Finestra sul mondo

Jair Bolsonaro accoltellato durante un comizio, Asse Sanchez-Podemos in Spagna, La Lega fa marcia indietro sui vaccini

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Brasile, il candidato favorito alle presidenziali accoltellato durante un comizio

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il favorito alla corsa per le presidenziali del Brasile, Jair Bolsonaro, e’ stato accoltellato durante un comizio nella citta’ di Juiz de Fora, nello Stato di Minas Gerais. L’ex capitano dell’esercito “e’ stato aggredito con una coltellata sferrata all’addome. Grazie a Dio, era superficiale e ora sta bene”, ha fatto sapere su Twitter il figlio del controverso rappresentante dell’estrema destra carioca. La notizia e’ oggi su tutti i giornali spagnoli che riportano una dichiarazione della polizia locale secondo cui l’attentatore sarebbe stato arrestato sebbene non siano state fornite le sue generalita’. Bolsonaro e’ stato ferito mentre veniva portato tra le braccia dai suoi compagni di partito come testimoniano numerosi video caricati su Youtube che mostrano il momento in cui un uomo si avvicina brandendo un coltello e la smorfia con cui la vittima si accascia pochi secondi dopo. Il quotidiano “O Estado de Sao Paulo” scrive oggi che, poco prima dell’attacco, erano state registrate rivolte, tensioni e animate discussioni. Bolsonaro, candidato alle elezioni nelle file del Partito Socialista Liberale (Psl), e’ in testa ai sondaggi con il 22 per cento dei consensi. Nonostante risulti il favorito, l’ex capitano dell’esercito ha pero’ anche il piu’ alto tasso di rifiuto, pari al 44 per cento, per le sue posizioni considerate maschiliste, omofobe e razziste. L’aspirante presidente che, fra le altre cose, difende nel suo programma la liberazione delle armi come soluzione per la sicurezza pubblica, ha una scorta personale formata da diversi volontari.

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Stati Uniti: vicepresidente Pence e alti funzionari intelligence negano di essere autori editoriale “Nyt” su “resistenza” alla Casa Bianca

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Dopo l’editoriale del “New York Times”, scritto da un attuale alto funzionario dell’amministrazione Trump che ha ammesso di far parte di un movimento di resistenza per ostacolare l’agenda politica del presidente, sono stati tanti gli esponenti dell’amministrazione statunitense che hanno preso le distanze dall’editoriale. Il vicepresidente Mike Pence e’ stato il primo ad affermare di non essere l’autore del pezzo, seguito dal segretario di Stato Mike Pompeo, il Direttore nazionale dell’Intelligence Daniel Coats, il segretario alla Difesa, Jim Mattis e molti altri. “Il vicepresidente firma i suoi Op-Eds (editoriali di opinione)”, ha scritto il portavoce di Pence, Jarrod Agen, in un tweet. “La persona che ha scritto l’editoriale falso, illogico e senza scrupoli, dovrebbe vergognarsi. Il nostro ufficio e’ al di sopra di tali atti amatoriali”. Il vicepresidente ha detto poi ai giornalisti che l’autore “dovrebbe fare la cosa giusta e dimettersi”. Durante il suo viaggio in India Pompeo ha detto ai giornalisti: “Non e’ mio”. Hanno preso le distanze anche i principali rappresentanti dell’intelligence e della sicurezza, con Coats che, in una nota, ha scritto: “Fin dall’inizio del nostro mandato, abbiamo insistito sul fatto che l’intera (comunita’ di intelligence) rimane concentrata sulla nostra missione di fornire al presidente e ai responsabili delle politiche la migliore intelligence possibile”. Un portavoce del segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha detto che e’ “ridicolo” pensare sia stato lui l’autore, cosi’ come fatto dal portavoce del segretario alla Difesa, James Mattis. Molti altri hanno voluto negare di essere l’autore dell’editoriale, come il segretario alla sicurezza nazionale, Kirstjen Nielsen, il direttore della Cia Gina Haspel, il procuratore generale Jeff Sessions, il segretario all’Agricoltura Sonny Perdue, il segretario all’Energia Rick Perry e tutti gli altri esponenti del gabinetto statunitense. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito ieri “vigliacco” l’editoriale anonimo – pubblicato dal quotidiano “New York Times”- scritto da un attuale alto funzionario della sua amministrazione che ha ammesso di far parte di un movimento di resistenza che lavora attivamente per ostacolare l’agenda politica del presidente. La surreale lotta tra Trump e alcuni membri della sua stessa squadra ha caratterizzato sin dall’inizio il suo mandato ma questa settimana il clima di tensione e’ stato portato alla ribalta in un modo che ha sollevato dubbi sulla capacita’ di governare del presidente e sulle responsabilita’ e i doveri delle persone che lavorano per lui. Sarah Huckabee Sanders, portavoce della Casa Bianca, ha rilasciato una dichiarazione in cui si ribadisce che “l’individuo che c’e’ dietro ha scelto di ingannare, piuttosto che sostenere, il presidente eletto degli Stati Uniti”. “Non sta mettendo il paese al primo posto, ma se’ stesso e il suo ego davanti alla volonta’ del popolo statunitense. Questo codardo dovrebbe fare la cosa giusta e dimettersi”. “Molti incaricati di Trump hanno promesso di fare tutto il possibile per preservare le nostre istituzioni democratiche, contrastando gli impulsi piu’ sbagliati di Trump fino a quando non sara’ fuori dal suo incarico”, ha scritto l’autore anonimo, che si e’ detto essere parte di un movimento di “resistenza” all’interno dell’amministrazione Trump.

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Stati Uniti: copertura abusi nella Chiesa, procuratore generale di New York avvia indagine

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il procuratore generale dello Stato di New York, Barbara Underwood, ha avviato un’indagine civile per accertare se le diocesi e altre istituzioni cattoliche hanno coperto le accuse di abusi sessuali su minori a New York. Secondo quanto riferito dal “New York Times”, tutte le otto diocesi cattoliche dello stato sono state citate in giudizio. L’annuncio del procuratore generale arriva dopo alcune settimane dalla divulgazione del rapporto del gran giuri’ della Pennsylvania che ha descritto l’abuso, per decenni, su oltre 1.000 bambini da parte di centinaia di sacerdoti. “Il rapporto della Pennsylvania ha fatto luce su atti incredibilmente inquietanti e depravati da parte del clero cattolico, assistito da una cultura della segretezza e dalla copertura nelle diocesi. Anche le vittime a New York meritano di essere ascoltate, e faremo tutto quanto e’ in nostro potere per avere la giustizia che meritano”, ha detto la Underwood. Secondo il rapporto del gran giuri’ della procura vescovi e altri dirigenti della Chiesa cattolica romana in Pennsylvania hanno coperto per almeno per 70 anni gli abusi sessuali su minori di centinaia di sacerdoti, persuadendo le vittime a non denunciare gli abusi e gli agenti di polizia a non indagare. Si tratta della piu’ ampia indagine da parte di un’agenzia governativa negli Stati Uniti sugli abusi sessuali ai danni dei minori nella Chiesa cattolica. Le vittime sarebbero oltre 1.000 e i reati sarebbero stati commessi in sei delle otto diocesi cattoliche dello stato, Harrisburg, Pittsburgh, Allentown, Scranton, Erie e Greensburg. Il rapporto elenca oltre 300 membri del clero accusati di violenze sessuale su minori, descrivendo in dettaglio un “sistematico” tentativo di copertura da parte della chiesa per oltre 70 anni. “Come conseguenza della copertura, quasi ogni caso di abuso che abbiamo trovato e’ troppo vecchio per essere processato”, si legge. Il rapporto ha contribuito a riaprire un problema che molti pensavano e speravano fosse terminato quasi 20 anni fa, dopo lo scandalo scoppiato a Boston. Ma i recenti scandali legati agli abusi, dal Cile all’Australia, hanno riaperto l’interesse per accertare le responsabilita’ e verificare se i funzionari della chiesa stanno ancora coprendo i crimini ai piu’ alti livelli.

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Spagna, Sanchez si accorda con Podemos per un forte aumento della spesa sociale in cambio dei voti sul Bilancio

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il premier spagnolo Pedro Sanchez e il segretario generale di Podemos, Pablo Iglesias, hanno tenuto giovedi’ il primo incontro ufficiale da quando il socialista e’ arrivato alla Moncloa lo scorso giugno. La riunione si e’ conclusa con un preaccordo che dovrebbe permettere, entro la fine di ottobre, l’approvazione del Bilancio 2019 da cui dipende il destino dell’intera legislatura progressista che, in Parlamento, ha una risicatissima maggioranza formata dalla difficile coabitazione di diverse forze politiche spesso in contrasto. La notizia e’ oggi su tutti i principali quotidiani spagnoli. Secondo quanto si apprende, Sanchez e Iglesias avrebbero siglato una sorta di patto legislativo incentrato su un pacchetto di misure che prevedono un forte aumento della spesa pubblica e che hanno lo scopo di invertire i tagli approvati dal Partito popolare (Pp) al mondo della scuola, riformare il sistema di tassazione per i lavoratori autonomi e per i meno abbienti, ridurre l’Iva sui beni di prima necessita’, regolare il mercato degli affitti, aumentare le pensioni e riformare alcuni punti della politica estera e le questioni simboliche della memoria storica. “C’e’ una buona armonia, e’ un buon inizio, se riusciremo a metterci d’accordo, concluderemo la legislatura nel 2020”, ha detto Iglesias al termine di una riunione di due ore e mezza.

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La Lega di Salvini costretta a fare marcia indietro sui vaccini

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il governo populista dell’Italia e’ stato costretto ad effettuare una imbarazzante marcia indietro sulla questione delle vaccinazioni, cancellando la riforma che avrebbe permesso anche ai bambini non vaccinati di frequentare scuole ed asili: lo scrive il quotidiano britannico “The Times”, riferendo che in Parlamento i deputati della maggioranza governativa hanno dovuto votare la sostanziale cancellazione della riforma da loro stessi approvata appena il mese scorso con la quale sarebbe stato consentito ai bambini non vaccinati di essere accolti nell’imminente anno scolastico; una riforma che ignorava i dati sull’aumento in Italia dei casi di morbillo, che ammontano ad un quarto del totale dell’intera Europa e che quest’anno hanno gia’ provocato quattro morti. La retromarcia del governo fa seguito alla vasta ondata di proteste da parte degli insegnanti, sostenuta da una petizione sottoscritta da quasi 300 mila cittadini e da numerosi esperti del settore che faceva appello al Parlamento perche’ riconoscesse la necessita’ di vaccinare i bambini; il voto parlamentare e’ stato definito dall’ex ministra della Sanita’ di centrosinistra, Beatrice Lorenzin, come “una vittoria della scienza sull’ignoranza e sui pregiudizi”. In un primo momento il governo populista, formato all’inizio dello scorso mese di giugno dalla coalizione tra il Movimento 5 stelle (M5s) e la Lega, aveva appunto parzialmente abolito l’obbligo di vaccinazione che era stato introdotto proprio dalla ex ministra Lorenzin: una decisione, quella della coalizione Lega-M5s, a suo tempo presa sull’onda della rumorosa campagna condotta sui social media dai gruppi “no-vax” che propagandano la screditata tesi secondo cui le vaccinazioni causerebbero varie conseguenze nefaste, tra cui l’autismo. I vaccini, ricorda il “Times”, stanno incontrando in tutta Europa l’opposizione di politici populisti secondo i quali l’obbligo di vaccinazione sarebbe una indebita intrusione dello Stato nella vita delle famiglie: in Italia il ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, ha persino definito come “dannose” alcune vaccinazioni; mentre la capogruppo del M5s al Senato, Paola Taverna, si e’ spinta fino a patrocinare i “morbillo-party”, nel corso dei quali i genitori fanno deliberatamente contrarre la malattia ai loro bambini nella convinzione che cio’ sia di giovamento. La retromarcia sulla questione, commenta il quotidiano inglese, e’ fonte di grande imbarazzo per il governo populista italiano, ed in particolare per la Lega di Salvini che proprio ieri giovedi’ 6 settembre ha dovuto subire un altro colpo: la formazione politica di estrema destra infatti ora potrebbe essere costretta a cambiare nome ed a doversi rilanciare con una veste totalmente inedita per sfuggire alla condanna a pagare 49 milioni di euro in quanto colpevole di una vasta truffa. Ieri il tribunale di Genova ha confermato il sequestro dei fondi della Lega deciso dalla Procura della Repubblica dello stesso capoluogo ligure nell’ambito dell’inchiesta che vede quel partito accusato di aver incassato illegalmente i rimborsi pubblici elettorali negli anni dal 2008 al 2010. La vicenda e’ il peggiore scandalo nella storia della Lega, che quindi rischia la bancarotta e la dissoluzione: le indagini della magistratura l’anno scorso 2017 hanno gia’ portato alla condanna del fondatore ed ex leader del partito, Umberto Bossi, e di altri suoi importanti esponenti tra i quali c’e’ il tesoriere Francesco Belsito.

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Mar Cinese Meridionale, la Cina accusa di “provocazione” l’invio di una nave della Gran Bretagna

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Sale la tensione nel Mar Cinese Meridionale tra Cina e Gran Bretagna: come riporta ampiamente il quotidiano inglese “The Times”, il governo cinese ieri giovedi’ 6 settembre ha formalmente accusato quello britannico di aver messo in atto una “deliberata provocazione” con l’invio di una nave militare in quelle acque su cui la Cina rivendica la propria esclusiva sovranita’ in contrasto con le analoghe rivendicazioni di Filippine, Vietnam, Malaysia, Sultanato di Brunei e Taiwan. Si tratta della nave da trasporto e porta-elicotteri “HMS Albion” che, diretta verso il Vietnam, alla fine del mese scorso si e’ avvicinata al conteso arcipelago delle Isole Paracelso, restandone comunque aldifuori del limite di 12 miglia delle acque territoriali riconosciuto dalle leggi del mare. La Cina rivendica invece una sovranita’ estesa a 200 miglia, non accettata dalla comunita’ internazionale e che praticamente le garantirebbe il controllo sulla pressoche’ totalita’ del Mar Cinese Meridionale, una delle zone marittime piu’ trafficate al mondo; ed ha inviato una fregata e due elicotteri da guerra, che hanno inutilmente tentato di cacciarne l’unita’ britannica: l’incontro e’ avvenuto il 31 agosto, senza tuttavia che il confronto degenerasse. La “HMS Albion” aveva ordini precisi di non seguire l’esempio della US Navy, la Marina militare degli Stati Uniti, che invece invia regolarmente le proprie unita’ a ridosso degli isolotti occupati e fortificati dalle forze armate cinesi: l’obbiettivo di queste manovre statunitensi e’ di riaffermare in maniera aggressiva il libero diritto di navigazione. La Royal Navy, la Reale Marina militare della Gran Bretagna, ha emesso un comunicato ufficiale per affermare che “la HMS Albion ha esercitato il proprio diritto al libero transito, in piena aderenza alle leggi ed alle norme internazionali sulla navigazione”: una dichiarazione tutto sommato pacata in risposta alla durissima presa di posizione del ministero degli Esteri cinese. Secondo cui “le azioni della nave britannica hanno violato le leggi cinesi e la legge internazionale ed hanno infranto la sovranita’ della Cina, che ha quindi presentato alla Gran Bretagna”, prosegue il comunicato, “una severa nota per esprimere la propria inoddisfazione. La Cina”, conclude la nota di Pechino, “sollecita energicamente la Gran Bretagna a porre fine immediatamente a simili provocazioni, per evitare di danneggiare il quadro complessivo delle relazioni bilaterale e di mettere a rischio la pace e la stabilita’ regionale”. Il ministro della Difesa Usa, Jim Mattis, a sua volta ha denunciato le infondate pretese della Cina e la militarizzazione da parte di Pechino del Mar Cinese Meridionale, attraversato ogni anno da un traffico commerciale il cui valore oscilla intorno a 3 mila miliardi di dollari. Come ricorda il “Times”, le rivendicazioni cinesi sulle Isole Paracelso e sulla estesissima superficie oceanica circostante nel 2016 sono state bocciate dalla Corte permanente di arbitrato internazionale dell’Aja, in Olanda; ma il governo cinese gli ha fatto orecchie da mercante ed ha respinto la sentenza di quella Corte bollandola come una indebita sfida alla propria sovranita’.

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Germania, la cittadina di Rostock vuole accogliere i rifugiati dal Mediterraneo

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Come prima citta’ del Meclemburgo-Pomerania occidentale, Rostock ha deciso di accogliere i rifugiati che sono stati salvati nel Mediterraneo. Questo e’ quanto deciso a maggioranza dalla cittadinanza mercoledi’ sera dopo un dibattito al riguardo promosso dai socialdemocratici e dai Verdi della citta’ del Baltico. Il sindaco Roland Methling (apartitico) ha aderito alla mozione e ha votato a favore della sua attuazione. Secondo le stime delle Nazioni Unite, solo quest’anno sono morte oltre 1.500 persone durante il viaggio verso l’Europa. Anche altre citta’ come Colonia, Duesseldorf e Bonn in passato hanno accettato di accogliere i rifugiati del Mediterraneo. Secondo l'”Ostseezeitung”, tuttavia, con la ricezione dei profughi non e’ stata presa alcuna decisione in merito al fatto che le persone soccorse possano rimanere permanentemente in Germania. Contraria all’iniziativa la Cdu locale che ha bollato l’iniziativa come “populistica” e come un “falso segnale”. Il ministro dell’Interno, il cristiano democratico Lorenz Caffier (Ccu) ha elogiato l’impegno di Rostock, ma vede l’impegno della citta’ anseatica come “difficilmente realizzabile”. Nettamente contrario il vicepresidente del gruppo parlamentare dell’AfD, Leif-Erik Holm, secondo cui Rostock ha gia’ abbastanza problemi a causa dell’immigrazione di massa illegale in corso. Inoltre ha accusato le parti coinvolte di mantenere in vita “l’inumana attivita’ di contrabbando nel Mediterraneo” con le loro richieste miopi.

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Germania, duro attacco del cancelliere Merkel a AfD

07 set 10:52 – (Agenzia Nova) – Il cancelliere tedesco, la cristiano democratica Angela Merkel (Cdu), in un’intervista alle reti televisive “Rtl” e “n-tv” ha duramente attaccato l’AfD (Alternativa per la Germania). Il partito “scalda gli animi, bisogna dirlo”, ha affermato Merkel. Tuttavia il cancelliere s’e’ detto riluttante a chiedere che l’AfD sia monitorato a livello nazionale dalla Protezione della Costituzione. “Dovremmo prima trattare politicamente con l’AfD” e risolvere i problemi in Germania. Le autorita’ di sicurezza dovrebbero riesaminare la questione dell’osservazione ancora a lungo e fornire raccomandazioni politiche. “Al momento non esistono tali raccomandazioni. Ma il dibattito politico deve essere portato avanti”, ha ribadito la leader tedesca. In merito alle dichiarazioni del suo ministro degli Esteri sul fatto che la questione della migrazione sia “la madre di tutti i problemi politici”, il cancelliere ha cosi’ risposto: “Dico che la questione della migrazione ci presenta delle sfide. E ci sono anche problemi. Ma ci sono anche dei successi”. Merkel non ha dato una data certa per una sua visita a Chemnitz, dove sono avvenuti scontri e manifestazioni a seguito dell’uccisione di un cittadino tedesco, presumibilmente da parte di immigrati. Per quanto riguarda la Siria ha ribadito che occorre proteggere la popolazione civile dalle forze islamiche radicali. Del problema, ha affermato, ne ho parlato telefonicamente con il presidente russo Vladimir Putin e il leader turco Recep Tayyip Erdogan. Verso quest’ultimo ha usato parole concilianti: “Non ci comporteremmo nel nostro interesse se ci comportassimo in un modo che indebolirebbe la Turchia”. Parlare con l’altro e’ importante. “Il dialogo persistente” ha anche portato alla liberazione di alcuni tedeschi in Turchia.

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