La norma

Irlanda zero emissioni, ok del Senato al disimpegno dai combustibili fossili

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Sarà il primo Paese al mondo a disinvestire (divestment campaign) da petrolio, gas e carbone. Fondamentale nel successo della proposta di legge la mobilitazione dei cittadini e il ruolo della chiesa cattolica irlandese.

Nei giorni di luglio, aveva fatto il giro del mondo la notizia proveniente da Dublino secondo cui il Parlamento della Repubblica d’Irlanda aveva deciso di mettere al bando gli investimenti in società delle energie fossili, approvando una norma avanzata.

Una notizia di massima rilevanza finanziaria, economica e sociale, in tempi di cambiamenti climatici e fenomeni atmosferici estremi. Si tratta del “Fossil fuel Divestment Bill”, una dispositivo di legge estremamente attuale, quasi unico nel suo genere.

In tal modo, l’economia irlandese si orienterebbe decisamente verso la green economy e le fonti energetiche rinnovabili, mentre carbone, gas e petrolio non riceverebbero neanche una sterlina dai contribuenti irlandesi. La norma, inoltre, va a modificare il mandato con cui agisce la National Treasury Management Agency, che è responsabile della gestione del patrimonio pubblico irlandese e, in particolare, del Fondo d’investimento strategico irlandese, il fondo sovrano nazionale da 8 miliardi di euro di asset.

Lo scorso 22 novembre, la Camera Alta del Parlamento irlandese (Oireachtas), o Seanad Éireann, ha dato il suo via libera alla legge, che ora, stando a quanto riportato in un articolo dell’Irish Times, dovrà essere firmata dal Presidente Michael D. Hggins, prima di venire pubblicata ufficialmente come legge della Repubblica entro la fine dell’anno.

Da questo momento in poi, tali asset non potranno essere più investiti nell’ampio settore delle fonti fossili e anzi il fondo dovrà anche uscire dagli investimenti che attualmente detiene in 150 società e che dovrebbero ammontare a 320 milioni di euro.

In particolare, come ha ricordato Avvenire online, oltre gli apprezzamenti a chi fin dall’inizio ha creduto a questa norma avanzata, come Thomas Pringle, che per primo ha proposto la legge nel 2016, subito dopo l’accordo di Parigi sul clima (COP 21), un elemento di un certo interesse politico e sociale è il ruolo fondamentale che hanno avuto le chiese irlandesi nel sostegno alla norma anti-combustibili fossili.

A fare notizia, infatti, è anche il coro di ringraziamenti per Trocaire, ong cattolica irlandese per lo sviluppo sostenibile, che si è impegnata profondamente per il successo dell’iniziativa, sensibilizzando sul tema dei cambiamenti climatici e dell’impatto ambientale delle attività umane gli stessi cittadini, prima ancora che i politici.

Gli ultimi dati sulla campagna per il fossil fuel divestment, (consultabili su www.gofossilfree.org), evidenziano l’adesione di circa 60mila investitori individuali, più un migliaio di investitori istituzionali, che gestiscono asset per oltre 7 trilioni di dollari (7mila miliardi). Quattro anni fa tali asset superavano appena i 50 miliardi di dollari.