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IT-alert, com’è andato il 1^ test nazionale in Toscana. E come sono gestiti i dati raccolti dal questionario? Manca l’informativa

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La Toscana è la prima Regione dove è stato testato il sistema di allarme pubblico per le emergenze di cui si sta dotando l’Italia. I dubbi di Key4biz sulla mancanza dell'informativa privacy nel questionario che raccoglie, in modo non obbligatorio, dati, come età, genere, ‘città in cui ti trovi’, Regione di residenza, titolo di studio, “dove eri esattamente”, modello di telefono, operatore telefonico…

Il cellulare ha emesso un suono insolito e prolungato”. Così ha commentato una cittadina su Twitter che ha ricevuto, mercoledì 28 giugno, in Toscana alle ore 12:03 il messaggio di IT-alert, il sistema di allarme pubblico per le emergenze di cui si sta dotando l’Italia. La Toscana è la prima Regione dove è stato testato.

Ecco di seguito il testo del messaggio.

Le osservazioni

Ecco nostri commenti per analizzare il primo test su scala nazionale, il 30 giugno sarà, invece, la volta della Sardegna, il 5 luglio della Sicilia, il 7 luglio della Calabria e il 10 luglio dell’Emilia-Romagna. 

Dai commenti sui social, si legge che il messaggio di prova di IT-alert non è arrivato a tutti coloro in possesso di uno smartphone e presenti ieri in Toscana (casualmente, alle ore 12:09 è stato registrato un terremoto di magnitudo ML 3.7 con epicentro a Poggibonsi, in provincia di Siena, avvertito bene in molte parti della Regione).

Il messaggio sarebbe dovuto arrivare a tutti i possessori di smartphone accesi, carichi e con connettività telefonica, anche senza credito. Invece, sui social si leggono post di cittadini che lamentano di non aver ricevuto il messaggio di IT-alert, nonostante fossero in Toscana. E molti l’hanno scritto direttamente in risposta al tweet del presidente della Regione Eugenio Giani.

Il questionario e la gestione dei dati

L’altro aspetto che segnala Key4biz è nella raccolta e gestione dei dati (tanti!) raccolti con il questionario, non obbligatorio, accessibile cliccando semplicemente sul messaggio.

Nello spot istituzionale si dice “Fai la tua parte, clicca sul messaggio, entra nel sito e rispondi al questionario”.  

Ma leggete cosa è scritto in fondo al questionario:

“Con tecnologia Microsoft Forms. Il proprietario di questo modulo non ha fornito un’informativa sulla privacy su come utilizzerà i dati delle risposte. Non fornire informazioni personali o sensibili”.

Ma un questionario che può raccogliere dati, come età, genere, ‘città in cui ti trovi’, Regione di residenza, titolo di studio, “dove eri esattamente”, modello di telefono, operatore telefonico…, non deve avere un’informativa privacy da parte del proprietario del modulo del questionario?

E, quindi, il proprietario del modulo chi è?

Come userà questi dati?

Microsoft che ruolo ha?

Può accedere ai dati?

“Quelli non sono propriamente dati sensibili, ma è senz’altro obbligatorio che chi decide le finalità della raccolta dei dati mediante questionario (ciò che qualifica il titolare del trattamento, appunto) renda la dovuta informativa”, ci ha spiegato il Prof. e Avv.Alessandro Del Ninno, Partner – Studio legale e tributario Fivelex. “Quindi”, ha concluso, “al di là di proprietario e utilizzatore, l’Informativa è dovuta dal ‘decisore’ delle finalità della raccolta”.

Alcuni lettori ci hanno mandato gli screenshot di tutte le domande del questionario