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Knowledge Management: l’Intelligenza Artificiale è il presente

Ognuno di noi – prima o poi – si ritrova a dover affrontare un problema: non riuscire a trovare un’informazione o un documento di cui ha disperatamente bisogno all’interno dei sistemi aziendali.

Perché qualsiasi realtà “vive di informazioni (brevetti, documenti, contratti, etc.), e non sempre queste sono facilmente raggiungibili: anzi, si può dire che il tempo utilizzato a cercarle sia una vera e propria voce di spesa per le aziende.

Il valore delle informazioni è indiscutibile, ma quando queste non si trovano non servono a nulla e non valgono nulla. Inoltre spesso la conoscenza aziendale non è formalizzata, ma risiede nelle menti dei dipendenti. Le informazioni fatte a persona sono molto più difficili da recuperare, e valgono di meno nelle dinamiche aziendali.

Il problema è che non sempre viene riconosciuto il reale valore delle informazioni: queste sono esperienze, e senza una messa in comune delle stesse, gli errori vengono ripetuti e le best practice non vengono fatte circolare.

L’obiettivo che ogni azienda si dovrebbe porre è trovare un sistema, e una dinamica aziendale interna, che permetta di recuperare e valorizzare le informazioni disponibili. In poche parole trovare un sistema di Knowledge Management (“gestione della conoscenza”) che permetta di gestire e governare le informazioni, dalla loro creazione alla diffusione, dalla conservazione alla condivisione.

Il valore dell’Intelligenza Artificiale applicata al Knowledge Management

Per ovvie ragioni, dato che viviamo in una società digitalizzata, una parte della soluzione a questo problema è dato dall’adozione di una piattaforma per la gestione della documentazione interna. Ne esistono di tutti i tipi: semplici, complesse, statiche o dinamiche, ma oggi è l’Intelligenza Artificiale che permette di riconoscere una piattaforma che realmente porta valore. 

L’Intelligenza Artificiale ha il potere di cambiare il nostro approccio al lavoro, grazie alla sua capacità di rendere veloci e semplici i compiti più ripetitivi come – per esempio – la ricerca di informazioni.

Grazie al Natural Language Processing (NLP) e all’Image and Video Recognition, l’IA può “spulciare” migliaia di documenti, immagini e video per trovare proprio quello che stiamo cercando. Il tutto secondo la tassonomia che l’azienda decide di applicare. Vediamo un esempio di ciò nel campo dei brevetti.

Vanguard – la soluzione di Knowledge Management di SAES Getters sviluppata sul motore Bleen di Myti

Sviluppata sulla soluzione di Enterprise Search Engine di Myti, Bleen, Vanguard permette di monitorare, in un unico punto di accesso, la letteratura scientifica, brevettuale e proprietaria di SAES Getters S.p.A, società  quotata sul segmento STAR e pioniera nello sviluppo della tecnologia getter e leader mondiale in una molteplicità di applicazioni scientifiche e industriali.

Proteggere e stimolare la conoscenza industriale è un’esigenza fondamentale per qualsiasi impresa votata all’innovazione e lo è ancor di più per una realtà come SAES Getters. La sfida che si è trovata ad affrontare è stata bilanciare la necessità di proteggere il proprio know-how, ampliare la platea di accesso ai brevetti rispettando criteri di sicurezza, confidenzialità, compartimentazione, e nel contempo confrontarsi continuamente a livello globale per individuare nuove tecnologie, mercati, concorrenti.

Per raggiungere questi obiettivi, SAES Getters ha iniziato alcuni mesi a collaborare con la digital project company bresciana Myti, società del gruppo Neosperience, con l’obiettivo di mettere a fattor comune le proprie competenze e creare un’applicazione in grado di identificare non solo eventuali rischi di contenzioso dati da sovrapposizioni brevettuali, ma anche sinergie o complementarietà, ad esempio individuando dalla letteratura scientifica i centri di eccellenza con cui avviare collaborazioni.

Avvalendosi di motori di calcolo cognitivo, sviluppati grazie alla partnership tra Myti e l’Università degli Studi di Brescia, Vanguard è in grado di imparare i prodotti e le tecnologie di SAES Getters (i dati delle schede tecniche, i nomi dei prodotti, i dettagli dei brevetti) con una tassonomia predeterminata dall’azienda stessa.

La soluzione inoltre legge i testi presenti sul web e riconosce le immagini (grazie ad algoritmi di computer vision) e i video, ovvero porta avanti una vera e propria attività di crawling sui portali pubblici. Vanguard trova le informazioni ricercate, le categorizza sulla base della tassonomia predeterminata ed espone i risultati all’utente, che così ha sempre sotto controllo cosa accade nel mondo sui temi che ruotano attorno alla proprietà intellettuale.

Vanguard è sia un’applicazione per supportare attività e processi dell’ufficio IP, sia uno strumento che permette – a chi si occupa quotidianamente di innovazione – di avere a disposizione un accesso tempestivo e l’orientamento nella reportistica storica dell’azienda, oltre che la possibilità di fare scouting di realtà con cui SAES ha o desidera avere delle sinergie di natura tecnica o commerciale. In sintesi uno strumento potente, ma dall’uso intuitivo e di facile apprendimento.

L’Intelligenza Artificiale applicata al Knowledge Management ha quindi la capacità di rivoluzionare le modalità con cui cerchiamo e utilizziamo le informazioni all’interno dell’azienda.

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