Le operazioni

La Cina difende il copyright per salvare l’economia dei Giochi olimpici di Pechino 2022. Rimossi 8 milioni di link pirata

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Nuova campagna a tutela dei diritti di proprietà intellettuale, anche in vista del Giochi olimpici invernali di Pechino. Chiusure e sequestri di siti web, link, piattaforme, applicazioni e servizi mobili che sfruttavano senza autorizzazione materiale audiovideo protetto da copyright.

In tutta la Cina è in corso la diciassettesima campagna nazionale contro la violazione del copyright. Un’azione su larga scala, che vede coinvolti diversi attori sul cyberspazio e che ha come obiettivo primario il rispetto e la tutela della proprietà intellettuale, soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022.

La National Copyright Administration of China (NCAC), in collaborazione con diversi dipartimenti centrali, ha avviato una vera e propria caccia ai gruppi criminali che fanno profitti violando le leggi sul diritto d’autore e relative alla proprietà intellettuale nel suo complesso.

In una conferenza stampa per i Giochi olimpici, che si è svolta a Pechino, Shen Changyu, capo della China National Intellectual Property Administration (CNIPA), ha dichiarato che la grande manifestazione sportiva del prossimo anno rappresenta un’occasione imperdibile per l’economia del Paese, ma purtroppo anche per i pirati del copyright.

Le azioni da compiere sono tante, si va dalla protezione dei nomi di dominio e dei simboli legati alle Olimpiadi, fino all’oscuramento, il sequestro e l’eliminazione di piattaforme, siti web, app e servizi che violano sistematicamente i diritti connessi alla proprietà intellettuale.

Secondo i dati forniti dalla NCAC e riportati dall’Ansa, sono stati indagati 445 casi di violazione del copyright in rete, con la chiusura di 245 tra siti web e applicazioni mobili che trasmettevano contenuti audiovisivi pirata.

Sono stati inoltre rimossi da internet 8,5 milioni di link pirata, legati soprattutto a servizi di video brevi, di cui più di 80 mila riferibili alle Olimpiadi invernali di Pechino.

Per bevi video le autorità cinesi intendono contenuti audiovisivi che utilizzano materiale non autorizzato estrapolato da altri film o servizi televisivi, con tema musicale, sportivo, multimediale o di altri settori molto popolari tra li pubblico.