Il trend

La blockchain crescerà del 50% nel settore energetico entro il 2025

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La tecnologia impiegata nel mercato energy e dalle utilities potrebbe raggiungere un valore globale superiore ai 3 miliardi di dollari. Il suo utilizzo maggiore si registrerà nell’estrazione/distribuzione di gas e petrolio e negli impianti solari ed eolici.

L’utilizzo della tecnologia blockchain potrebbe a livello mondiale registrare un notevole incremento nei prossimi anni nel settore energetico. È quanto si legge nel nuovo studio Global Market Insights, secondo cui, tra il 2019 ed il 2025, si avrà in aumento del suo impiego fino al 50%, per un mercato che potrebbe raggiungere i 3 miliardi di dollari.

Diversi i fattori che favoriranno la sua integrazione nel mercato energy, tra cui la mobilità elettrica e l’elettrificazione in generale, le app collegate alle smart grid e agli smart meter, la necessità da un lato di maggiori livelli di efficienza energetica e di interoperabilità, dall’altro di tutela della privacy e di sicurezza informatica.

A partire dal 2017, inoltre, sono oltre 140 le startup impegnate nello sviluppo di soluzioni blockchain per l’area energy e per le utilities, secondo il Report, con 70 progetti oggi in corso d’opera in tutto il mondo.

I segmenti dei combustibili fossili (petrolio e gas naturale) e delle fonti rinnovabili sono quelli più interessati dall’utilizzo di tale tecnologia.

Per quanto riguarda il gas, si può immaginare una rete globale di pozzi di estrazione, con tanto di gasdotti, raffinerie, stoccaggi, impianti di liquefazione, navi metaniere, impianti di rigassificazione, reti di distribuzione e singoli utenti, che potranno interagire direttamente attraverso scambi di compravendita sicuri, trasparenti e senza necessità di intermediari.

Stesso discorso per i combustibili liquidi, con una rete che collegherà fra di loro pozzi petroliferi, oleodotti e petroliere, raffinerie, catene di distribuzione e di vendita al dettaglio. Fino al distributore sotto casa.

Ma l’applicazione più rivoluzionaria per le blockchain potrebbe essere proprio nel mercato elettrico e delle fonti energetiche rinnovabili.

Tale mercato, infatti, è per sua natura molto più distribuito e lo sarà sempre di più con la crescita del fotovoltaico domestico. Basti pensare ad una rete integrata a livello mondiale, in cui grandi e piccoli impianti di pannelli fotovoltaici, pale eoliche, concentratori solari termici, sistemi di accumulo e stoccaggio dell’elettricità, utenze industriali e domiciliari, rappresenteranno milioni di nodi interconnessi da cavi di tutte le dimensioni che potranno interagire direttamente, comprare e vendere elettricità attraverso scambi intrinsecamente sicuri.

L’anno passato, la Commissione europea ha attivato l’Osservatorio ed il Forum blockchain proprio per incoraggiare l’impiego della tecnologia in diversi settori strategici, tra cui quello energetico, della Pubblica Amministrazione, della sanità, della finanza e delle banche, del commercio.

Secondo un recente studio Markets and Markets, la tecnologia blockchain potrebbe raggiungere un valore di mercato a livello mondiale pari a 23,3 miliardi di dollari entro il 2023 (1,2 miliardi circa nel 2018), con un tasso annuo di crescita composto superiore all’80%.