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Italia 1 Giga, revisione del PNRR domani in Parlamento. Invio a Bruxelles entro l’8 ottobre

C’è anche, come ampiamente previsto, il Piano Italia 1 Giga fra quelli che rientrano nella revisione del PNRR approvata il 26 settembre dalla Cabina di regia e che andrà in Parlamento a partire da questa settimana. L’obiettivo è allungare i tempi di attuazione del progetto, senza perdere i fondi del PNRR. Il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti sarà domani in aula al Senato per rendere comunicazioni sulle modifiche al Pnrr.   

Il cronoprogramma del PNRR

Il completamento della revisione entro il 2025 prevede, a valle dell’approvazione da parte della Cabina di regia del 26 settembre e della discussione in Parlamento già fissata per il 30 settembre e il 1° ottobre, il seguente cronoprogramma procedurale:

Fondo Nazionale Connettività

Per mantenere l’ambizione in termini di connettività digitale, viene introdotto a integrazione dell’attuale misura Italia a 1 Giga, che viene rimodulata, uno strumento finanziario che assicura la disponibilità di risorse per una nuova gara volta a completare il collegamento a 1 Giga per i civici nelle aree grigie, a supporto della transizione digitale sull’intero territorio nazionale; sono preservate le risorse sia per realizzare la connettività a 1 Giga su tutto il territorio nazionale.

Il piano Butti: 700 milioni per recuperare il ritardo

Con il via libera Ue, l’obiettivo è usare le economie generate da Italia a 1 Giga e da altri Piani gestiti dal Dipartimento, circa 700 milioni, per programmare due nuovi piani di copertura.

Il Sottosegretario alla Trasformazione Digitale Alessio Butti ha anticipato un paio di settimane fa la proposta di revisione del piano (condivisa in linea di massima con Bruxelles), che prevede la rinuncia a 700mila civici da parte di Open Fiber, che saranno recuperati tramite due nuovi piani di copertura: il primo riguarda 580mila civici, che potrà slittare al 2030 in linea con gli obiettivi di copertura del Digital Compass europeo.

Una rimodulazione tutto sommato ben vista dalla industry delle Tlc, che recupererebbe così tempo per completare i lavori e usare i fondi.

Bando satellitare

Il secondo bando prevede l’uso di 145 milioni per l’adozione del modello di copertura ibrida con il satellite, sperimentato in Lombardia. In particolare, 95 milioni verrebbero utilizzati per collegare oltre 80mila utenze espunte dal piano originario, quelle delle zone più remote, utilizzando il satellite per il backhauling e completando il collegamento con tecnologie terrestri. E altri 50 milioni per un voucher che incentivi la connettività con il satellite, fino a 1.300 euro ad utente e per un massimo di ulteriori 40mila numeri civici. 

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