Banda ultralarga

Italia 1 Giga, corsa contro il tempo per salvare i fondi del PNRR. ‘Soluzione Fitto’?

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Revisione del Piano Italia 1 Giga sempre più urgente per non perdere i fondi del PNRR. Al vaglio l'ipotesi di spostare i progetti del PNRR su altri fondi Ue avanzata dal Commissario Ue Raffaele Fitto. Ma per ogni cambiamento serve l'ok di Bruxelles.

Revisione del Piano Italia 1 Giga sempre più urgente per non perdere i fondi del PNRR. Revisione che per entrare in atto ha bisogno del via libera, tutt’altro che scontato, della DigiComp della Commissione Ue, giudice ultimo di ogni cambiamento del piano. Fondi complessivi pari a circa 3,4 miliardi di euro per la copertura di 3,4 milioni di civici nelle aree grigie del Paese, già dimezzati rispetto ai 6,8 milioni previsti in origine dopo diversi tagli successivi: dopo la fase di walk in si è constato sul campo che il numero complessivo di civici da coprire è diminuito del 45% perché inesistenti o errati. La copertura è in ritardo e il Governo sta decidendo come procedere. Ci sono interlocuzioni in corso con gli stakeholder, sotto la regia del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ma serve una decisione in tempi rapidi sulla linea da tenere a Bruxelles.

Rischio penali

Il rischio è quello di perdere parte dei fondi. Ma non soltanto. Oltre il danno potrebbe giungere la beffa delle penali. Il conto da pagare per ogni civico non coperto è di mille euro e secondo le ultime stime di Open Fiber sarebbero 600mila i numeri civici “che ballano”, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore. Di conseguenza, le penali potenziali potrebbero ammontare a circa 600 milioni di euro.

Ma è troppo presto per fasciarsi la testa. Ci sono ancora diverse cose che il Governo può fare per evitare il peggio e trovare una via d’uscita.

Intanto, ieri si è tenuta una riunione con le parti in causa al Dipartimento per la Trasformazione Digitale, rende noto il Sole 24 Ore, dalla quale è emerso il quadro complessivo attuale.

La situazione di Open Fiber

Open Fiber, detentrice di otto lotti del Piano Italia 1 Giga, ha ribadito che non riuscirà a coprirli tutti entro la scadenza di giugno 2026.

Tuttavia, la richiesta di subentro in alcuni lotti di Open Fiber da parte di Fibercop, che con una missiva al Governo del 2 aprile si era offerta di rilevare i lotti della concorrente controllata da CDP (60%) e Macquarie (40%) per salvare i fondi del PNRR, è stata rifiutata da Open Fiber. Questa opzione è impraticabile perché i lavori sono già stati avviati ovunque. Le due reti inoltre sono diverse fra loro dal punto di vista tecnico. Certo, anche Bruxelles terrà conto delle frizioni fra i competitor.

A fine marzo i lotti coperti da Open Fiber sono 926mila a fronte di 2,1 milioni di civici complessivi da coprire. Il totale dei civici “che ballano” è 600mila. Il che equivarrebbe al taglio di 340 milioni dei fondi, questa la cifra circolata, che potrebbe però teoricamente più che raddoppiare, visto che i civici da tagliare sono anche quelli più costosi da raggiungere.

Come uscirne?

Open Fiber propone due strade: da un lato, la revisione dei target con la riduzione del numero di civici da coprire ad un totale di 1,5 milioni. Dall’altro, la possibilità di sforare i termini del PNRR a giugno 2026 attraverso la cosiddetta “soluzione Fitto”, che prevederebbe di finanziare con altri fondi Ue la copertura dei 600mila civici in questione.       

PNRR: Fitto, ‘possibile adeguare programmi per completare piano’

“Siamo nella fase finale del Pnrr, quindi è giusto che in questo contesto ci sia la possibilità di poter utilizzare questo strumento per adeguare i programmi alla fase finale che è quella che ci porterà al completamento del piano”. Così Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la coesione e le riforme, ieri sera a margine di un incontro con il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, e la giunta regionale per un confronto sui fondi europei. “Nella comunicazione che ho presentato in Commissione – ha ricordato Fitto – si parla anche della possibilità di spostare dei progetti Pnrr, una scelta che faranno gli Stati membri nell’ambito della coesione e questa è una scelta libera. Il Pnrr segue un suo iter perché l’eventuale sua rimodulazione è un aspetto differente dalla coesione, c’è un regolamento specifico che prevede la possibilità per gli Stati membri di revisionare i piani”.

‘Soluzione Fitto’, come si applica a Italia 1 Giga?

Cosa tutto ciò significhi in concreto e applicato al Piano Italia 1 Giga è da capire.

Cosa si intende concretamente, che un’eventuale rimodulazione del Piano 1 Giga implica il trasferimento automatico de facto dei civici “che ballano” sotto un altro programma di finanziamento Ue?

Ma in questo caso i termini del Piano Italia 1 Giga (connettività ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload) resterebbero comunque cogenti?

Sarebbero fissate nuove milestone, semplicemente procrastinando il termine dei lavori, con lo stesso procedimento anche in termini di penali dei fondi del PNRR?  

Sarebbe indetta una nuova gara per l’assegnazione della copertura dei civici “che ballano”, aperta anche ad altri player, azzerando così l’assegnazione originaria?

Si aprirebbe anche ad altre tecnologie, in primis al satellite per non escludere a priori Starlink e altri operatori satellitari?

Tutti quesiti aperti. Una nuova riunione per fare il punto al Dipartimento per la Trasformazione Digitale sarà convocata dopo Pasqua. Tocca al Governo decidere quale strada seguire a Bruxelles. Anche perché un altro rischio è che i fondi del PNRR non utilizzati vengano dirottati su altre voci di spesa giudicate più urgenti, come la Difesa comune.  

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