Finestra sul mondo

Ivan Duque e’ il nuovo presidente colombiano, Denuclearizzazione Corea del Nord, Caso Aquarius

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Colombia, vince la destra: Ivan Duque e’ il nuovo presidente

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Ivan Duque e’ il nuovo presidente della Colombia. Il delfino dell’ex leader A’lvaro Uribe e candidato del centrodestra ha vinto il secondo turno delle elezioni con il 53,85 per cento dei voti, distaccando il rivale Gustavo Petro di oltre 12 punti. Il Paese – scrive oggi “El Pais” – inaugura cosi’ una tappa cruciale per la sua transizione, a un anno e mezzo dalla firma degli accordi con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), che Duque ha gia’ fatto sapere di voler modificare. “Questa pace, che reclama correzioni, sara’ modificata affinche’ le vittime diventino il centro del processo che garantira’ verita’ e giustizia”, ha detto il neo presidente subito dopo aver conosciuto i risultati elettorali. Duque, che andra’ a sostituire Juan Manuel Santos ad agosto, avra’ il compito di pilotare un nuovo ciclo. Fra le principali sfide da affrontare, la riduzione della polarizzazione, la lotta contro la violenza che attanaglia le zone rurali e la rivitalizzazione dell’economia. Duque arriva alla Casa del Narino con un bottino da oltre 10 milioni di voti contro gli 8 milioni di Petro, in un paese diviso sul processo di pace ma, al tempo stesso, con inquietudini che mostrano un cambio di epoca. L’ex senatore del Centro democratico e’ stato un fautore del “no” al referendum del 2016 sugli accordi con le Farc ma, da allora, la sua posizione e i suoi toni si sono notevolmente affievoliti.

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Usa-Corea del Nord, Washington chiede la piena declassificazione del programma nucleare nordcoreano

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Il governo degli Stati Uniti sollecita la Corea del Nord ha rendere pubblico ogni aspetto del proprio programma nucleare entro le prossime settimane, in un primo, fondamentale passo verso la denuclearizzazione completa di quel paese e della Penisola coreana. Lo riferisce il quotidiano giapponese “Yomiri”, che lo ha appresso da fonti diplomatiche di Washington. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, sottoporra’ la questione alla leadership di Pyongyang in occasione della sua prossima visita nel paese, che potrebbe tenersi gia’ questa settimana. La Casa Bianca vorrebbe ottenere dal Nord una dichiarazione pubblica in tal senso in tempi brevi. Stando alle fonti citate dallo “Yomiuri”, Washington ritiene la richiesta una cartina di tornasole riguardo la reale determinazione della Corea del Nord a tenere fede all’impegno sulla completa denuclearizzazione sottoscritto a Singapore la scorsa settimana, e durante il summit inter-coreano alla fine di aprile. Se il Nord rispondera’ positivamente alla richiesta, l’amministrazione del presidente Usa Donald Trump potra’ compiere il passo successivo, fissando un calendario e una scadenza per il processo di denuclearizzazione, che nelle intenzioni di Washington potrebbe avvenire entro i prossimi due anni e mezzo. “E’ incredibilmente importante per noi ottenere la piena comprensione (delle dimensioni del programma nucleare nordcoreano) il prima possibile”, ha detto Pompeo la scorsa settimana, durante una visita nella regione. Pompeo ha sottolineato la necessita’ di ottenere un quadro completo delle riserve di testate e materiale fissile e di tutte le infrastrutture di stoccaggio, arricchimento e produzione; come dichiarato da Trump martedi’ scorso, e ribadito da Pompeo nei giorni successivi, gli Usa sono pronti ad affidare il processo di verifica a esperti internazionali, oltre che statunitensi.

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Usa, la vice di Mulvaney nominata a capo dell’Autorita’ per la protezione finanziaria dei consumatori

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Mick Mulvaney, direttore per il Budget della Casa Bianca e responsabile facente funzione dell’Autorita’ per la protezione finanziaria dei consumatori (Cfpb), ha scelto il suo vice, Kathy Kraninger, affinche’ prenda le redini del Cfpb. La nomina e’ stata confermata sabato scorso dalla Casa Bianca. La scelta di Kraninger, riferisce il quotidiano “New York Times”, ha subito destato perplessita’ legate alla sua inesperienza sui temi oggetto del lavoro del Cfpb e alla sua eccessiva vicinanza a Mulvaney stesso. L’Autorita’ e’ stata istituita dall’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama per mettere un freno agli abusi delle banche, degli istituti di credito e di altre compagnie di servizi finanziari. Lindsay Walters, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato che Kraninger apportera’ una “nuova prospettiva” al Cfpb dove “ci sono state spese eccessive, operazioni anormali e agende politicizzate”. L’amministrazione del presidente Donald Trump ha criticato duramente l’azione dell’Autorita’ durante il mandato di Obama. Il capo della Casa Bianca aveva nominato Mulvaney all’interim alle fine del 2017 invitandolo a smantellare l’Autorita’ istituita dopo la crisi finanziaria. La nomina ufficiale di Kraninger si terra’ nell’arco della prossima settimana e Trump si augura che il Senato ratifichi velocemente la sua decisione.

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L’Aquarius risolleva il profilo europeo di un Sanchez poco conosciuto

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Al suo arrivo alla Moncloa, Pedro Sanchez era un perfetto sconosciuto per il gran pubblico europeo. Il presidente aveva tenuto rapporti con tutti i leader socialdemocratici, aveva partecipato a importanti vertici internazionali, viaggiato nei Paesi chiave, ma il suo profilo era sempre stato basso perche’ nessuno si sarebbe aspettato il suo arrivo al potere. Il successo della sua mozione di sfiducia, la formazione di un Governo per la maggioranza al femminile e, soprattutto, la sua gestione della crisi di Aquarius hanno pero’ acceso i riflettori sulla sua figura, rendendolo protagonista di un tema caldo come l’immigrazione. Lo scrive oggi “El Pais”, aggiungendo che il nuovo Esecutivo spera cosi’ che la Spagna torni in prima linea e recuperi quel ruolo centrale perso negli ultimi anni. L’immigrazione e’ uno dei talloni d’Achille dell’Europa e minaccia di scatenare una crisi interna anche nella Germania di Angela Merkel. La Spagna, in questo contesto, si colloca in una nuova posizione, posizione che Sanchez intende sfruttare al massimo avvicinandosi alla Francia di Emmanuel Maronn e, soprattutto, cercando di lanciare un messaggio europeista e progressista. La deriva dell’Italia e la Brexit, sommate al naufragio della socialdemocrazia, lasciano ampio spazio e Sanchez fara’ di tutto per diventare il nuovo referente del centrosinistra europeo.

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Francia, una legge per ridefinire i rapporti tra Stato e imprese

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Il progetto di legge ribattezzate Piano d’azione per la crescita e la trasformazione delle imprese (Pacte) cambiera’ l’immagine delle aziende francesi. E’ quanto afferma “Les Echos”, spiegando che per il governo e’ fondamentale ridefinire i rapporti tra le imprese e i dipendenti. Il disegno di legge sara’ presentato oggi al Consiglio dei ministri, con circa due mesi di ritardo dalla data inizialmente prevista dal ministero dell’Economia. Il governo ha preferito dare spazio ad altri progetti considerati piu’ urgenti. Secondo il titolare di Bercy, Bruno Le Maire, la legge Pacte porra’ le basi di un nuovo capitalismo. “Un capitalismo in cui il ruolo dello Stato e’ ridefinito, ma anche un capitalismo in cui il ruolo dell’impresa si e’ evoluto” afferma il quotidiano economico. “La legge francese deve riconoscere il nuovo posto che l’azienda ha preso nella societa’, anche in una dimensione sociale e ambientale” ha detto Le Maire. Il disegno di legge prevede anche una modifica del Codice Civile. “Una riscrittura ad alto rischio, almeno giuridicamente” scrive il quotidiano economico, riprendendo timori gia’ espressi anche dal Consiglio di Stato.

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Francia, prime divisioni all’interno della maggioranza parlamentare del presidente Macron

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – A un anno dall’entrata nell’Assemblea nazionale, la maggioranza parlamentare della Re’publique en marche, il partito del presidente Emmanuel Macron, comincia ad avere i primi problemi. Se inizialmente i deputati “macroniani” riscontravano serie difficolta’ a causa della loro inesperienza, oggi il gruppo e’ confrontato ad alcune divisioni interne. Nel complesso, i parlamentari della maggioranza hanno votato compatti una lunga serie di riforme, come quella sulla moralizzazione della vita pubblica, della sicurezza interna o del lavoro. Tuttavia, ci sono temi che dividono il gruppo, come quello dell’immigrazione. Il quotidiano parla di una “crisi adolescenziale”, con alcuni deputati che non accettano la linea imposta dall’alto, considerata spesso troppo “a destra”. Per questo i deputati provenienti dalle file della sinistra francese richiedono una maggiore attenzione agli aspetti sociali e protezionistici delle riforme. Un atteggiamento in contrasto con l’ala liberale del gruppo. Questa situazione porta alla creazione di una serie di correnti in contrasto tra loro. Secondo molti osservatori, questo secondo anno sara’ decisivo per definire una linea politica precisa.

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Germania, immigrazione: Seehofer concede a Merkel due settimane

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Il ministro dell’Interno tedesco, il cristiano sociale Horst Seehofer, secondo il quotidiano “Bild” intenderebbe concedere al cancelliere, la cristiano democratica Angela Merkel due settimane di tempo, fino al vertice della Ue, per trovare una soluzione al problema dell’immigrazione. La Csu avrebbe negato tale ipotesi. “Il messaggio e’ fittizio, questa e’ pura disinformazione”, ha affermato il segretario generale Markus Blume all’agenzia stampa “Dpa”. Se il vertice dell’Ue non dovesse produrre soluzioni comunitarie soddisfacenti, la Polizia federale avvierebbe controlli e respingimenti su vasta scala, anche se non e’ chiaro come tale iniziativa del ministero dell’Interno potrebbe riflettersi sulla gia’ gravissima crisi di governo. Il ministro dell’Interno della Sassonia, il cristiano democratico Roland Woeller, ha dichiarato al quotidiano “Die Welt”: “E’ imperativo applicare la legge esistente e ristabilire la pace legale nella nostra societa’”. Secondo la polizia federale in Sassonia, attualmente non ci sono posti di blocco fissi ai confini con la Polonia e con la Repubblica ceca, ma solo controlli sulle autostrade vicino al confine. I respingimenti sono quindi tecnicamente impossibili. I controlli reali e permanenti alle frontiere esistono solo sul confine bavarese-austriaco in tre incroci autostradali. Mercoledi’ scorso, il primo ministro bavarese, il cristiano sociale Markus Soeder e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz si sono visti per un breve colloquio tenutosi a Linz e gia’ concordato a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera della scorsa estate.

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Il Primo ministro italiano Conte spera in un asse italo-tedesco a Berlino

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Il nuovo primo ministro italiano Giuseppe Conte arrivera’ questo lunedi’ sera a Berlino per la sua visita inaugurale in germania. La questione dei rifugiati sara’ al centro dell’attenzione, ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert a Berlino. Roma sperando in un nuovo asse italo-tedesco sulla gestione dei flussi migratori, e guarda con preoccupazione alla disputa della coalizione tra Cdu e Csu. Fra dodici giorni, alla fine di giugno, iniziera’ il vertice Ue, chiamato a individuare una soluzione comune alla crisi, che tuttavia non e’ ancora evidente. Berlino, scrive il quotidiano tedesco “Handelsblatt”, si chiede quale sia la reale autorita’ decisionale del presidente del Consiglio, neofita della politica, stretto tra i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, azionisti del nuovo governo. L’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, dopo le polemiche per la vicenda della nave Aquarius, sembra aver evidenziato pero’ una linea indipendente del premier. Un ruolo chiave e’ stato svolto dal ministro degli Esteri Enzo Maovero Milanesi, un diplomatico esperto ed europeista. Ora tutto dipende da Conte e dalla sua assertivita’, scrive il quotidiano tedesco. L’incontro con il cancelliere Angela Merkel a Berlino potrebbe segnare una svolta decisiva verso un “isolamento” delle posizioni dei due vicepremier, specie per quanto riguarda il leader della Lega Matteo Salvini; questo, almeno, si augura la stampa tedesca. Prima di Conte il cancelliere ha ricevuto a Berlino i presidenti del Consiglio italiani Monti, Letta, Renzi e Gentiloni: ben quattro capi del Governo italiani in sette anni. “La Germania e l’Italia devono parlare tra loro, non uno sull’altro “, ha detto il cancelliere poco dopo il cambio di governo a Roma al Forum europeo Wdr. Nessuna “comunicazione indiretta con ipotesi e congetture”.

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Italia, ora i turisti snobbano i musei e si danno allo shopping

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Nel 2018 si prevede che l’Italia accogliera’ circa 62 milioni i turisti: i visitatori si riversano sulle spiagge ed ammirano i tesori artistici, ma in numero sempre maggiore evitano i monumenti e vanno dritti nei negozi. A questa tendenza oggi lunedi’ 18 giugno il quotidiano inglese “The Times” dedica una analisi a firma di Philip Willan, scrittore e giornalista esperto di cose italiane. La preferenza di molti turisti stranieri accordata allo shopping di lusso, riporta il giornalista inglese, e’ dimostrata dalla classifica delle attrazioni piu’ visitate stilata dalla rivista “Business Insider Italia”: l’anno scorso al primo posto c’era il Colosseo di Roma, con 7 milioni di turisti ed un aumento del 10 per cento rispetto all’anno precedente. Ma la seconda attrazione piu’ visitata e’ stato il mega centro commerciale Serravalle Designer Outlet, nei pressi di Milano: il piu’ grande outlet d’Europa nel 2017 ha sedotto 5 milioni di visitatori. Ed al terzo, quarto e quinto posto della classifica ci sono altri tre centri commerciali, tutti di proprieta’ del gruppo McArthurGlen come Serravalle: gli scavi di Pompei si piazzano solo al sesto posto, con 3,3 milioni di visitatori. Nella Toscana ricca di citta’ d’arte, la classifica e’ guidata da altri due centri commerciali, anch’essi di proprieta’ di McArthurGlen: sono stati visitati ciascuno da poco meno di tre milioni di persone; ed hanno eclissato i capolavori del Rinascimento ospitati nella Galleria degli Uffizi fiorentina, visti da 2,2 milioni di turisti; o le sculture di Michelangelo in mostra all’Accademia di Firenze, che ha staccato 1,6 milioni di biglietti. Gli outlet superano l’arte anche in materia di introiti: l’intero sistema museale statale dell’Italia nel 2017 ha incassato 193 milioni di euro, mentre i cinque villaggi dello shopping di McArthurGlen hanno guadagnato oltre un miliardo. I clienti dei mega centri commerciali sono soprattutto provenienti da Cina, Russia e Corea del Sud: i loro acquisti ammontano ad oltre la meta’ di tutte le vendite “tax-free” registrate in Italia ed in media i turisti di questi tre paesi spendono sei volte piu’ di quelli provenienti da qualsiasi altro paese. “Scegliere la destinazione di una vacanza sulla base delle opportunita’ di shopping che essa offre, piuttosto che per il retaggio storico ed artistico, e’ una delle nuove tendenze del turismo mondiale”, scrive la rivista specialistica “Mark Up” citata dal “Times”: “Da prerogativa di pochi privilegiati, questa tendenza sta diventando un vero e proprio fenomeno di massa”. Secondo la rivista, che si occupa in maniera specializzata di commercio al dettaglio, almeno un milione e mezzo di turisti scelgono come meta di vacanza le citta’ italiane di Firenze, Milano, Roma, Torino e Venezia proprio per l’attrattiva rappresentata dai negozi del “made in Italy”; e questi visitatori spendono in shopping 110 euro al giorno in media. Tanto che le autorita’ turistiche a Firenze ora propongono ai tour operator cinesi dei “pacchetti del lusso”: includono alberghi a cinque stelle, un giro su una Ferrari, i ristoranti piu’ raffinati e appunto una puntata ai negozi di alta gamma; in questo tipo di tour, una eventuale visita agli Uffizi viene infilata solo se ce n’e’ il tempo.

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Salvini incontra il cardinale Burke, strenuo critico di Papa Francesco

18 giu 11:00 – (Agenzia Nova) – Si allarga il divario tra la Chiesa cattolica ed il nuovo governo populista dell’Italia: lo scrive il quotidiano britannico “The Guardian”, commentando l’incontro avvenuto negli scorsi giorni tra Matteo Salvini, il leader della Lega di estrema destra e nuovo ministro dell’Interno italiano, con il cardinale Raymond Burke, il piu’ feroce critico di Papa Francesco. Salvini, ricorda sul giornale laborista la corrispondente da Roma Stephanie Kirchgaessner, piu’ volte aveva espresso il proprio disaccordo con il Pontefice argentino su questioni come l’immigrazione ed i rapporti con l’Islam, criticando l’appello di Papa Franceso all’Europa per una maggiore integrazione delle comunita’ di immigrati: una spaccatura che ora sembra volgere al peggio dopo che e’ emersa la fotografia che immortala l’amichevole incontro tra Salvini e Burke. E si e’ trattato, scrive il “Guardian”, di un avvenimento ulteriormente significativo perche’ il nuovo primo ministro italiano, Giuseppe Conte, non e’ ancora stato ricevuto il udienza dal Pontefice: le controverse decisioni in materia di immigrazione assunte da Salvini da quando e’ entrato in carica, infatti, hanno creato in Italia l’impressione che sia lui a dettare l’agenda del governo. Il leader della Lega ed il cardinale statunitense, annota la giornalista Stephanie Kirchgaessner, si erano gia’ incontrati in almeno un paio di altre occasioni. Raymond Burke e’ uno dei quattro alti prelati che l’anno scorso firmarono una lettera pubblicamente critica nei confronti di Papa Francesco contestandone il permesso accordato ai preti di decidere caso per caso se un cattolico divorziato e risposato possa ricevere la comunione; si e’ schierato apertamente con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ed ha espresso posizioni sugli immigrati molto lontane da quelle del Pontefice: il cardinale insomma e’ considerato il capofila di quella corrente conservatrice della Chiesa cattolica che si oppone alle riforme del Papa. E proprio come Salvini a stretti rapporti con il populista statunitense di estrema destra Steve Bannon, un cattolico che e’ stato consigliere strategico di Trump: una possibile alleanza tra i due sarebbe particolarmente notevole considerando quanto critico sia anche il neo ministro dell’Interno nei confronti del Pontefice. Sin dalla sua assunzione al trono di Pietro, Francesco ha sviluppato un pensiero critico del capitalismo e dello sfruttamento capitalistico nel mondo sviluppato ed a piu’ riprese ha affermato come sia dovere di un cristiano trattare gli immigrati con dignita’ e rispetto; il Papa tuttavia ha accuratamente evitato di restare invischiato nella vita politica italiana, preferendo al contrario focalizzare la sua attenzione sulla “Chiesa globale”, ed ha cercato di decentralizzare il potere lontano da Roma. In passato Francesco e’ sembrato avere una buona relazione personale con Matteo Renzi, l’ex primo ministro di centro-sinistra; ma poi non e’ intervenuto nelle polemiche intorno alla campagna di Renzi per legalizzare le unioni civili in Italia. Pero’ ha parlato spesso dell’importanza di trattare gli immigrati con rispetto; ed il fatto che lo abbia fatto anche nelle ultime ore, proprio mentre Salvini vietava alla nave “Aquarius” e ad altri vascelli delle ONG umanitarie l’accesso ai porti della Penisola, non puo’ essere considerato come una coincidenza. “Voglio sottolineare che l’immigrazione non puo’ essere vista come una questione di numeri, ma deve essere considerata come fatta di persone che hanno una propria storia, cultura, sentimenti ed aspirazioni”, ha ribadito il Papa: “Queste persone, i nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di protezione indipendentemente da quale possa essere il loro status di immigrati”. Questi precetti del Pontefice tuttavia, conclude l’articolo di Stephanie Kirchgaessner, non sembrano poter avere molto effetto: “La Chiesa ormai in Italia non ha piu’ tutta quell’influenza politica che aveva in passato”, dice al “Guardian” il professore Giovanni Orsina dell’Universita’ Luiss di Roma; “L’opinione pubblica italiana sta con Salvini, e non si cura di cio’ che dice la Chiesa”.

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