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La Buona Scuola, svolta open data e 100 milioni l’anno per innovazione didattica

Stefania Giannini

La riforma della scuola approderà lunedì in Parlamento e il Premier Matteo Renzi chiede che “faccia il più presto possibile” ad approvare il testo licenziato ieri dal Consiglio dei Ministri.

Il disegno di legge, presentato dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, è ormai noto a tutti con il nome di ‘La Buona Scuola’ (Slides).

Gli obiettivi sono quelli di dare agli istituti scolastici maggiore autonomia, puntando tutto su formazione degli studenti e riordino delle nomine del corpo docente.

Tra le novità che riguardano il digitale, troviamo la svolta open data e poi la l’istituzione di un fondo, a regime, di 100 milioni all’anno a partire dal 2016 – 90 milioni vengono stanziati subito – per l’innovazione didattica e la creazione di laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, per orientare i giovani al lavoro e da utilizzare come strumento di contrasto alla dispersione.

Ma non solo, c’è anche un decreto ad hoc per la costruzione di istituti altamente innovativi dal punto di vista architettonico, didattico ed energetico. La selezione partirà con un avviso pubblico, le proposte saranno valutate da una commissione di esperti alla quale contribuirà anche l’unità attivata a Palazzo Chigi.

Per i fondi sarà usata una parte dei 300 milioni dell’Inail già destinati all’edilizia scolastica.

La svolta open data

Per garantire totale trasparenza, il disegno di legge prevede che i curricula debbano essere pubblici e che i bilanci delle scuole siano disponibili su internet.

Tutte le informazioni pubbliche del sistema istruzione, dai curricula dei professori ai bilanci dei singoli istituti, saranno pubblicati su un portale gestito dal Miur che parte con una dote triennale di 1 milione.

Il Ministero dovrà garantire l’accesso e la riutilizzabilità dei dati.

Trasparenti anche le informazioni del Sistema nazionale di valutazione, l’anagrafe edilizia, i provvedimenti di incarico, l’offerta formativa, così come i piani di progresso tecnologico.

Sempre sul web sarà disponibile pure il percorso formativo degli studenti.

Personalità giuridica alle scuole

Gli istituti, inoltre, come ha detto ieri Renzi in conferenza stampa, “avranno personalità giuridica” perché, come lui stesso ha spiegato, “sono il cuore e il motore del territorio, ma ogni singola scuola ha esigenze diverse”.

Ruolo centrale anche per i presidi che agiranno in autonomia nella scelta degli insegnanti dall’albo e saranno dei “leader educativi del territorio”.

Si introduce la carta del prof con 500 euro per spese culturali e si prevede un bonus delle eccellenze per valorizzare i docenti di 200 milioni di euro all’anno.

Il disegno di legge prevede il potenziamento delle competenze linguistiche: in particolare l’italiano per gli studenti stranieri e l’inglese per tutti.

“Fin da elementari bisogna parlare un inglese perfetto, non come il mio”, ha detto con ironia il Premier.

Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Nella Buona Scuola viene dato più spazio all’educazione ai corretti stili di vita e si guarda al futuro attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali per rispondere alle esigenze degli studenti.

Verranno inoltre assunti 100 mila precari e poi si procederà solo per concorsi. “C’è la necessità – ha detto Renzi – di sanare una clamorosa ferita di venti anni di promesse nei confronti del corpo docente”.

 “Abbiamo una generazione di insegnanti precari – ha concluso il Premier – che incarna la scarsa attenzione della politica nei confronti di chi dovrebbe avere prestigio sociale per il ruolo che va a ricoprire”.

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