L’amministrazione Trump avrebbe chiesto ai vertici della NASA di preparare piani per chiudere almeno due delle più importanti missioni satellitari federali dedicate allo studio del clima, in particolare al monitaraggio delle emissioni di CO2. A confermarlo sono fonti interne dell’Agenzia governativa riprese dal quotidiano NPR, che parlano di un’operazione condotta in fretta e furia.
Non si tratta di missioni qualunque. Gli Orbiting Carbon Observatories (OCO) sono gli unici strumenti federali progettati su misura per monitorare l’anidride carbonica e mappare la salute delle piante a livello globale, dati cruciali non solo per la comunità scientifica, ma anche per agricoltori, governi e persino compagnie petrolifere e del gas.
Le apparecchiature attualmente in orbita sono all’avanguardia e pienamente efficienti, in grado di funzionare ancora per anni. Tra l’altro, una revisione ufficiale della NASA risalente al 2023, aveva certificato che «i dati sono di qualità eccezionalmente alta» raccomandando di proseguire la missione per almeno un altro triennio.
Eppure, secondo David Crisp, lo scienziato NASA che ha progettato gli strumenti e guidato le missioni fino al 2022, il personale è già al lavoro sui cosiddetti “piani di Fase F”, documenti che delineano le opzioni per la chiusura.
Una questione che arriva fino al Congresso USA
Le missioni OCO hanno finanziamenti garantiti fino al 30 settembre 2025, ma il futuro ora sembra incerto. Le bozze di bilancio per il 2026 mantengono invariati i fondi alla NASA, senza però specificare se questi progetti saranno tutelati. Come raccontanto in un recente articolo, l’Agenzia sta iniziando un passaggio di consegne verso le aziende private, un cambio di paradigma radicale che solleva non pochi dubbi.
Non tutti, però, sono disposti ad accettarlo in silenzio. Un gruppo di deputati democratici ha inviato una lettera all’amministratore ad interim della NASA, Sean Duffy, accusando la Casa Bianca di “oltrepassare i limiti” e intimando all’agenzia di non interrompere missioni già finanziate. Nel testo, accusano in particolare l’Ufficio per la Gestione e il Bilancio (OMB) e il suo direttore, Russ Vought, per la sospensione di fondi già stanziati dal Congresso.
Dati che hanno cambiato la scienza del clima
Oltretutto i dati degli OCO raccontano storie che hanno ripercussioni geopolitiche e di sicurezza nazionale. Grazie a questi satelliti, la comunità scientifica ha rivisto concetti dati per certi fino a pochi decenni fa. “Chiudere queste missioni ora sarebbe un errore strategico enorme” afferma Anna Michalak, ricercatrice di Stanford.
Il paradosso economico
Spegnere queste missioni costerebbe, paradossalmente, più di mantenerle. I due satelliti sono costati circa 750 milioni di dollari tra progettazione e lancio, mentre mantenerli operativi richiede appena 15 milioni l’anno. Tuttavia il conto alla rovescia è iniziato. Se non arriveranno fondi o soluzioni alternative, entro il 1° ottobre il cielo perderà due degli occhi più preziosi nella lotta contro la crisi climatica.