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Italia-Cina, Ue: ’Valutiamo il memorandum come quelli già firmati da altri 13 Stati con Pechino’

Il collegio dei commissari Ue riunito a Strasburgo ha varato la sua comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio sulla nuova ‘visione strategica’ nei rapporti Ue-Cina. Il testo presenta dieci raccomandazioni agli Stati e sottolinea che se da un lato l’Ue deve “approfondire il suo impegno con la Cina per promuovere interessi comuni”, è dall’altro necessario che gli Stati europei si muovano in “piena unità”.

Il protocollo d’intesa tra Italia e Cina sulla Via della Seta “lo valutiamo come valutiamo tutti gli altri protocolli firmati dagli altri stati Ue”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, ricordando che 13 Stati Ue hanno già firmato simili memorandum. “Tutti gli Stati membri che si stanno impegnando in tal senso – ha aggiunto – devono ricordarsi che abbiamo le nostre regole sulla trasparenza e la concorrenza, quindi gli appalti pubblici devono essere aperti a tutti”.

13 Paesi già firmato memorandum con Cina

I Paesi che hanno già sottoscritto un memorandum sono Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. Lussemburgo è invece in trattativa. 

Tra: ‘Non un accordo, solo Memorandum of understanding’

“Si sta facendo credo una gran confusione su questo accordo, che non è un accordo, è un Memorandum of understanding”, ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria. ”Si ribadiscono i principi di cooperazione economico e commerciali presenti in tutti i documenti europei, nessuna regola commerciale ed economica viene cambiata”, ha aggiunto. Cambiare le regole commerciali “non sarebbe nelle possibilità italiane visto che è una competenza europea, credo che si stia facendo un po’ una tempesta in un bicchier d’acqua”. 

Il Cybersecurity Act approvato dal Parlamento Ue

In una votazione separata, il Parlamento europeo ha adottato una certificazione di sicurezza informatica a livello Ue per prodotti, processi e servizi, che tra le varie cose attribuisce maggiori poteri all’agenzia di sicurezza informatica europea.

La legge crea il primo schema di certificazione a livello europeo per garantire che i prodotti, i processi e i servizi venduti nell’Ue soddisfino gli standard di sicurezza informatica.

Il ‘Cybersecurity Act‘, già concordato informalmente con i ministri europei, prevede la certificazione delle infrastrutture critiche, comprese le reti energetiche, l’acqua e i sistemi bancari. Entro il 2023 la Commissione valuterà se tali nuovi sistemi volontari debbano essere resi obbligatori.

Il Consiglio deve ora approvare formalmente la legge sulla sicurezza informatica. Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione. 

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