La banda larga

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Il futuro dell'Italia digitale

La banda largaDi Maurizio Matteo Dècina

Castelvecchi editore

Pubblicato: 11 giugno 2015

Pagine: 140

ISBN: 9788869441233

Prezzo: € 14,50

«Se nel futuro prossimo non ci saranno delle regole precise potremmo assistere a una rapida e brutale degenerazione del web, anche per la quantità di informazioni e applicazioni inutili che inquinano in tutti i sensi la vita umana. Il concetto stesso di democrazia è messo in pericolo da tutti quegli operatori che agiscono indisturbati sotto la tutela di quei poteri che utilizzano la rete per scopi quali spionaggio, controllo delle informazioni o riciclaggio di denaro. Non bisogna infatti mai scordare che il web è stato inventato per scopi militari, e in quanto tale dovrebbe essere sempre monitorato dagli Stati sovrani»

L’Italia è agli ultimi posti in Europa per penetrazione di banda larga, digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e sviluppo di applicazioni a supporto dei settori chiave dell’economia, tra le ultimissime posizioni nel mondo per qualità di banda.

La Banca Mondiale ha rilevato una stretta relazione tra crescita del Pil e diffusione di infrastrutture in fibra ottica. Cosa si nasconde dietro a questa situazione che ostacola l’innovazione e la crescita? In questo saggio vengono ricostruite le tappe fondamentali dell’evoluzione del settore dagli anni Novanta ad oggi, con particolare attenzione alla vicenda Telecom Italia, fino all’attuale ordine del giorno del Governo con il possibile ritorno dell’infrastruttura sotto il controllo dello Stato.

I pericoli futuri della rete sono però dietro l’angolo: libertà vigilata, disoccupazione tecnologica e cybervalute.

Maurizio Matteo Dècina, è laureato in Scienza delle Finanze con una tesi sulle fibre ottiche, negli anni Novanta partecipa all’epopea della New Economy come analista finanziario della Ernst & Young Consultant. Collabora alla Cattedra di Economia Politica della Sapienza creando il sito economiapolitica.it. Negli anni 2000 vive le altalenanti vicende di Telecom Italia nella partecipata spagnola Auna. È stato anche vicepresidente dei piccoli azionisti di Telecom Italia. Attualmente è libero professionista nel campo delle analisi finanziarie e macroeconomiche.