenzia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovan Battista Fazzolari, poco ha giovato all’opposizione: “Il Governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita”. Si attacca, invece, ai numeri il centrosinistra che rivendica, al di là del quorum, di aver portato a votare oltre 14 milioni di elettori, più di quanti, nel 2022, votarono per i partiti di centrodestra portando al Governo Giorgia Meloni. “Ne riparliamo alle politiche”, commenta caustica la segretaria Dem Elly Schlein. “Portate rispetto per oltre 12 milioni che hanno votato sì” ai quesiti sul lavoro, dice Giuseppe Conte aggiungendo: “Noi saremo sempre dalla loro parte”.
E per Avs si tratta di un 30% che rappresenta il “cuore dell’alternativa” al centrodestra. Sotto accusa, poi, sia da parte delle opposizioni che dei Comitati, l’invito al non voto da parte della maggioranza. “Non mettono in discussione la Cgil, in gioco c’è la democrazia del Paese”, accusa Maurizio Landini. “Ha vinto l’astensionismo organizzato ma non ci sentiamo sconfitti”, dice Riccardo Magi, promotore del quinto quesito referendario, perché abbiamo “riportato al centro” un tema importante come la riforma della legge sulla cittadinanza. Ma è proprio su questo quesito, però, che si registra un dato sul quale il centrodestra non manca di andare all’attacco: mentre in tutti i referendum sul lavoro c’è una schiacciante vittoria per il sì (quasi al 90%), sulla cittadinanza un elettore su tre ha scelto il no (Sì 65,5% e No 34,5%). “Invito la sinistra a rifletterci”, osserva il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
“La cittadinanza non si regala”, la considerazione a caldo dal leader della Lega Matteo Salvini. L’assalto dell’opposizione, dice più in generale Antonio Tajani, “è fallito”; il Ministro degli Esteri sottolinea anche l’opportunità di valutare una modifica della legge sul referendum, modifica che, invece, secondo i referendari va fatta nel senso di abolire il quorum. L’esito della consultazione non è esente da ripercussioni sul campo largo: “Se il centrosinistra vuole vincere” l’osservazione di Matteo Renzi “deve costruire un’alternativa al governo Meloni del 2025 e non al governo Renzi del 2015. Facciamolo”. Per Carlo Calenda, invece, il referendum è stato “un autogol”.
Il centrosinistra vince a Taranto, il centrodestra a Matera
Piero Bitetti vince a Taranto e con la città pugliese il centrosinistra, che pure perde Matera, completa il poker delle amministrative dopo le vittorie di Genova, Ravenna e Assisi, ottenute due settimane fa. Bitetti, che al primo turno aveva raccolto il 37%, si afferma al secondo anche grazie all’appoggio esterno del M5S e con il 54% stacca Francesco Tacente, sostenuto dal centrodestra e fermo al 45%. “Oggi la destra ha perso anche a Taranto”, esulta la segretaria del Pd Elly Schlein, cui fa eco il governatore pugliese Michele Emiliano: “Il centrosinistra ha vinto con Taranto, probabilmente l’appuntamento elettorale più importante d’Italia”, “È qui che Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni, dimostreranno che sono capaci di governare l’Italia”. “Siamo pronti a riscattare il futuro di questa terra”, sono le prime parole del neo sindaco Bitetti che festeggia al comitato elettorale quando ancora lo spoglio non è terminato ma i numeri sono tali da renderne certa la vittoria; “Lavoreremo per il bene comune e siamo certi che grazie al contributo di tutti si potrà fare meglio”.
Sul fronte centrodestra interviene il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini per complimentarsi con lo sconfitto Tacente “per la bella e coraggiosa battaglia elettorale”. Salvini conferma che “è e sarà sempre a disposizione della città pugliese anche in veste di vicepremier e Ministro” e ribadisce la sua “concreta attenzione per tutti gli Enti locali”. Le città al ballottaggio erano 13 ma l’attenzione della politica nazionale era puntata su Taranto e sulla poco distante Matera, dove vince il centrodestra con Antonio Nicoletti che batte Roberto Cifarelli con il 51,3%: “È un onore aver vinto e sono grato della fiducia data a me che sono un tecnico”. Il primo turno aveva visto prevalere il candidato di centrosinistra Cifarelli con il 43%, ben sei punti sopra a Nicoletti al 37%. La sconfitta è sonora, tanto che, a spoglio ancora in corso, il segretario regionale del Pd Giovanni Lettieri rassegna le dimissioni.
L’orizzonte del campo largo resiste, ma non senza tensioni nel Pd
La piazza di sabato per Gaza prevale sul flop dei referendum. Il mancato raggiungimento del quorum non sembra pesare troppo sul percorso che Pd, M5S e Avs hanno avviato in vista delle politiche del 2027. Certo, il dato dell’affluenza è stato insufficiente e la sconfitta in una battaglia combattuta tutti insieme in prima linea brucia. Ma la delusione non appare così grande da azzoppare la volontà di continuare a provare l’esperimento unitario. Insomma, per ora l’entusiasmo per i 300 mila portati a Roma al corteo per Gaza si impone sullo sconforto per la sconfitta nei quesiti su lavoro e cittadinanza. Se contraccolpi ci saranno, saranno legati al riacutizzarsi dei maldipancia interni al Pd, che potrebbero distogliere le energie della segretaria Elly Schlein, sempre “testardamente” impegnata nella creazione di un’alleanza. A urne appena chiuse, i riformisti del Pd le hanno subito fatto capire che intendono farle pesare il fatto di aver coinvolto il partito in un’impresa che loro ritenevano sbagliata e che è stata persa. Anche per il presidente Pd Stefano Bonaccini, leader della minoranza interna, “quando oltre due terzi degli italiani non rispondono è necessario riflettere”.
L’europarlamentare Pina Picierno, una fra le voci più critiche con Schlein, è stata invece diretta: “È stato un regalo enorme a Giorgia Meloni”. Ma la segretaria non si è mossa di un centimetro: “Era giusto così”, ha risposto, che implica un sostanziale “vado avanti così”. Insomma, la temperatura interna è destinata a salire. Quello con i papabili alleati invece resta buono; tutti i leader progressisti hanno sostanzialmente commentato allo stesso modo: guardiamo al bicchiere mezzo pieno e ripartiamo da qua con un ragionamento sui numeri che magari matematicamente regge, ma politicamente si vedrà. C’è poi l’area centrista, che questi referendum li ha sostenuti con pochissima convinzione. Il presidente di Iv Matteo Renzi non ha comunque cambiato idea e l’ambizione a entrare nella coalizione che sfiderà Meloni è rimasta: “Facciamolo insieme sui temi concreti. Si può fare, ma serve meno ideologia e più politica”. Il segretario di Azione Carlo Calenda ha approfittato delle polemiche interne al Pd per lanciare la campagna acquisti: “È tempo che i riformisti di qualsiasi schieramento prendano atto che occorre costruire un’area liberale lontano dal campo largo e dalla destra sovranista”.
Tajani al vertice di Nizza: potete contare sull’Italia
“L’incontro di oggi conferma come positivo l’incontro di alcuni giorni fa fra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emanuel Macron. È il primo atto di una rinnovata e rinforzata amicizia tra Francia e Italia. Abbiamo molte cose in comune da fare”: queste le prime parole del Ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla Promenade des Anglais di Nizza, dopo aver partecipato al Vertice per “Un Mediterraneo connesso” nell’ambito della Terza conferenza ONU per gli Oceani. Tajani ha illustrato i programmi dell’Italia sul tema della connessione: “Penso alla Via del Cotone a corridoio; noi pensiamo di partire da Trieste e loro da Marsiglia, quindi si può avere una sorta di biforcazione per poi ritrovarsi in mezzo al Mediterraneo e andare verso l’India”. Ai presidenti, capi di governo e Ministri seduti al tavolo Tajani ha assicurato che “l’Italia è in prima fila” sul tema delle connessioni del Mediterraneo, ma non solo: “Contate su di noi, contate sull’Italia e sul Governo italiano per un impegno senza sosta per la pace e la crescita”.
Al vertice Tajani ha raccolto grande interesse anche con l’annuncio dell’organizzazione, da parte dell’Italia, di alcuni “grandi eventi” perché “il Mediterraneo è il cuore della nostra politica”: “due sull’acqua, poi i dialoghi del Mediterraneo che si terranno in aprile per invitare tutti gli amici dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Nell’annunciare questo evento si è rivolto al presidente francese Emmanuel Macron che presiedeva il vertice: “Lei, presidente, naturalmente è invitato fin da ora”. Il vertice di Nizza è stato dedicato al tema della connettività, declinata nella dimensione fisica, digitale ed energetica. Sul tema delle connessioni energetiche, l’Italia presenta uno dei sistemi di connessioni energetiche più articolato e diversificato in Europa. Sull’idrogeno, in un’ottica di transizione energetica, l’Italia sta puntando all’adattamento dei gasdotti esistenti per consentire il trasporto di idrogeno anche attraverso il Green European Hydrogen Backbone dal Mediterraneo e dal Nord Africa verso l’Europa. In tema elettrico; l’Italia mira a potenziare le interconnessioni elettriche e aumentare la resilienza energetica del Paese e dei suoi partner, in particolare nel Nord Africa e nel Mediterraneo allargato, facilitando lo sviluppo di impianti di generazione da fonti rinnovabili in loco. L’Italia vanta infatti tra le migliori connessioni elettriche transnazionali d’Europa con Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Montenegro, Grecia e Malta.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11.00 per esaminare il decreto-legge sull’organizzazione e della gestione delle esequie del Santo Padre Francesco e della cerimonia per I ‘inizio del ministero del nuovo Pontefice, la mozione sul rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) in merito al fenomeno della profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia, la Legge di delegazione europea 2024, la mozione in materia di pianificazione delle infrastrutture di trasporto, la ratifica dell’accordo tra Italia e Moldova in materia di sicurezza sociale, la ratifica dell’accordo tra Italia e India sulla cooperazione nel settore della difesa, la ratifica dell’accordo tra Italia ed Egitto sul trasporto internazionale di merci e la ratifica dell’accordo Italia-Repubblica di Costa Rica di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica.
Oggi le Commissioni voteranno per il rinnovo dei componenti e dei rispettivi ruoli. Le votazioni si terranno dalle 14.00 per le Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Affari Esteri, Difesa, Bilancio e Tesoro, Finanze e Cultura. Dalle 15.00 sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche UE.
Per quanto riguarda le attività ordinarie, la Esteri ascolterà i rappresentanti delle associazioni Memorial, Centro per le Libertà Civili e Vjasna sul tema della liberazione delle persone incarcerate o deportate dall’inizio del conflitto russo-ucraino. La Cultura terrà delle audizioni sulla pdl in materia di tutela del diritto d’autore relativo alle fotografie. La Ambiente, assieme alla Trasporti, proseguirà il ciclo di audizioni ed esaminerà il decreto-legge per garantire la continuità nella realizzazione d’infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione d’indifferibili adempimenti connessi al Pnrr. La Trasporti ascolterà Francesco Rizzo sulla proposta di una sua nomina a presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto e Davide Gariglio sulla proposta di una sua nomina a presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per ascoltare le comunicazioni del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone sulla sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda le Commissioni questa settimana saranno tutte impegnate esclusivamente nel rinnovo dei componenti e dei rispettivi ruoli.
I referendum non raggiungono il quorum. Esulta il centrodestra
Niente da fare per i 4 referendum sul lavoro e per quello sulla cittadinanza. L’affluenza si ferma poco oltre il 30% per tutti e cinque i quesiti, 20% sotto il quorum necessario. Esulta il centrodestra che si vede rafforzato dall’esito della prova delle urne; averlo trasformato in un test politico sull’esecutivo Meloni, evidenzia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovan Battista Fazzolari, poco ha giovato all’opposizione: “Il Governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita”. Si attacca, invece, ai numeri il centrosinistra che rivendica, al di là del quorum, di aver portato a votare oltre 14 milioni di elettori, più di quanti, nel 2022, votarono per i partiti di centrodestra portando al Governo Giorgia Meloni. “Ne riparliamo alle politiche”, commenta caustica la segretaria Dem Elly Schlein. “Portate rispetto per oltre 12 milioni che hanno votato sì” ai quesiti sul lavoro, dice Giuseppe Conte aggiungendo: “Noi saremo sempre dalla loro parte”.
E per Avs si tratta di un 30% che rappresenta il “cuore dell’alternativa” al centrodestra. Sotto accusa, poi, sia da parte delle opposizioni che dei Comitati, l’invito al non voto da parte della maggioranza. “Non mettono in discussione la Cgil, in gioco c’è la democrazia del Paese”, accusa Maurizio Landini. “Ha vinto l’astensionismo organizzato ma non ci sentiamo sconfitti”, dice Riccardo Magi, promotore del quinto quesito referendario, perché abbiamo “riportato al centro” un tema importante come la riforma della legge sulla cittadinanza. Ma è proprio su questo quesito, però, che si registra un dato sul quale il centrodestra non manca di andare all’attacco: mentre in tutti i referendum sul lavoro c’è una schiacciante vittoria per il sì (quasi al 90%), sulla cittadinanza un elettore su tre ha scelto il no (Sì 65,5% e No 34,5%). “Invito la sinistra a rifletterci”, osserva il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
“La cittadinanza non si regala”, la considerazione a caldo dal leader della Lega Matteo Salvini. L’assalto dell’opposizione, dice più in generale Antonio Tajani, “è fallito”; il Ministro degli Esteri sottolinea anche l’opportunità di valutare una modifica della legge sul referendum, modifica che, invece, secondo i referendari va fatta nel senso di abolire il quorum. L’esito della consultazione non è esente da ripercussioni sul campo largo: “Se il centrosinistra vuole vincere” l’osservazione di Matteo Renzi “deve costruire un’alternativa al governo Meloni del 2025 e non al governo Renzi del 2015. Facciamolo”. Per Carlo Calenda, invece, il referendum è stato “un autogol”.
Il centrosinistra vince a Taranto, il centrodestra a Matera
Piero Bitetti vince a Taranto e con la città pugliese il centrosinistra, che pure perde Matera, completa il poker delle amministrative dopo le vittorie di Genova, Ravenna e Assisi, ottenute due settimane fa. Bitetti, che al primo turno aveva raccolto il 37%, si afferma al secondo anche grazie all’appoggio esterno del M5S e con il 54% stacca Francesco Tacente, sostenuto dal centrodestra e fermo al 45%. “Oggi la destra ha perso anche a Taranto”, esulta la segretaria del Pd Elly Schlein, cui fa eco il governatore pugliese Michele Emiliano: “Il centrosinistra ha vinto con Taranto, probabilmente l’appuntamento elettorale più importante d’Italia”, “È qui che Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni, dimostreranno che sono capaci di governare l’Italia”. “Siamo pronti a riscattare il futuro di questa terra”, sono le prime parole del neo sindaco Bitetti che festeggia al comitato elettorale quando ancora lo spoglio non è terminato ma i numeri sono tali da renderne certa la vittoria; “Lavoreremo per il bene comune e siamo certi che grazie al contributo di tutti si potrà fare meglio”.
Sul fronte centrodestra interviene il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini per complimentarsi con lo sconfitto Tacente “per la bella e coraggiosa battaglia elettorale”. Salvini conferma che “è e sarà sempre a disposizione della città pugliese anche in veste di vicepremier e Ministro” e ribadisce la sua “concreta attenzione per tutti gli Enti locali”. Le città al ballottaggio erano 13 ma l’attenzione della politica nazionale era puntata su Taranto e sulla poco distante Matera, dove vince il centrodestra con Antonio Nicoletti che batte Roberto Cifarelli con il 51,3%: “È un onore aver vinto e sono grato della fiducia data a me che sono un tecnico”. Il primo turno aveva visto prevalere il candidato di centrosinistra Cifarelli con il 43%, ben sei punti sopra a Nicoletti al 37%. La sconfitta è sonora, tanto che, a spoglio ancora in corso, il segretario regionale del Pd Giovanni Lettieri rassegna le dimissioni.
L’orizzonte del campo largo resiste, ma non senza tensioni nel Pd
La piazza di sabato per Gaza prevale sul flop dei referendum. Il mancato raggiungimento del quorum non sembra pesare troppo sul percorso che Pd, M5S e Avs hanno avviato in vista delle politiche del 2027. Certo, il dato dell’affluenza è stato insufficiente e la sconfitta in una battaglia combattuta tutti insieme in prima linea brucia. Ma la delusione non appare così grande da azzoppare la volontà di continuare a provare l’esperimento unitario. Insomma, per ora l’entusiasmo per i 300 mila portati a Roma al corteo per Gaza si impone sullo sconforto per la sconfitta nei quesiti su lavoro e cittadinanza. Se contraccolpi ci saranno, saranno legati al riacutizzarsi dei maldipancia interni al Pd, che potrebbero distogliere le energie della segretaria Elly Schlein, sempre “testardamente” impegnata nella creazione di un’alleanza. A urne appena chiuse, i riformisti del Pd le hanno subito fatto capire che intendono farle pesare il fatto di aver coinvolto il partito in un’impresa che loro ritenevano sbagliata e che è stata persa. Anche per il presidente Pd Stefano Bonaccini, leader della minoranza interna, “quando oltre due terzi degli italiani non rispondono è necessario riflettere”.
L’europarlamentare Pina Picierno, una fra le voci più critiche con Schlein, è stata invece diretta: “È stato un regalo enorme a Giorgia Meloni”. Ma la segretaria non si è mossa di un centimetro: “Era giusto così”, ha risposto, che implica un sostanziale “vado avanti così”. Insomma, la temperatura interna è destinata a salire. Quello con i papabili alleati invece resta buono; tutti i leader progressisti hanno sostanzialmente commentato allo stesso modo: guardiamo al bicchiere mezzo pieno e ripartiamo da qua con un ragionamento sui numeri che magari matematicamente regge, ma politicamente si vedrà. C’è poi l’area centrista, che questi referendum li ha sostenuti con pochissima convinzione. Il presidente di Iv Matteo Renzi non ha comunque cambiato idea e l’ambizione a entrare nella coalizione che sfiderà Meloni è rimasta: “Facciamolo insieme sui temi concreti. Si può fare, ma serve meno ideologia e più politica”. Il segretario di Azione Carlo Calenda ha approfittato delle polemiche interne al Pd per lanciare la campagna acquisti: “È tempo che i riformisti di qualsiasi schieramento prendano atto che occorre costruire un’area liberale lontano dal campo largo e dalla destra sovranista”.
Tajani al vertice di Nizza: potete contare sull’Italia
“L’incontro di oggi conferma come positivo l’incontro di alcuni giorni fa fra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emanuel Macron. È il primo atto di una rinnovata e rinforzata amicizia tra Francia e Italia. Abbiamo molte cose in comune da fare”: queste le prime parole del Ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla Promenade des Anglais di Nizza, dopo aver partecipato al Vertice per “Un Mediterraneo connesso” nell’ambito della Terza conferenza ONU per gli Oceani. Tajani ha illustrato i programmi dell’Italia sul tema della connessione: “Penso alla Via del Cotone a corridoio; noi pensiamo di partire da Trieste e loro da Marsiglia, quindi si può avere una sorta di biforcazione per poi ritrovarsi in mezzo al Mediterraneo e andare verso l’India”. Ai presidenti, capi di governo e Ministri seduti al tavolo Tajani ha assicurato che “l’Italia è in prima fila” sul tema delle connessioni del Mediterraneo, ma non solo: “Contate su di noi, contate sull’Italia e sul Governo italiano per un impegno senza sosta per la pace e la crescita”.
Al vertice Tajani ha raccolto grande interesse anche con l’annuncio dell’organizzazione, da parte dell’Italia, di alcuni “grandi eventi” perché “il Mediterraneo è il cuore della nostra politica”: “due sull’acqua, poi i dialoghi del Mediterraneo che si terranno in aprile per invitare tutti gli amici dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Nell’annunciare questo evento si è rivolto al presidente francese Emmanuel Macron che presiedeva il vertice: “Lei, presidente, naturalmente è invitato fin da ora”. Il vertice di Nizza è stato dedicato al tema della connettività, declinata nella dimensione fisica, digitale ed energetica. Sul tema delle connessioni energetiche, l’Italia presenta uno dei sistemi di connessioni energetiche più articolato e diversificato in Europa. Sull’idrogeno, in un’ottica di transizione energetica, l’Italia sta puntando all’adattamento dei gasdotti esistenti per consentire il trasporto di idrogeno anche attraverso il Green European Hydrogen Backbone dal Mediterraneo e dal Nord Africa verso l’Europa. In tema elettrico; l’Italia mira a potenziare le interconnessioni elettriche e aumentare la resilienza energetica del Paese e dei suoi partner, in particolare nel Nord Africa e nel Mediterraneo allargato, facilitando lo sviluppo di impianti di generazione da fonti rinnovabili in loco. L’Italia vanta infatti tra le migliori connessioni elettriche transnazionali d’Europa con Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Montenegro, Grecia e Malta.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11.00 per esaminare il decreto-legge sull’organizzazione e della gestione delle esequie del Santo Padre Francesco e della cerimonia per I ‘inizio del ministero del nuovo Pontefice, la mozione sul rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) in merito al fenomeno della profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia, la Legge di delegazione europea 2024, la mozione in materia di pianificazione delle infrastrutture di trasporto, la ratifica dell’accordo tra Italia e Moldova in materia di sicurezza sociale, la ratifica dell’accordo tra Italia e India sulla cooperazione nel settore della difesa, la ratifica dell’accordo tra Italia ed Egitto sul trasporto internazionale di merci e la ratifica dell’accordo Italia-Repubblica di Costa Rica di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica.
Oggi le Commissioni voteranno per il rinnovo dei componenti e dei rispettivi ruoli. Le votazioni si terranno dalle 14.00 per le Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Affari Esteri, Difesa, Bilancio e Tesoro, Finanze e Cultura. Dalle 15.00 sarà la volta delle Commissioni Ambiente, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Agricoltura e Politiche UE.
Per quanto riguarda le attività ordinarie, la Esteri ascolterà i rappresentanti delle associazioni Memorial, Centro per le Libertà Civili e Vjasna sul tema della liberazione delle persone incarcerate o deportate dall’inizio del conflitto russo-ucraino. La Cultura terrà delle audizioni sulla pdl in materia di tutela del diritto d’autore relativo alle fotografie. La Ambiente, assieme alla Trasporti, proseguirà il ciclo di audizioni ed esaminerà il decreto-legge per garantire la continuità nella realizzazione d’infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione d’indifferibili adempimenti connessi al Pnrr. La Trasporti ascolterà Francesco Rizzo sulla proposta di una sua nomina a presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto e Davide Gariglio sulla proposta di una sua nomina a presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per ascoltare le comunicazioni del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone sulla sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda le Commissioni questa settimana saranno tutte impegnate esclusivamente nel rinnovo dei componenti e dei rispettivi ruoli.