L'innovazione

Italtel, la Nato schiera in esercitazione i primi data center mobili

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Dal peace supporting agli scenari di conflitto, realizzati ed impiegati i primi data center trasportabili di Italtel per “l’interoperabilità in un contesto di sofisticate architetture ICT, basate su reti di trasporto prevalentemente satellitari”.

In occasione dell’esercitazione dell’Alleanza atlantica, coordinata nei giorni scorsi dall’agenzia “NATO Rapid Deployable Corps – Italy” (NRDC-ITA) di stanza a Solbiate Olona in provincia di Varese, sono stati impiegati i primi data center trasportabili realizzati e forniti da Italtel a seguito della gara indetta dall’Agenzia NATO NCIA.

L’esercitazione, denominata “Summer Tempest – Eagle Meteor 2016”, recita una nota dell’azienda, prevedeva che gli strumenti ICT fossero usati all’interno di un “territorio difficile e variegato, che includesse ambiente montano, collinare, pianeggiante e paludoso”.

NRDC-ITA ha realmente schierato sul terreno 4 brigate presso i siti di Solbiate Olona, Teulada (Ca), Piazza Armerina (En) e Bousson (To), integrando perfettamente i loro sistemi e supportandole completamente da un punto di vista tecnologico.

Sistemi ICT forniti da Italtel a NRDC-ITA, che “Si stanno rivelando perfettamente idonei a essere impiegati per supportare le manovre e le esigenze di ogni unità schierata sul terreno. Tutto questo grazie alla grande potenza di calcolo resa disponibile dai nuovi Data Center forniti da Italtel e alle nostre competenze di integrazione”, ha commentato Stefano Pileri, Amministratore Delegato di Italtel.

I contenuti e gli obiettivi dell’esercitazione, spiegano da Italtel, si collegano al nuovo “readiness action plan(RAP) NATO che risponde all’esigenza di mostrare le capacità di rapido deployment nell’ambito di scenari operativi complessi, sia per esigenze di conflitto che per operazioni di “peace support”.

L’elevata densità tecnologica dei comandi impone di disporre di strumenti sempre più sofisticati per garantire operatività e adeguata capacità decisionale ai comandanti. Interoperabilità è la parola chiave, si legge nel comunicato, in un contesto di sofisticate architetture ICT, “basate su reti di trasporto prevalentemente satellitari a flusso limitato di banda, ma orientate a distribuire servizi informatici di altissimo livello”.