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La Cina punta alla leadership globale nel settore energetico guidato dall’AI entro il 2030

La Cina sta delineando una strategia ambiziosa per imporsi come leader globale nell’applicazione dell’AI al settore energetico entro il 2030.

Il piano, guidato dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma (NDRC) in collaborazione con l’Amministrazione Nazionale dell’Energia, prevede l’introduzione di almeno cinque modelli di AI specificamente progettati per l’industria dell’energia, con una roadmap che fissa al 2027 la scadenza per l’implementazione di un quadro operativo avanzato.

L’obiettivo è integrare profondamente l’AI nelle reti elettriche e nelle industrie di carbone, petrolio e gas, potenziando l’interazione tra capacità computazionale e distribuzione elettrica.

Tra i punti salienti, il documento ufficiale individua più di dieci progetti pilota replicabili e competitivi e cento scenari applicativi. Le aree d’intervento includono la previsione della domanda energetica, la diagnostica intelligente delle reti, la manutenzione predittiva e l’ottimizzazione dei combustibili nelle centrali termiche.

In aggiunta, l’AI sarà applicata a settori come l’idroelettrico in regioni montane, la sicurezza nucleare e la previsione meteorologica avanzata.

Pilastri del piano includono lo sviluppo di piattaforme di ricerca, la formazione di esperti con competenze combinate in AI ed energia, e la costruzione di un sistema di finanziamento per sostenere l’innovazione.

Tutto ciò rientra nella più ampia iniziativa nazionale “AI Plus”, volta a diffondere l’uso dell’AI in manifattura e servizi. La Cina intende così consolidare un modello d’innovazione su misura, basato sulle proprie condizioni interne, per stimolare crescita e competitività tecnologica.

Come l’AI sta aiutando un medico a curare il cancro

Nel Regno Unito, il dottor Raj Jena, oncologo presso l’ospedale Addenbrooke’s e primo professore clinico britannico di AI in oncologia radioterapica, sta sfruttando le potenzialità dell’AI per migliorare l’efficacia e la rapidità delle cure contro il cancro.

In collaborazione con Microsoft, ha sviluppato Osairis, un software che riduce drasticamente i tempi necessari per la pianificazione dei trattamenti radioterapici, passando da due ore a pochi minuti.

Tale innovazione si è dimostrata particolarmente efficace nei casi di tumori alla prostata e nella zona testa-collo, consentendo di abbreviare sensibilmente i cicli di trattamento.

Il programma, addestrato su migliaia di casi clinici, viene ora adottato anche da altre strutture sanitarie. Tuttavia, sebbene Osairis migliori l’efficienza, non risolve da solo i problemi strutturali del sistema sanitario britannico, come i ritardi nelle terapie radianti e la carenza di personale, con un deficit del 15% di oncologi clinici.

Jena sottolinea come l’AI non sostituisca il capitale umano, ma lo ottimizzi, liberando tempo utile per l’interazione diretta con i pazienti.

Accanto a Osairis, il team sta lavorando su nuove soluzioni per altri tipi di tumori e ha avviato la piattaforma Apollo, co-finanziata da Cancer Research UK.

Questo strumento favorisce il dialogo tra ricercatori e medici clinici, permettendo la valutazione preliminare delle nuove idee AI prima della loro eventuale integrazione ospedaliera.

Le tecnologie sono monitorate attraverso una piattaforma interna di deployment, ma Jena evidenzia che i costi e l’impegno richiesti per validare e mantenere questi sistemi potrebbero scoraggiare strutture più piccole.

Nonostante le sfide, la convinzione dell’oncologo è chiara: l’AI non è più un’ipotesi futuristica, ma una componente concreta del presente nella medicina ospedaliera.

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