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La disputa sulla rete. Starace (Enel) ‘No ad accrocchi societari’. Lo ‘Stop&Go’

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L’ipotesi della nascita di una ‘società delle reti’ e quindi di una fusione Tim-Open Fiber ha tenuto banco anche al Forum Ambrosetti 2017. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se ci fossero piani per acquisire la rete Telecom Francesco Starace, ad di Enel, ha risposto: “Non ci interessa parlare della rete Telecom, è fuori luogo”. Starace ha poi precisato: “Tutte le altre combinazioni di accrocchi societari più o meno complicati non ci interessano”.

Invece ha preferito il ‘no comment’ Franco Bassanini, presidente di Open Fiber: “Non commento notizie a mercati aperti che riguardano società quotate come Telecom o come il mio azionista”. Open Fiber, ricordiamo, è la società deputata a cablare il territorio nazionale, partecipata al 50% da Cassa depositi e prestiti e al 50% da Enel.

E proprio sulla cablatura del territorio nazionale, attraverso la banda ultralarga, Starace ha voluto concentrare la restante parte della sua dichiarazione: “Il team di Open Fiber è al lavoro su 80 nuove città da cablare, lavori che partiranno da questo mese”. Queste città sono parte delle 271 già previste dal piano. “Noi siamo molto occupati a cablare l’Italia, è la nostra missione e lo stiamo facendo benee non esiste il tema di un cambio al vertice di Open Fiber”, ha concluso l’ad di Enel.

Lo scorporo delle rete Tim?

Il tema dello scorporo della rete Tim è entrato ufficialmente in campagna elettorale con le dichiarazioni del segretario del Pd Matteo Renzi. Lo scorporo della rete di Telecom Italia è “un’idea che hanno in tanti da tempo, non si è potuta realizzare, è una delle strade su cui si può ragionare e discutere”, aveva detto Renzi il 4 agosto scorso, per il quale è “fondamentale un grande progetto industriale per il nostro Paese per i prossimi 10 anni. Quali sono i punti su cui intendiamo investire? Abbiamo davanti sei mesi di campagna elettorale, discutiamo di un grande piano industriale per il Paese“.

L’interesse della politica per il tema, che ciclicamente torna all’onore delle cronache, è stato evidenziato anche dal ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan, che dopo l’apertura dell’istruttoria del Governo sulla governance di Vivendi in Tim per l’eventuale ricorso alla golden power, ha allargato il tiro al ruolo strategico delle reti di telecomunicazioni per il Paese.

Anche Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, è intervenuto sull’argomento, a luglio ha detto: “in questo momento non mi pare che sia in agenda la creazione di una Società delle reti”, ma aveva aggiunto: “Io penso che concentrare gli investimenti su un’unica infrastruttura sarebbe una cosa buona e giusta. Ma dipende dalla volontà delle parti e in questo momento non ho nessuna manifestazione in questo senso quindi è un ragionamento che rimane puramente teorico”.

E con le parole di oggi di Starace la ‘telenovela’ sulla disputa della rete subisce un altro ‘Stop’. Attendiamo il prossimo ‘Go’.

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