Le misure

Istruzione digitale, col nuovo Piano UE l’intelligenza artificiale entra a scuola

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Annunciato il Piano UE per migliorare le competenze chiave dei cittadini e introdurre l’apprendimento permanente nei sistemi educativi nazionali, finalizzato a promuovere valori comuni e trasformare la scuola in un luogo di conoscenza dell’innovazione e dei nuovi linguaggi delle tecnologie digitali.

Promuovere l’economia digitale ed il digital single market dell’Unione europea significa prima di tutto porre le basi culturali affinché questo possa avvenire. Servono nuove competenze ed abilità squisitamente digitali e orientate alle tecnologie della trasformazione tecnologica in atto.

Per un’Europa davvero unità, per ridurre le disuguaglianze di ogni tipo (sociali, di genere ed economiche in primis) serve un pregresso comune, che solo la scuola, il sistema educativo e l’istruzione possono garantire. Temi che sono stati affrontati già a novembre 2017, al vertice dei capi di Stato e di Governo europei di Göteborg, e che ieri la Commissione europea ha ripreso e rilanciato con delle nuove misure per migliorare le competenze chiave e digitali dei cittadini europei.

Le iniziative odierne – ha commentato Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per l’Occupazione – mirano a fornire alle persone gli strumenti affinché possano vivere pienamente e per costruire economie e società caratterizzate da equità e resilienza. Dobbiamo garantire che l’istruzione porti frutti a tutti nell’intera Europa e che ognuno sia in grado di adattarsi ai cambiamenti e trarne vantaggio: si tratta di un aspetto di importanza vitale per la crescita sostenibile e la competitività dell’Europa”.

Un action plan che parte da alcune criticità già note: il 90% dei lavori futuri nell’UE richiederanno competenze ed abilità digitali di vario livello; il 44% dei cittadini europei non possiede neanche le abilità di base in termini di conoscenze digitali e dell’Information technology; meno del 20% delle donne in Europa lavora nel settore dell’ICT; circa 48 mila scuole nell’UE non sono raggiunte dalla banda larga; c’è scarsa conoscenza circa le minacce informatiche che gravano su cittadini (i più giovani soprattutto) e imprese, in termini di cybersecurity, fake news, di violazione dei dati personali, privacy e di cyber bullismo.

Il piano d’azione per l’istruzione digitale che proponiamo oggi aiuterà gli europei, gli istituti e i sistemi di istruzione a prepararsi meglio a vivere e lavorare in società sempre più digitali”, ha dichiarato Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali.

Tra le raccomandazioni della Commissione, in particolare, si suggeriscono misure per le competenze chiave e l’apprendimento permanente, “volte a promuovere le competenze in scienze, tecnologie, ingegneria e matematica (gli ambiti STEM) e a motivare un maggior numero di giovani a intraprendere carriere in tali ambiti”.

Le proposte avanzate ieri rientrano nella risposta all’esigenza di “migliorare urgentemente i sistemi di istruzione europei per far fronte alle numerose sfide rivelate dalla più recente indagine PISA”.

Il linea generale, il Piano d’azione per l’istruzione digitale proposto dalla Commissione delinea in quali modi l’Unione può aiutare cittadini, istituti e sistemi di istruzione a prepararsi meglio a vivere e lavorare in un’era di rapidi cambiamenti digitali mediante: un migliore impiego delle tecnologie digitali per l’insegnamento e l’apprendimento; lo sviluppo delle competenze e delle abilità digitali necessarie per vivere e lavorare in un’era di trasformazioni digitali; il miglioramento dell’istruzione mediante una previsione e un’analisi dei dati più attente.

A livello di digital learning e ICT educational tools, da integrare nel sistema educativo europeo, sono indicate diverse soluzioni e aree di applicazione: le tecnologie ICT per l’istruzione, l’intelligenza artificiale, i progetti pilota di learning analytics per la misurazione, la raccolta, l’analisi e la presentazione dei dati sugli studenti e sui loro contesti (ai fini della comprensione e dell’ottimizzazione dell’apprendimento e degli ambienti in cui ha luogo), l’open science, piattaforme digitali a supporto dell’educazione superiore, il coding, la conoscenza di tecnologie DX come realtà virtuale e realtà aumentata (VR/AR), promozione della sicurezza online, della cybersecurity e della protezione dei dati personali, i programmi di media literacy (insieme delle competenze e delle conoscenze che consentono ai cittadini di utilizzare i media in modo efficace e sicuro).