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La Commissione Europea stabilisce la rotta per il decennio digitale. I 4 Punti

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La CE ha presentato una visione, obiettivi e azioni chiare per una trasformazione digitale dell'Europa, il cui traguardo è stato stabilito entro il 2030, per presentare una “bussola digitale” completa che illustrasse le ambizioni dell'UE per il decennio digitale. Ecco i 4 punti Cardinali.

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La Commissione Europea ha presentato una visione, obiettivi e azioni chiare per una trasformazione digitale dell’Europa, il cui traguardo è stato stabilito entro il 2030, aderendo così in modo concreto all’invito formulato dal Consiglio Europeo nell’ottobre 2020, per presentare una “bussola digitale” completa che illustrasse le ambizioni dell’UE per il decennio digitale.

E allora, come sarà il DigitalEU nel 2030?

Si tratterà di un viaggio da affrontare, con tutti gli strumenti già disponibili nel digital single market, per navigare nella transizione digitale, coerentemente con la strategia digitale già presentata dalla Commissione Europea nel febbraio 2020.

La transizione condurrà ad una economia climaticamente neutra, circolare e resiliente.

Drivers imprescindibili, invero già precedentemente dichiarati nell’azione regolatoria, saranno la sovranità tecnologica e leadership digitale nel contesto di un mercato unico digitale sempre più interconnesso e data driven.

Del resto, le tecnologie digitali sono state e saranno un propulsore della transizione digitale e costituiranno un fattore chiave per lo sviluppo di una società e un’economia sostenibili secondo il modello People-Planet-Prosperity.

Verso il futuro

Verso tale prospettiva tenderanno le politiche digitali europee per consentire alle persone e alle imprese di cogliere un futuro digitale antropocentrico, sostenibile e più prospero, che includa la mitigazione delle vulnerabilità e delle dipendenze tecnologiche, nonché un’accelerazione degli investimenti per accrescere l’influenza globale dell’Europa.

Già nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2020, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva chiesto all’Europa di dimostrare una maggiore leadership digitale con una visione comune per il 2030, basata su obiettivi e principi chiari come la connessione globale e il rispetto del diritto alla privacy e alla libertà di espressione.

Ed oggi la rotta tracciata è chiara e può anche contare su un budget senza precedenti anche nell’ambito della cooperazione tra gli Stati membri.

Ed infatti, per ogni piano nazionale è stato fissato un obiettivo di spesa digitale del 20%, che accompagna la componente digitale del bilancio europeo 2021-2027.

Bussola digitale: i 4 Punti Cardinali

Quattro i punti cardinali della bussola digitale, connotati nell’ambito di un programma strategico che verrà negoziato con il Parlamento europeo ed il Consiglio, che si caratterizzerà per una solida struttura di governance comune con gli Stati membri, basata su un sistema di monitoraggio e reportistica annuale:

1) Cittadini con competenze digitali e professionisti digitali altamente qualificati; entro il 2030, almeno l’80% di tutti gli adulti dovrebbe disporre di competenze digitali di base e dovrebbero esserci 20 milioni di specialisti ICT impiegati nell’UE, mentre più donne dovrebbero intraprendere tali lavori;

2) Infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; entro il 2030, tutte le famiglie dell’UE dovrebbero disporre di connettività gigabit e tutte le aree popolate dovrebbero essere coperte dal 5G; la produzione di semiconduttori all’avanguardia e sostenibili in Europa dovrebbe essere il 20% della produzione mondiale; 10.000 nodi perimetrali altamente sicuri dal punto di vista climatico dovrebbero essere distribuiti nell’UE; e l’Europa dovrebbe avere il suo primo computer quantistico;

3) Trasformazione digitale delle imprese; entro il 2030, tre aziende su quattro dovrebbero utilizzare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale; più del 90% delle PMI dovrebbe raggiungere almeno il livello base di intensità digitale; e il numero di aziende innovative dell’UE che hanno raggiunto la valutazione di almeno un miliardo di dollari (cosiddette “unicorni”) dovrebbe raddoppiare;

4) Digitalizzazione dei servizi pubblici; entro il 2030, tutti i principali servizi pubblici dovrebbero essere disponibili online; tutti i cittadini avranno accesso alla propria cartella clinica elettronica; e l’80% dei cittadini dovrebbe utilizzare una soluzione di electronic identification (eID).

Conclusioni

La combinazione degli investimenti interni dell’UE con i notevoli finanziamenti disponibili nell’ambito dei nuovi strumenti di cooperazione esterna consentiranno all’Europa di collaborare con i partners di tutto il mondo per raggiungere obiettivi globali comuni.

A tal proposito, la Commissione ha anche proposto di istituire un nuovo Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-USA evidenziando l’importanza di investire in una migliore connessione con i partner esterni dell’UE.

Articolo di Davide Maniscalcoavvocato – esperto in diritto societario e commerciale, componente del D&L NET